Tecnologia: gli italiani sono ottimisti e sognano un futuro ipertecnologico. Soprattutto gli over 50. Lo studio di Mastercard

La ricerca ha indagato il ruolo delle tecnologie e dei servizi più innovativi – tra cui Data Analysis, Intelligenza Artificiale e Quantum Computing

Gli italiani amano la tecnologia e mostrano curiosità nei confronti delle tecnologie emergenti. A confermarlo la ricerca ‘Innovating the Future Together: gli italiani e la vita quotidiana nel futuro ipertecnologico’, realizzata in collaborazione con AstraRicerche e presentata in occasione del Mastercard Innovation Forum 2024. La ricerca ha indagato il ruolo delle tecnologie e dei servizi più innovativi – tra cui Data Analysis, Intelligenza Artificiale e Quantum Computing – con l’obiettivo di restituire una panoramica accurata del rapporto degli italiani con le tecnologie che semplificheranno la vita quotidiana. 

Gli italiani e la vita nel futuro ipertecnologico

Gli italiani, quando sono chiamati a votare il loro livello di digitalizzazione, hanno le idee chiare e si attribuiscono un voto medio complessivo di 7,29 su 10. 







Alla luce di quanto gli italiani stanno già sperimentando e di quanto si aspettano dal futuro, il 35,3% delle persone ritiene di trovarsi a vivere una vera e propria rivoluzione, al pari di quella Industriale o della prima Digitale, che segnerà una pietra miliare nella storia dell’umanità. 

Guardando al futuro, la ricerca conferma un clima di ottimismo e di forte interesse tra i nostri connazionali, con il 53% che sostiene un miglioramento della propria vita qualora questo mondo ipertecnologico tanto desiderato dovesse diventare reale. In questo contesto, le maggiori aspettative sono riposte nel mondo healthcare (54%), nella mobilità (37%), nello shopping (30%), nel lavoro (29,6%) e nello studio (28,6%). Emerge qui chiaramente il ruolo che gli italiani attribuiscono alle soluzioni tecnologiche chiamate ad agevolare la nostra vita. E questo si traduce nel desiderio verso applicazioni concrete quali un aiutante/maggiordomo al nostro servizio (37%), capace di sgravarci dalle faccende domestiche, così come un medico virtuale (36%) che si occupi del benessere mentale e fisico individuale, fino a IA e assistenti robot capaci di lavorare al nostro posto (29%)

Un pensiero che, sorprendentemente, caratterizza le fasce più adulte della popolazione (39% per 50-65enni), mentre a sorpresa i più diffidenti sono i più giovani della Gen Z (32% per 18-29enni), ancora non pronti a cogliere e apprezzare l’impatto delle tecnologie rispetto alle generazioni precedenti. Il 18% non si aspetta grandi cambiamenti, provando una sensazione di indifferenza nei confronti delle tecnologie che li circondano e che sono quasi date per scontate.  L’IA, tuttavia, è conosciuta senza distinzione di età e quando si parla di grado di interazione sono proprio i più giovani a dichiarare di essersi davvero “sporcati le mani” con un utilizzo costante o sporadico.        

Ad uno sguardo più attento, molte delle iper-tecnologie sono già realtà nella vita di tutti i giorni. Chiamati, infatti, ad analizzare 8 casi d’uso abilitati dalle tecnologie emergenti, il feedback degli italiani è positivo, esprimendo delle preferenze verso la trasformazione delle città in ‘smart cities’ (65,8%), seguite dallo spatial computing (55,6%) capace di agevolare gli acquisti attraverso la creazione di spazi virtuali in cui visualizzare in anteprima i propri prodotti, dalla health data analysis (53,2%), dall’identità digitale (52,9%) e dall’IA generativa (52,5%) per lo sviluppo di testi, immagini e video. 

Data Analysis al servizio di una personalizzazione dell’offerta 

L’analisi dei dati è già parte integrante della quotidianità degli italiani che, partecipi della rivoluzione in atto, confermano di essere già raggiunti da offerte e servizi personalizzati resi possibili dalle informazioni che ciascuno di noi produce. Si tratta di una rivoluzione a cui gli italiani si affacciano con curiosità, confermando un sentiment positivo verso i sistemi di profilazione (42%), percepiti come un vantaggio, addirittura una specie di magia e uno stimolo a conoscere e scoprire di più.

