Maire: via libera a Tecnimont per costruzione impianto ammoniaca negli Emirati

Una volta operativo, nel 2027, il sito, che si estende su 10,8 ettari, produrrà 3.000 tonnellate al giorno (circa 1 milione di tonnellate all'anno) di ammoniaca

Alessandro Bernini, ceo di Maire

Maire ha confermato che Tecnimont (Integrated E&C Solutions) ha ricevuto da Fertiglobe la comunicazione a procedere con le attività di costruzione relative all’impianto di ammoniaca a bassa intensità di carbonio (, gia’ in fase di implementazione nel TA’Ziz Derivatives Park, a Ruwais (Abu Dhabi, Emirati). Fertiglobe, il più grande produttore di fertilizzanti azotati in Medio Oriente e Nord Africa, sta sviluppando un impianto di ammoniaca a bassa intensità di carbonio con i partners: TA’Ziz (una joint-venture tra Adnoc e il fondo sovrano di Abu Dhabi Adq), Mitsui & Co. Ltd e GS Energy Corporation.

Una volta operativo, nel 2027, l’impianto di ammoniaca, che si estende su 10,8 ettari, produrrà 3.000 tonnellate al giorno (circa 1 milione di tonnellate all’anno) di ammoniaca. L’impianto è uno degli impianti chimici e industriali su scala globale che TA’Ziz sta sviluppando nell’area e che potenzierà la catena di approvvigionamento dell’industria locale e migliorerà i requisiti di local content nel Paese. Come combustibile per la transizione energetica, l’ammoniaca a bassa intensità di carbonio svolge un ruolo strategico nella decarbonizzazione dell’industria marittima, oltre ad avere ulteriori applicazioni a livello energetico, tra cui la co-combustione nelle centrali elettriche a carbone per ridurne l’impronta carbonica.







Alessandro Bernini, amministratore delegato del gruppo Maire, ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti di essere stati confermati partner privilegiati per gli ambiziosi progetti di sviluppo nella regione. L’ammoniaca a basse intensità di carbonio rappresenta un passo avanti nei piani di decarbonizzazione degli Emirati; il nostro know-how tecnologico e le nostre capacità ingegneristiche contribuiranno ad accelerare la transizione energetica nell’area del Golfo».














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