Innovazione tech in pericolo: crollano gli investimenti azionari. Ma IA, rinnovabili ed elettrificazione corrono come non mai. Con McKinsey

di Alberto Falchi ♦︎ Secondo il Technology Trend Index Outlook di McKinsey, nel 2023 gli investimenti azionari nel tech hanno raggiunto quota 570 miliardi, registrando un calo del 40% rispetto al 2022. Pesano i costi di finanziamento e le previsioni di crescita. Fanno eccezione IA, energie green ed elettrificazione, che invece crescono a ritmi sostenuti. Un trend che si riflette anche nelle offerte di lavoro, in calo ovunque tranne nei tre settori indicati. La carenza di competenze, però, rischia di essere un freno alla crescita

Come stanno andando gli investimenti nel settore tech? La risposta non è facile da dare. Da un lato, gli investimenti azionari in questo settore hanno visto un brusco calo stimato fra il 30% e il 40%, a quota 570 miliardi di dollari nel 2023.È quanto emerge dallo studio “Technology Trend Index Outlook 2024” condotto da McKinsey, una ricerca che ha coinvolto 1000 aziende operanti in 50 Paesi.

Le cause sono principalmente due: sono cresciuti significativamente i costi di finanziamento e allo stesso tempo le prospettive di crescita a breve termine sono molto caute. Un insieme di fattori che spinge gli investitori a maggior prudenza, privilegiando le tecnologie con un forte potenziale di ricavi e margini. Questo calo ha avuto un impatto anche sull’offerta di lavoro, che nel settore tech ha visto un calo importante, -26%, ben superiore alle media dei vari settori, ferma a un -17%. Ma in parte questo non stupisce: durante la pandemia molte big tech hanno aumentato a dismisura l’organico, per poi trovarsi fra il 2022 e soprattutto il 2023 a rivedere le loro scelte, lasciando a casa migliaia, in certi casi decine di migliaia, di dipendenti. E questo nonostante i ricavi non mostrassero flessioni negative.







Anche se la domanda di talenti ha subito variazioni a breve termine, l’analisi condotta da McKinsey su 4,3 milioni di annunci di lavoro nei 15 trend tecnologici ha evidenziato un ampio divario di competenze. Rispetto alla media mondiale, meno della metà dei potenziali candidati possiede le competenze tecnologiche ad alta richiesta specificate negli annunci di lavoro. Nonostante il calo su base annua degli annunci di lavoro in molti trend tra il 2022 e il 2023, il numero di annunci di lavoro nel settore tecnologico nel 2023 rappresentava ancora un aumento dell’8% rispetto al 2021, suggerendo un potenziale di crescita a lungo termine.

Eppure, in questo scenario non mancano sorprese: è il caso di tre ambiti – intelligenza artificiale, elettrificazione ed energie rinnovabili – sui quali invece gli investitori hanno deciso di puntare molto.

IA, il trend in maggiore crescita nel 2024

Nella sua analisi McKinsey ha preso in analisi 15 trend tecnologici, suddivisi in 5 macro categoria. A ciascuno di essi ha assegnato un punteggio per l’innovazione (calcolata sulla base del numero di brevetti e di ricerche sul tema) e per l’interesse (calcolato in base alla quantità di news e di ricerche online sul tema).

La traiettoria dell’adozione della tecnologia aziendale è spesso descritta come una curva a S che segue il seguente schema: innovazione tecnica ed esplorazione, sperimentazione della tecnologia, primi progetti pilota nell’azienda, ampliamento dell’impatto in tutta l’azienda e infine adozione completamente scalata. (Fonte: McKinsey(

Il trend che porterà più innovazione è, come prevedibile, l’IA generativa. Non stupisce perché, come noto, gli investimenti in questo settore sono giganteschi: tutte le big tech stanno scommettendo forte sugli sviluppi dell’IA, a partire da colossi come Microsoft, Oracle, Aws, Alphabet (Google), OpenAI e, naturalmente, Nvidia. Proprio l’azienda guidata da Jensen Huang ha visto una crescita monstre, arrivando vicino ai 3.000 miliardi di dollari. Questo perché l’IA sta conquistando praticamente ogni settore, anche quelli più creativi, grazie a Llm multimodali in grado non solo di analizzare e manipolare testi, ma anche di generare immagini, video e addirittura musica. «Il 65% degli intervistati afferma che le loro organizzazioni utilizzano regolarmente la GenAI in almeno una funzione aziendale, rispetto a un terzo dell’anno scorso, e i casi d’uso della generative AI hanno il potenziale di generare un valore annuo compreso tra 2,6 trilioni e 4,4 trilioni di dollari», si legge nello studio di McKinsey.

Nonostante il brusco calo degli investimenti azionari nel tech, l’IA continua a correre. Nel 2023 sono stati investiti 36 miliardi in questa tecnologia, mentre il numero di posizioni aperte è più che raddoppiato. (Fonte: McKinsey)

Il forte interesse nei confronti dell’IA generativa è confermato sia dagli investimenti effettuati nel 2023 (36 miliardi di dollari) sia dalla quantità di posizioni lavorative aperte in questo ambito, cresciute del 111% rispetto al 2022. Il problema è che per le aziende non è facile trovare persone che abbiano maturato le giuste competenze su IA, machine learning, analisi di dati e e non solo. «Da quando l’IA generativa ha catturato l’attenzione pubblica alla fine del 2022, si è concentrata molta attenzione sul fornire valore attraverso i modelli di base. Molti di questi modelli stanno già dimostrando il loro valore in diversi settori, come l’accelerazione della programmazione o i casi d’uso nelle vendite e nel marketing, così come modelli specifici per domini, come l’ingegneria delle proteine o la scoperta di nuovi composti chimici. Il campo continua a migliorare rapidamente con nuovi strumenti, ad esempio modelli multimodali e basati su agenti. Le aziende dovrebbero concentrarsi sulla costruzione di competenze in questo ambito e dare priorità alle aree chiave per garantire di catturare valore in anticipo e non rimanere indietro», afferma Matej Macak, partner McKinsey.