L’aspetto più interessante è dato inoltre dal fatto che, per molti, gli italiani non abbiano ancora ben chiare le potenzialità di tale tecnologia, facendo emergere chiaramente la necessità di education affinché vi possa essere una maggiore conoscenza e consapevolezza delle opportunità.

L’impatto dell’intelligenza artificiale

Nonostante gli italiani dichiarino di avere una conoscenza dell’IA piuttosto generica, con l’89,2% che ne sa più o meno qualcosa e solo il 6% con una conoscenza approfondita, il sentiment particolarmente positivo è generalizzato. Questa nuova tecnologia desta, infatti, interesse e curiosità per il 53,1% degli intervistati, mentre genera entusiasmo ed ottimismo per il 45% del campione

Più della metà degli italiani (56%) ritiene l’IA ‘veramente intelligente’, tanto da essere in grado di replicare, o persino superare, l’intelligenza umana

Il 52,8% si mostra inoltre consapevole delle enormi opportunità dell’IA e ritiene che potrà essere un volano per l’economia italiana, convinti che in un Paese ad elevata presenza di PMI l’Intelligenza Artificiale, a disposizione di tutti, potrà rappresentare l’elemento per ‘fare il salto in avanti. Tra i vantaggi riconosciuti: l’ottimizzazione dei processi, la velocizzazione della fase di Ricerca & Sviluppo, la creazione di nuovi prodotti e in generale lo sviluppo del business. 

Gli ambiti che ne beneficeranno di più nei prossimi 4-5 anni saranno il modo di informarsi (62,4%), fare acquisti (57%), vivere (56,2%) e lavorare (52,7%). L’impatto sarà invece minore sul modo di divertirsi (41,4%), sulla politica (39,4%) e sulle relazioni personali (36,3%).

Infine, un tema altrettanto importante emerso dalla ricerca è quello relativo all’impatto sociale e alle implicazioni etiche dell’IA. Tra le aree di maggior dibattito emergono i rapporti umani (47,7%), il lavoro (34,4%) e la privacy (30,3%). Discussioni queste che ai dubbi affiancano anche trend positivi per il futuro: in particolare sul tema del lavoro, la ricerca evidenzia le opportunità lavorative che l’IA porterà con sé, con il 54% dei consumatori convinti che aprirà a nuove professioni per i giovani

Quantum computing, la prossima frontiera

Il mondo del Quantum Computing è la prossima frontiera tecnologica che, grazie all’accelerazione della potenza di calcolo ed elaborazione di informazioni dei mega computer, nell’arco di circa 5 anni, prometterà un boost delle applicazioni future.

Nonostante questa tecnologia sia relativamente nuova e poco conosciuta, la ricerca ha indagato alcuni casi concreti con l’obiettivo di cogliere l’interesse, la desiderabilità e l’impatto che gli italiani si aspettano nella loro quotidianità. Il risultato: i nostri connazionali sono già in grado di vederne le positive implicazioni future. L’implementazione del computing nel mondo shipping/delivery è giudicata capace di migliorare la vita per il 63,7% del campione. Seguita dall’interesse del 67,8% degli italiani per la sua applicazione al settore chimico/farmaceutico nella progettazione di nuove molecole, nuovi tessuti, nuovi materiali in tempi rapidi e con la sicurezza di arrivare a risultati producibili dall’industria in grande quantità. Chiude infine il podio il computing applicato nel servizio di previsioni atmosferiche, tecnologia alla quale il 64,6% guarda con grande desiderio. 

«La digitalizzazione ha ormai cambiato radicalmente la vita degli italiani, tanto da diventare parte integrante della quotidianità ed accendere il desiderio verso un futuro dove tecnologie sempre più intelligenti e sofisticate semplificheranno la vita e saranno sempre più a nostro servizio. Come Mastercard, lavoriamo da sempre e incessantemente per sviluppare e abilitare innovazioni nell’area dei pagamenti e del commercio digitale, integrandole in soluzioni all’avanguardia che abbiamo messo e mettiamo a disposizione di tutti, istituzioni finanziarie, imprese e consumatori», commenta Michele Centemero, country manager Italia di Mastercard.














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