Metropolitana di Torino: un’opportunità per le Pmi del territorio. Il punto di vista di Marco Gay

Unione Industriali Torino, Confindustria Piemonte e Ance Torino, in collaborazione con Infra.To, hanno organizzato un incontro sul progetto della Linea 2. Obiettivo: illustrare le ricadute economiche e quelle dalla conversione di vaste aree nei quartieri interessati dal tracciato

Marco Gay all'incontro con le imprese sulla nuova linea Metro 2

Unione Industriali Torino, Confindustria Piemonte e Ance Torino, in collaborazione con Infra.To, hanno organizzato un incontro sul progetto della Linea 2 della metropolitana 2 di Torino. Un meeting pensato per iilustrare non solo le ricadute economiche generate dalla fase di realizzazione delle opere di costruzione e allestimento, ma anche dalla conversione di vaste aree nei quartieri interessati dal tracciato.

«La seconda linea della metropolitana è un progetto importante per la nostra città e rappresenta anche un’opportunità per le imprese piccole medie e grandi del nostro territorio, che sono spesso leader di filiere per design, tecnologia e qualità. Ecco perché abbiamo voluto questo evento aperto, affinché la Metro2 faccia sentire tutti, aziende e cittadini, parte di un passaggio decisivo per lo sviluppo della città», afferma Marco Gay, presidente Unione Industriali Torino.







«Siamo orgogliosi di aver organizzato con l’Unione Industriali di Torino e Confindustria Piemonte questo importante incontro, condividendo linee d’azione comuni, perché oggi più che mai occorre unire le forze del mondo industriale per tutelare le esigenze di quello imprenditoriale e far fronte alle difficoltà che la congiuntura economica e la situazione politica internazionale stanno generando», commenta Antonio Mattio, Presidente Ance Torino. «Parlare concretamente di una seconda linea della Metropolitana, dopo quasi 20 anni dall’inaugurazione della linea 1, è quantomai importante e strategico per il presente ed il futuro di Torino e dell’area metropolitana. L’intervento va considerato fondamentale nella sua globalità: non è solo l’appalto di lavori pubblici, con ricadute e benefici diretti per le imprese esecutrici, ma è una scintilla per avviare il rilancio dell’attività economica di Torino e che auspichiamo possa avere un effetto positivo per le imprese del territorio. A tal proposito, auspichiamo che nelle gare, nel pieno rispetto della normativa, vengano tenute in conto le imprese locali, modulando ad esempio questo intervento e quelli che verranno in lotti funzionali, che tengano distinte le attività tipicamente edili rispetto a quelle relative alla trasportistica, all’armamento ferroviario e alle relative tecnologie. Solo così potranno essere garantite occasioni di lavoro alle piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante del tessuto economico della città», ha aggiunto.

L’assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Paolo Mazzoleni, sottolinea che «la linea 2 della metropolitana rappresenterà per la Città di Torino un punto di svolta nelle politiche di transizione ecologica, implementando in modo importante la rete del trasporto pubblico locale, ma anche dal punto di vista urbanistico in termini di riqualificazione per la zona nord della città, da cui partirà il suo percorso. Il cronoprogramma, dopo la nomina del commissario straordinario da parte del Governo, prosegue verso la realizzazione: a luglio Infra.To ha bandito la prima gara per le prestazioni di supporto al project management dell’opera, un lavoro propedeutico importantissimo.  Questo permetterà di poter mettere a bando entro il 2025 le prossime fondamentali gare per la scelta del sistema di segnalamento e del materiale rotabile e la realizzazione delle opere civili»

«Ci sono 1,8 miliardi per realizzare la linea 2 da Rebaudengo a Porta Nuova, poi ci auguriamo che arrivino, in corso d’opera, anche i 550 milioni per raggiungere il Politecnico: una prosecuzione che metteremo a bando come tratto opzionale. In totale si tratta di oltre 2 miliardi di euro, che però dovranno essere divisi su due grandi voci di spesa: treni e sistema di gestione dei treni (circa 450 milioni) e il resto per le opere civili, le stazioni, gli impianti non di trazione e così via», spiega Bernardino Chiaia, commissario straordinario per la Metro 2 e presidente di Infra.To. Secondo il Commissario, «innovazione digitale, impiantistica e lavorazioni di precisione, asset management possono essere garantiti anche da piccolissime realtà. Questo incontro serve per avere una visione ad ampio spettro, da questo punto di vista. In Piemonte ci sono tutte le attività ad alta specializzazione che possono essere svolte dalle aziende del territorio: tornelli, ascensori, scale mobili, impiantistica antiincendio, impiantistica di condizionamento, cybersecurity, analisi dei dati di traffico, sbigliettamento, sensoristica e manutenzione predittiva. È un’occasione per valorizzare i produttori torinesi. E se i grandi gruppi si trovano bene, magari li portano con sé anche in occasione dei grandi progetti all’estero»

Il commissario ha poi lasciato la parola a Fabio Rizzo di Infra.To, che si è focalizzato sulle opere civili, e a Francesco Azzarone sempre di Infra.To che invece ha fatto il punto sulle opere impiantistiche. In chiusura si è parlato degli aspetti collegati all’ambiente e alla sicurezza con gli interventi di Paola Merafina e Fabio Cocito, sempre di Infra.To. C’è poi stata la possibilità di un momento di network per tutti i partecipanti. 














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