Manifatturieri: volete efficientare i processi? Allora puntate su IA e digital thread. Parla Gianluca Crecco, Txt

di Piero Macrì ♦︎ L’embedded digital factory è una struttura d’impresa manifatturiera in cui soluzioni digital thread diventano parte integrante dei processi produttivi. Per concretizzarla servono tecnologie come IA. E l'integrazione di Plm, Erp e Mes. Ma è necessario un cambiamento organizzativo altrimenti le aspettative vengono disattese. La soluzioni per misurare la sostenibilità di prodotto. Il ruolo del Digital Product Passport

Come rendere i processi più efficienti, più veloci e meno costosi, soprattutto in ottica di sostenibilità ed efficienza energetica, temi che hanno ormai assunto una rilevanza economica strategica per la competitività del manifatturiero italiano? Secondo Gianluca Crecco, managing director Industrial Division di Txt, la risposta sta nel digital thread, il backbone informatico che nasce dalla triangolazione Plm-Mes-Erp. «Supportato da Industrial IoT, intelligenza artificiale, digital twin, big data analytics, il digital thread crea l’impresa ad alta automazione, generando un flusso di informazioni real-time trasversale e continuo tra i processi di progettazione, ingegneria, produzione e service», dice Crecco. Digital thread, quindi, per un manifatturiero orientato al flexibile manufacturing, alla sostenibilità e ai principi cardine della transizione 5.0. Il fine ultimo? Creare l’embedded digital factory, una struttura d’impresa manifatturiera in cui soluzioni digital thread diventano parte integrante dei processi produttivi. «Per procedere a un’ulteriore e più profonda digitalizzazione d’impresa, basata su integrazione massiva di dati acquisibili dal combinato disposto Plm-Mes-Erp, serve però introdurre una visione unificata e strategica del mondo IT e OT», osserva Crecco.

Un percorso di cambiamento che viene oggi accelerato e potenziato dall’intelligenza artificiale, explainable e generativa. Txt E-Tech considera infatti l’IA, in tutte le sue possibili declinazioni, la killer technology per un’ulteriore modernizzazione dell’intera catena del valore manifatturiero, soprattutto in aziende con una produzione complessa, nell’aerospazio, nell’automotive e nel transportation. Grazie all’integrazione Plm-Mes-Erp i dati provenienti da ingegneria e produzione sono centralizzati e accessibili in tempo reale, con informazioni che permettono di monitorare e ottimizzare i processi produttivi, reagire tempestivamente a eventuali problemi o variazioni della domanda, migliorando l’efficienza complessiva per una produzione zero downtime. Ecco i possibili percorsi di trasformazione digitale del manifatturiero secondo Txt, le potenzialità del digital thread e dell’intelligenza artificiale, il valore dell’embedded digital factory e il passaggio a un’economia 5.0, dove la sostenibilità dello sviluppo prodotto (vedi nuove normative Digital Product Passport) viene ormai percepita da un numero sempre maggiore di imprese come un fattore competitivo







Come fare emergere i possibili vantaggi di una trasformazione digitale. La necessità di un change management per realizzare l’embedded digital factory

Gianluca Crecco, managing director Industrial Division di Txt Group.

«Plm, Mes ed Erp. Siamo un player in grado di offrire soluzioni end-to-end, dal design al software engineering, dalla produzione al service», afferma Crecco. Soluzioni che permettono di avere un pieno controllo su tutto il ciclo di vita del prodotto, dalle prime fasi della progettazione fino al de-manufacturing o re-manufacturing, con una gestione dei processi aderente ai principi di sostenibilità ed economia circolare. «L’imperativo della trasformazione digitale si è spostato dalla pura efficienza di processo alla flessibilità e resilienza del sistema produttivo, alla capacità di aprirsi nuovi modelli service-based, complementari alla vendita di prodotto, in grado di creare nuovi flussi di ricavi», osserva Crecco. Ma per fare innovazione digitale è necessario un cambiamento organizzativo altrimenti le aspettative vengono disattese. «È fondamentale che l’adozione di nuove tecnologie venga accompagnata da un efficace change management, sottolinea Crecco. Questo implica che i processi di lavoro e le procedure siano adattati per sfruttare appieno il potenziale del digital thread, garantendo che il personale sia formato e pronto a utilizzare nuovi strumenti digitali». È il principio dell’embedded digital factory, un approccio strategico alla digitalizzazione del manifatturiero, in cui le tecnologie sono integrate in modo fluido nei processi aziendali con l’obiettivo di fare innovazione e migliorare l’efficienza operativa.

Intelligenza artificiale e smart manufacturing. Identificare le priorità e indirizzare gli investimenti nelle tecnologie che possono realmente apportare benefici e valore di business

Secondo Crecco, l’introduzione dell’intelligenza artificiale deve essere accompagnata da un efficace change management. «Si devono modificare processi di lavoro e procedure, e individuare use case specifici. In assenza di una strategia i progetti rischiano di fallire», dice Crecco. In un percorso di trasformazione digitale è quindi fondamentale che le aziende non solo introducano nuove tecnologie, ma che modifichino i processi operativi. Questo è particolarmente importante nel manifatturiero, dove le resistenze al cambiamento possono essere elevate.

Txt E-Tech considera l’IA, in tutte le sue possibili declinazioni, la killer technology per un’ulteriore modernizzazione dell’intera catena del valore manifatturiero, soprattutto in aziende con una produzione complessa, nell’aerospazio, nell’automotive e nel transportation.

