Recupero e riciclo al centro del Primo Simposio Nazionale dell’Osservatorio Italiano Materie Prime Critiche Energia

L’incontro è stato organizzato da Oimce, iniziativa promossa da WEC Italia e Assorisorse e aperta agli stakeholder del settore, volta ad approfondire un tema cruciale per la transizione energetica e supportare decisori e istituzioni

Il recupero e riciclo delle matrie prime, gli sviluppi tecnologici per la riduzione dei fabbisogni e la sostituzione dei Crm, il rilancio del settore minerario nazionale, le opportunità di recupero di Crm dai rifiuti estrattivi o associati ad altri minerali, gli scenari e le opportunità di collaborazione internazionali e l’impegno dell’Italia: sono tra i temi trattati quest’oggi presso la Delegazione Roma della Regione Lombardia durante il Primo Simposio Nazionale dell’Osservatorio Italiano Materie Prime Critiche Energia – OIMCE, l’iniziativa promossa da WEC Italia – Comitato Nazionale Italiano del World Energy Council e Assorisorse – Risorse Naturali ed Energie Sostenibili per approfondire il tema dei critical raw materials per l’energia, diffonderne la conoscenza e condividere proposte di politiche pubbliche sul tema, che nel suo primo anno di vita ha visto crescere il proprio network associativo attorno a un tema cruciale per la transizione energetica.

«Quella odierna è stata un’occasione importante per definire insieme al nostro network, alle istituzioni di riferimento, ad aziende ed esperti del settore, le priorità di lavoro dell’Osservatorio in riferimento ai temi e alle prospettive nazionali sui CRM per la transizione energetica, sempre tenendo in considerazione il framework europeo e internazionale», afferma Paolo D’Ermo , segretario generale di Wec Italia. «Abbiamo assistito ad un dibattito a più voci e proprio questa pluralità è la vera forza dell’Osservatorio, aperto a tutti i soggetti interessati tramite l’adesione e il supporto alle attività del network. Questa prospettiva multi-stakeholder che è propria di tutte le iniziative Wec Italia è fondamentale per approcciare un tema complesso e centrale per il sistema-Paese, e può offrire a decisori e istituzioni un importante supporto nelle scelte strategiche che sono chiamati a compiere».







«Siamo felici di aver contribuito alla nascita di Oimce, un punto di riferimento nazionale su Materie prime critiche, in linea con le politiche europee e le strategie internazionali in continua evoluzione. La Transizione energetica, e quindi l’Energia, è il focus di riferimento dell’Osservatorio che si è dimostrato uno spazio di incontro, confronto, studi, analisi, ricerca condivisa tra esperti, imprese, accademia, policy makers, uniti per identificare e realizzare percorsi innovativi basati sull’esperienza e le tecnologie provate, ma aperti a nuovi paradigmi laddove identificabili. Assorisorse integra aziende e competenze della filiera estrattiva, dall’Energia ai Minerali solidi, ed è particolarmente attiva sul tema dei Crm grazie a una Task Force costituita da imprese, nazionali e internazionali», dice Andrea Ketoff, direttore generale di Assorisorse.

Sulle priorità di azione dell’Osservatorio si è soffermato il coordinatore Oimce, Giuseppe Montesano: «con il Comitato Scientifico di Oimce abbiamo individuato alcuni temi su cui l’Osservatorio può aiutare il Paese ad affrontare al meglio le sfide della gestione delle materie prime critiche per la transizione energetica. Tra questi, un’analisi dei fabbisogni che complementi le attività del tavolo ministeriale, le modalità per sviluppare l’offerta, l’individuazione dei fattori abilitanti il recupero e il riciclo in un’ottica di economia circolare. Abbiamo presentato questi temi nelle recenti audizioni svolte dalla Camera dei Deputati e dal Simposio di oggi sono emersi ulteriori spunti preziosi».

Giorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, la cui delegazione romana ha ospitato l’evento odierno, ha sottolineato le iniziative regionali per il recupero dei materiali critici: «La domanda di materie prime critiche è destinata ad aumentare nei prossimi decenni. Non possiamo dipendere in maniera totale dalle importazioni, sia per motivi economici che di normative comunitarie. La Regione Lombardia intende promuovere un approvvigionamento sicuro e sostenibile. Stiamo già studiando un bando da 10 milioni di euro per incentivare il recupero di materiali critici dai rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche».

Il tema del recupero e riciclo dei materiali critici è stato oggetto in questi mesi dell’attenzione di un working group dedicato, che ha prodotto un Paper presentato durante il Simposio da Giuseppe Bellussi (Aidic): «La transizione energetica richiede l’utilizzo di diverse tecnologie che coinvolgono l’uso di metalli e materiali che a causa della valenza strategica e della diffusione limitata dal punto di vista geopolitico, possono essere considerati critici. L’Italia e in genere l’Europa non sono tra i paesi in cui queste materie abbondano, per questo sarà molto importante per le nostre economie, sviluppare capacità efficaci per il loro recupero e riciclo. Tra i materiali critici si possono citare le batterie elettriche, i magneti delle turbine eoliche, il silicio e il rame dei pannelli fotovoltaici. Saranno necessari interventi legislativi per semplificare i percorsi autorizzativi e meccanismi premianti per promuovere le iniziative di riciclo e recupero su tutto il territorio nazionale».

«L’approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie orime critiche è un obiettivo strategico assolutamente rilevante in questo momento storico caratterizzato da tensioni geopolitiche e dalla necessità di garantire sicurezza al nostro sistema energetico», commetna Luca Mariotto, direttore settore ambiente di Utilitalia.  «Le associate di Utilitalia in questo contesto operano sia come utilizzatori di tecnologie che utilizzano Crm in quanto gestori energetici sia come attori dell’economia circolare nella catena di approvvigionamento, in particolare attraverso la raccolta e il recupero dei Raee. Per tale motivo ci siamo impegnati fin da subito, per dare il nostro contributo di know-how e conoscenza all’Osservatorio che rappresenta in questo ambito un autorevole punto di riferimento a livello nazionale».

Dal dialogo col network Oimce sono emersi i molti aspetti legati alle materie prime critiche, dai fattori abilitanti per il recupero e riciclo agli sviluppi tecnologici per la riduzione dei fabbisogni e la sostituzione dei Crm.

Se da una parte è stato ribadito l’impegno dell’Italia, con la promozione della transizione Digitale e Verde, l’aumento della sicurezza nell’approvvigionamento e il rispetto dei principi ambientali quali obiettivi cardine della politica nazionale sulle materie prime critiche coordinata da Mimit e Mase, dall’altra anche il tema minerario è stato al centro dei dibattiti. Il settore ha infatti trovato negli ultimi anni nuova attenzione e centralità strategica, come certificato anche dal recente DL Materie Prime critiche. In ottica di politica mineraria, non prestano particolare preoccupazione le attività estrattive, se supportate da un sistema di permitting efficace, mentre centrale appaiono lo sviluppo dell’eco-design e i fondamentali elementi di sostenibilità dell’intero ciclo di vita.

«Confindustria segue con grande attenzione il tema dei fabbisogni di materie prime critiche da parte dell’industria italiana e la sicurezza del loro approvvigionamento, in quanto rappresentano un elemento chiave per la produzione di tecnologie abilitanti della transizione ecologica e digitale», afferma Marco Ravazzolo, direttore politiche per l’ambiente, l’energia e la mobilità di Confindustria. «L’apposito Decreto Legge allo studio è sicuramente un passo positivo che va nella direzione di liberare il potenziale degli investimenti industriali nei processi a monte della filiera produttiva e di adeguare la normativa nazionale agli obiettivi e standard europei previsti dal Critical Raw Materials Act. Tuttavia è necessario rafforzare alcune misure per velocizzare gli iter autorizzativi e potenziare le performance di economia circolare nel nostro Paese».














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