Disoccupazione in Italia: appena il 6,2% del totale. Mai così bene da decenni!

di Filippo Astone e Alberto Falchi ♦︎ Tra tanti dati negativi di questi giorni (calo produzione industriale, automotive in forte crisi, diminuzione del numero di robot acquistati dalle aziende) va segnalato anche un trend importantissimo: abbiamo raggiunto il massimo storico di occupazione. Crescono gli occupati a tempo indeterminato, con +75mila unità nel mese, e +516mila dall’inizio del 2024.Sconforta che la maggior parte dei nuovi occupati siano over 50, notizia che conferma la necessità di competenze specialistiche, che ancora non sono disponibili in quantità sufficiente

Mentre la Cgil si preoccupa di licenziamenti che sono quasi inesistenti, le aziende italiane si preoccupano di assumere. E molto spesso non riescono neanche a reclutare tutti i nuovi dipendenti che vorrebbero avere. Secondo l’Istat, lo scorso agosto il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2%. Mai così basso da decenni. Per tantissimi anni, fino ad almeno 24 mesi fa, la disoccupazione in Italia ha oscillato fra il 9% e il 12%. Oggi invece c’è un record straordinario di occupazione, che merita di essere segnalato con enfasi, soprattutto su un giornale come Industria Italiana.

E probabilmente la disoccupazione sarebbe ancora più bassa se sul mercato del lavoro ci fossero le competenze che le aziende cercano e faticano enormemente a trovare, soprattutto esperti di ict, intelligenza artificiale, automazione, robotica, tecnologie abilitanti l’industria.  Ad agosto 2024 il numero di occupati risulta in crescita rispetto al mese precedente (+45mila unità) e raggiunge i 24 milioni 80 mila; l’aumento coinvolge i dipendenti, sia permanenti – che raggiugono i 16 milioni 106mila – sia a termine, pari a 2 milioni 811mila; gli autonomi scendono a 5 milioni 163mila.







Il numero di occupati supera quello di agosto 2023 di 494mila unità: +516mila dipendenti permanenti, +123mila autonomi e -144mila dipendenti a termine

Su base mensile, il tasso di occupazione è stabile, quello di inattività aumenta, raggiungendo il 33,4%, mentre il tasso di disoccupazione scende, come si è detto, al 6,2%.

Il tasso di occupazione non è mai stato così alto in Italia dal 2019. Dopo il crollo dovuto al Covid, la crescita è stata costante e regolare, anche se non elevatissima. (Fonte: Istat)

L’occupazione aumenta (+0,2%, pari a +45mila unità) per gli uomini, i dipendenti e in tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni tra i quali diminuisce, così come tra le donne e gli autonomi. Il tasso di occupazione è stabile al 62,3%.

Il numero di persone in cerca di lavoro cala (-2,8%, pari a -46mila unità) per entrambe le componenti di genere e in tutte le classi d’età, ancora una volta con l’eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione scende al 6,2% (-0,2 punti), quello giovanile al 18,3% (-1,7 punti).

Ad agosto 2024 il tasso di disoccupazione è leggermente superiore al 6%. Un risultato inferiore alla media UE, ma in miglioramento rispetto al 2019, quando il valore era del 10,1%. (Fonte: Istat)

Il numero di inattivi cresce (+0,4%, pari a +44mila unità) tra gli uomini, le donne, i 15-34enni e gli ultra cinquantenni. Il tasso di inattività sale al 33,4% (+0,1 punti).

Il confronto del trimestre giugno-agosto 2024 con quello precedente (marzo-maggio 2024) mostra un incremento nel numero di occupati dello 0,5% (pari a +114mila unità).

La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-5,6% pari a -97mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,6%, pari a +68mila unità).

Il numero di occupati ad agosto 2024 supera quello di agosto 2023 del 2,1% (+494mila unità). L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione in un anno sale di 0,8 punti percentuali.

Rispetto ad agosto 2023, diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro (-18,3%, pari a -355mila unità) mentre cresce quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,9%, pari a +106mila).