«Ogni azienda deve comprendere il valore specifico che l’IA può portare nel proprio contesto, identificare le priorità e indirizzare gli investimenti verso le tecnologie che possono realmente apportare benefici, evitando sprechi di risorse su soluzioni non adatte, dice Crecco. Nel contesto della produzione, per esempio, l’IA generativa non sempre è necessaria; in alcuni casi, algoritmi di machine learning o di explainable AI possono essere più che appropriati, specialmente quando si dispone già di una grande quantità di dati, come tipicamente accade in attività di forecasting. L’IA generativa avrà invece un grande sviluppo nel settore dell’ingegneria, per velocizzare i cicli di sviluppo di prodotti complessi e per automatizzare i processi più laboriosi e ripetitivi, consentendo agli ingegneri di concentrarsi su compiti più a valore».

Integrazione Plm-Mes-Erp per una supply chain flessibile e reattiva in grado di reagire a cambiamenti e variazioni nell’intera catena del valore manifatturiero

Tra i desiderata delle aziende emerge l’esigenza di implementare sistemi di monitoraggio della produzione per facilitare o potenziare la visibilità interna e facilitare la comunicazione tra funzioni diverse (planning, scheduling e production, ad esempio). Secondo recenti indagini internazionali le aziende che in questi anni hanno implementato soluzioni che garantiscono una visibilità end-to-end della supply chain hanno il doppio delle probabilità di evitare problemi di fornitura.

L’integrazione Plm-Mes-Erp permette di creare una “bill of information” digitalizzata, una visione completa e dettagliata del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dall’ingegneria fino alle operazioni.

Insomma, nel mondo manifatturiero il controllo e monitoraggio della supply chain diventa elemento irrinunciabile per la costruzione del vantaggio competitivo. Fondamentale anche in questo caso l’integrazione Plm-Mes-Erp. Come dice Crecco, «Consente di creare una “bill of information” digitalizzata, una visione completa e dettagliata del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dall’ingegneria fino alle operazioni». Un approccio che facilita la gestione delle informazioni e migliora la comunicazione tra i diversi reparti. «L’accesso immediato a dati aggiornati e coerenti consente decisioni più rapide e informate per rispondere alla variabilità della domanda e alle criticità di mercato. La capacità di modificare rapidamente i piani di produzione e di approvvigionamento è cruciale in un ambiente competitivo e in continua evoluzione», afferma Crecco.

Sostenibilità: i dati sono il futuro e non c’è futuro senza dati. Come rendicontare l’efficienza energetica

I consumatori non sono più solo nativi digitali ma sono nativi sostenibili, nati e cresciuti in un’era in cui il tema della sostenibilità è una parte fondamentale delle loro scelte di acquisto. Insomma, fornire al consumatore informazioni di impatto ambientale del prodotto diventa un requisito irrinunciabile per rispondere alla nuova domanda di mercato. Come rendicontare queste informazioni? Attraverso i dati che si acquisiscono in digital thread dall’intera catena di valore manifatturiero. Analizzati, resi visibili e trasparenti al consumatore, se positivi, incentivano all’acquisto,

Dati, quindi, che non vanno visti solo per migliorare le prestazioni di fabbrica in ottica 4.0, ma per creare trasparenza di informazioni per il consumatore o utente finale. E questo diventa possibile digitalizzando la catena del valore. Uno scenario in cui il risparmio energetico è un tema prioritario, non solo perché si traduce in una riduzione dei costi produttivi ma perché se lo si riesce a comunicare e renderlo esplicito, diventa una leva per un marketing della sostenibilità.

Misurare la sostenibilità di prodotto con un tracciamento end to end della filiera di prodotto. Le nuove normative europee e l’introduzione del Digital Product Passport

del Digital Product Passport (Dpp), che obbligherà i produttori alla certificazione green di prodotto: un approccio che promuove la sostenibilità e facilita il miglioramento dei processi attraverso la raccolta e l’analisi dei dati.

Che ruolo ha il digital thread nella costruzione di processi di sostenibilità? Rappresenta un concetto chiave per la rendicontazione dei parametri Esg poiché consente di tracciare e gestire le informazioni lungo l’intero ciclo di vita del prodotto. Le aziende possono così valutare le performance di sostenibilità in tempo reale e apportare modifiche ai processi. Una tendenza incentivata dalla regolamentazione europea. È il caso del Digital Product Passport (Dpp), che obbligherà i produttori alla certificazione green di prodotto: un approccio che promuove la sostenibilità e facilita il miglioramento dei processi attraverso la raccolta e l’analisi dei dati. Insomma, la digitalizzazione della filiera del dato supporta la sostenibilità dei prodotti, ma è anche un elemento per la competitività nel mercato globale poiché permette di rispondere alle crescenti richieste dei consumatori in merito a trasparenza informativa e responsabilità ambientale. Scelta di materiali, ottimizzazione dei processi produttivi, riduzione degli sprechi. Al di là di come verrà regolata l’obbligatorietà del passaporto digitale di prodotto le aziende già si muovono in questa direzione. Ci si è resi conto che misurare e rendicontare le pratiche di sostenibilità, legate al carbon footprint e all’economia circolare, al de-manufacturing e re-manufacturing, che iniziano sin dalle prime fasi di design, sono determinati per acquisire un vantaggio competitivo nella nuova economia 5.0.














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