Non mancano rischi: la sicurezza e la privacy, prima di tutto, ma anche le regolamentazioni (l’UE ha recentemente approvato l’AI Act, un insieme di regole sull’adozione e lo sviluppo dell’IA che secondo alcuni esperti rischiano però di frenare l’innovazione), il copyright e gli attuali limite di questa tecnologia, a partire dalla allucinazioni, cioè gli output totalmente errati dei sistemi di IA.

Nel 2023 investimenti per 183 miliardi su elettrificazione e rinnovabili

Un altro trend sul quale gli investitori hanno molta fiducia è quello delle energie rinnovabili e, di conseguenza, dell’elettrificazione. Su questi ambiti, gli investimenti nel 2023 hanno raggiunto la soglia dei 183 miliardi di dollari, ed è cresciuto, sebbene di poco (1%), anche il numero degli annunci di lavoro in questo ambito. Nel 2023 si è raggiunto un record per quanto riguarda la nuova capacità di energia rinnovabile installata, crescita del 50% rispetto al precedente anno. A guidare la corsa verso la green transition ovviamente gli obiettivi del COP28, che mirano al net zero entro il 2050. Va detto che nel rapporto di McKinsey non si tiene conto solo della produzione rinnovabile in senso stretto (eolico e fotovoltaico), ma anche l’idrogeno verde, il nucleare, le bioenergie e i combustibili sostenibili. Oltre alle tecnologie legate a questi sviluppi, come batterie per i sistemi di accumulo e smart grid.

Le tecnologie che abilitano la transizione green sono quelle che hanno visto il maggior numero di investimenti nel 2023: con 183 miliardi. Nonostante questo, l’aumento delle offerte di lavoro in questo ambito è minima: solo l’1%. (Fonte: McKinsey)

Come nel caso dell’IA, anche le aziende che investono in questo settore faticano a trovare le competenze richieste. Il cammino verso la decarbonizzazione però non è semplice: «l’espansione delle tecnologie legate alle energie rinnovabili e all’elettrificazione richiede riduzioni dei costi, investimenti sostanziali e talenti. Nonostante le sfide, il 2023 ha segnato progressi significativi nelle energie rinnovabili, nello stoccaggio delle batterie e nel supporto all’idrogeno. Tuttavia, la competitività dei costi, le materie prime, la capacità produttiva, la transizione del lavoro e le infrastrutture rimangono ostacoli per fare un salto in avanti», commenta Sebastian Mayer, partner di McKinsey

Il calcolo quantistico sarà il futuro, ma c’è ancora tanta strada da fare

Un ambito dove McKinsey ha visto grandi progressi è quello del calcolo quantistico, che pure presenta sfide tecniche e di sviluppo che vanno ancora superate. I principali sviluppi includono progressi significativi nella correzione degli errori. Collaborazioni come quelle tra QuEra, Mit e Nist hanno ridotto i tassi di errore negli algoritmi quantistici a meno dello 0,5%, con ulteriori innovazioni che li hanno portati fino allo 0,01%​. Questi miglioramenti sono fondamentali per la futura scalabilità dei computer quantistici, dato che la correzione degli errori rappresenta uno dei principali ostacoli per ottenere un quantum computing affidabile.

Nonostante il continuo interesse e l’innovazione degli ultimi anni, le tecnologie quantistiche hanno registrato un rallentamento negli investimenti privati. Il periodo 2022-2023 ha segnato un cambiamento negli investimenti verso aziende più consolidate, con il 62 percento dei finanziamenti destinato a imprese fondate da più di cinque anni, riflettendo un’attenzione sul potenziamento di iniziative promettenti. Tuttavia, nel 2023 gli investimenti del settore pubblico in questo campo sono aumentati, evidenziando un impegno costante nell’avanzamento delle tecnologie quantistiche. (Fonte: McKinsey)

Un’altra area chiave è l’integrazione della tecnologia quantistica con le infrastrutture di calcolo classiche. Si è posto l’accento sullo sviluppo di stack completi di calcolo, dai kit di sviluppo software come Qiskit di Ibm agli strumenti che permettono il test e la simulazione di algoritmi quantistici. Si prevede che i computer quantistici gestiranno un insieme limitato ma cruciale di problemi computazionali, superando di gran lunga le capacità delle macchine classiche. L’adozione della tecnologia quantistica è ancora nella sua fase iniziale, ma settori come quello chimico, farmaceutico, finanziario e aerospaziale stanno già sperimentando casi d’uso pionieristici​. Sebbene la tecnologia non sia ancora ampiamente adottata, alcune aziende stanno conducendo progetti pilota e sperimentazioni, riconoscendo il potenziale dirompente del quantum computing una volta raggiunti i principali traguardi prestazionali.

Infine, si prevede che il quantum computing avrà un ruolo significativo nel migliorare la sicurezza, in particolare attraverso la crittografia post-quantistica, che mira a proteggere i dati sensibili dalle future minacce di decrittazione quantistica. Questo evidenzia i passi proattivi che si stanno prendendo per proteggere i dati in preparazione ai progressi della potenza di calcolo quantistica.

C’è da dire che la ricerca sul calcolo quantistico è ancora lontana dal dare risultati concreti: parliamo di innovazione di frontiera. Questo si riflette sugli investimenti, che nel 2023 sono stati di un miliardo di dollari. Sono invece calati, e non di poco, gli annunci in questo ambito, facendo registrare un -17% rispetto al 2022.














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