Non può esserci sostenibilità senza dati. I punti di vista degli esperti: Marco Taisch, Afil, Open Group Italia e La Linea Verde. Modera Filippo Astone. Organizza Txt e-tech

di Filippo Astone ♦︎ VIDEOINTERVISTA ♦︎ Adattarsi alle nuove normative non deve essere visto come un problema, ma è una necessità per rimanere competitivi. E per farlo bisogna fare leva sui dati, che aiutano a comprendere dove si può intervenire per ottimizzare e ridurre consumi ed emissioni. Lo chiedono i consumatori stessi, che desiderano informazioni sempre più dettagliate sulle emissioni di CO2 relative a ogni bene, come spiega Marco Taisch, che spiega il concetto di “filiera del dato”. Il ruolo del remanufacturing per ridurre le emissioni spiegato da Alessandro Marini di Afil. Il punto su Transizione 5.0 di Federica Costantino (Open Group Italia). L’approccio ai dati di La Linea Verde spiegato dal Cio Vincenzo Nicolino

Nella tavola rotonda sono stati affrontati i temi cruciali legati alla sostenibilità e all’innovazione industriale, evidenziando l’importanza della transizione verso pratiche più ecologiche e l’adozione di tecnologie avanzate. Fondamentale il ruolo dell’Unione Europea nel promuovere obiettivi di sostenibilità per il 2030-2050, ma queste non vanno viste come fastidiose imposizioni: le aziende devono adattarsi a queste nuove normative per rimanere competitive. Sono i consumatori a chiederlo, pretendendo sempre più trasparenza e orientandosi verso i prodotti che meno impattano sull’ambiente. Anche se non sono i più economici. Ma la sostenibilità non deve essere vista solo come un obiettivo finale: non basta cambiare un macchinario o un processo.







Per una strategia efficace, bisogna integrare pratiche sostenibili fin dall’inizio nei processi produttivi e lungo tutta la catena del valore.














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