Nonostante i miglioramenti sul fronte dell’occupazione, gli inattivi sono in crescita, sia rispetto a luglio 2024, sia rispetto al precedente anno. (Fonte: Istat)

Ovviamente, non mancano le criticità. «Questo dato è in sé positivo», dichiara Francesco Seghezzi, presidente di Adapt, «ma non dobbiamo dimenticare che il tasso di occupazione in Italia resta all’ultimo posto in Europa, mentre siamo al secondo posto per tasso di inattività». Il trend è positivo e in costate crescita, ma è difficile riprendere posizioni rispetto ad altre economie UE. Se da un lato calano i disoccupati, -46.000 ad agosto, salgono gli inattivi di ulteriori 44.000 unità, portando il bilancio in quasi parità. Il tasso di inattività era in calo negli ultimi mesi, ma ad agosto si è invertita la tendenza, e ora il valore è al 33,4%.

I lavoratori autonomi, dopo la significativa crescita a luglio, calano ad agosto di 48mila unità), mentre crescono gli occupati a tempo indeterminato, con +75mila unità nel mese, e +516mila dall’inizio del 2024, segnando così un nuovo record storico. Anche gli occupati a termine mostrano una leggera ripresa (+18mila), dopo un trend in calo su base annua (-144mila).

Aumenta l’occupazione, ma crescono gli inattivi: l’Italia non è un Paese per giovani

«Cresce purtroppo il fenomeno dell’inattività giovanile, in particolare fra i giovanissimi (15-24 anni) ed emerge in modo sempre più consistente la polarizzazione tra coloro che riescono a trovare un’occupazione e chi, invece, smette di cercare lavoro. Questo fenomeno appare particolarmente preoccupante e richiede interventi mirati per favorire il rientro nel mercato del lavoro», sottolinea Seghezzi.

Il fatto è che l’occupazione è sì crescita, ma per lo più parliamo di ultracinquantenni. Gli over 50 che hanno trovato lavoro nell’ultimo anno sono 273.000, più della metà del totale dei nuovi occupati. «Al tema dell’occupazione giovanile, dobbiamo affiancare quello altrettanto critico dell’invecchiamento della popolazione, fenomeno che continua a incidere sulla composizione dell’occupazione, con una crescita significativa degli occupati over 50 che rappresentano più della metà dei nuovi occupati», sottolinea Seghezzi.

C’è un altro dato che vale la pena di evidenziare: la crescita di agosto è trainata esclusivamente dagli uomini, mentre la componente femminile ha registrato un leggero calo. Va anche detto che su base annua l’occupazione femminile continua a crescere e rimane a livelli record.

Un dato interessante evidenziato da Istat è come l’occupazione cresca soprattutto fra i maschi over 50. Per donne e giovani, i valori sono cresciuti in misura inferiore. E aumentano gli inattivi soprattutto fra queste categorie. (Fonte: Istat)

Insomma, nonostante la situazione sia in miglioramento, c’è ancora tantissimo da fare in Italia sul fronte del lavoro. Soprattutto, per quanto riguarda la fascia dei più giovani, fra i 18 e i 35 anni, che oltre a faticare ad avere accesso al mercato del lavoro, quando ci riescono si devono molto spesso accontentare di buste paga ben più leggere rispetto a quelle di Francia, Germania e altri Paesi UE.

In generale, l’occupazione aumenta su tutte le fasce di età, ma allo stesso tempo sono in crescita del 2,9% gli inattivi nella fascia 15-34 anni. Fra i maschi, il tasso di occupazione è del 71,1%, mentre quello di inattività è del 24,3%. L’occupazione femminile, pur in crescita, si attesta su livelli ben più bassi: siamo al 53,3%, mentre il tasso di inattività femminile è molto elevato: 42,6%.

Dipendenti indeterminati, a termine e autonomi

Dei 24.080 milioni di occupati in Italia, la maggior parte sono dipendenti (18,9 milioni), seguiti da 16,1 milioni di occupati con contratti a termine. Gli indipendenti sono a quota 5,1 milioni. Questi ultimi sono calati dello 0,9% rispetto al mese di luglio 2024, ma se si fa il confronto con il precedente anno, si nota una crescita del 2,4%. La variazione annuale per gli occupati a tempo indeterminato, invece, è del 3,3%, In calo del 4,9% gli occupati a termine, sempre con riferimento allo stesso periodo del 2023.














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