M&A: il mercato italiano in forte ripresa. +146% nel 1° semestre 2024. L’analisi di Kpmg

Tornano i grandi deal, ma il mercato si consolida anche nei volumi con circa 680 operazioni chiuse

Il mercato M&A conferma è in forte ripresa nel 2024.Nei primi sei mesi del 2024 si sono registrate operazioni per circa 46,5 miliardi di euro (+147% rispetto a’ 19 miliardi del primo semestre 2023) superando anche i controvalori registrati nell’intero 2023 (pari a circa 38 miliardi di euro). Un risultato determinato anche dalla chiusura di alcuni grandi deal sopra il miliardo di euro.  

Recuperano anche i volumi: nei primi sei mesi circa 680 deal (in linea con il  primo semestre record dello scorso anno). Dopo un primo trimestre prudente, il  secondo trimestre porta quindi i volumi semestrali ad attestarsi sui livelli record di attività. Su base annua ormai il numero di deal chiusi si attesta intorno alle  1200-1300 operazioni. 







A livello settoriale, i tre principali macro settori a cui è attribuibile circa il 73% dei  controvalori registrati nel primo semestre del 2024 sono: i) TMT con 15,4 miliardi  di euro ii) Energy & Utilities con 13,4 miliardi di euro; iii) Industrial Markets con  5,0 miliardi di euro. 

Il settore Tmt, nello specifico quello delle Telecomunicazioni, guida la classifica  delle principali 10 operazioni M&A del primo semestre 2024, grazie all’operazione  che ha visto la holding Optics Bidco (costituita da KKR, Abu Dhabi Investment  Authority, Canada Pension Plan Investment Board, Ministero dell’Economia ed  F2i) acquisire il 100% della rete fissa di Tim (NetCo) per un controvalore  di circa 14,2 miliardi di euro. L’operazione permetterà alla società italiana di  telecomunicazioni, di ridurre i propri livelli di indebitamento e divenire più  competitiva nei confronti degli altri player. 

Il comparto Energy & Utilities si è dimostrato in fermento durante il primo  semestre 2024 dal punto di vista dei controvalori scambiati (circa 13,4 miliardi di  euro). Tra le operazioni più importanti – oltre all’acquisizione da parte di Eni  dell’intero portafoglio di attività relative al gas naturale di Neptune Energy Group  Limited conclusasi nel primo trimestre per circa 4,5 miliardi di euro – vi è la  cessione della totalità delle partecipazioni detenute da Enel (Perú) nella società  di distribuzione e fornitura di energia elettrica Enel Distribución Perú S.A.A. (83,15%) e nella società di servizi energetici avanzati Enel X Perù S.A.C. (100,00%), alla società cinese China Southern Power Grid International (HK) Co. per un corrispettivo di circa 2,9 miliardi di euro. Inoltre, le dismissioni di Enel  procedono anche con la cessione del 49% di Enel Libra Flexsys, società  costituita per la realizzazione e la gestione di un portafoglio di progetti di  stoccaggio di energia a batteria e di rifacimento di impianti a gas a ciclo aperto, a Sosteneo Sgr per un controvalore di circa 1,1 miliardi di euro. 

Volgendo lo sguardo ai settori tipici del Made in Italy, essi si confermano in vetta  alla classifica in termini di numerosità delle operazioni. Infatti, oltre il 50% dei deal del primo semestre è attribuibile a operazioni concluse nei segmenti: i) Consumer  Markets (30,5%) e ii) Industrial Markets (23,6%). 

In relazione al segmento Consumer Markets, risulta sicuramente rilevante il  closing relativo all’acquisizione record del Gruppo Campari dello storico  produttore di cognac francese premium Courvoisier (100% del capitale di  Beam Holdings France S.A.S.) per circa 1,2 miliardi di euro.

Con riferimento al segmento Industrial Markets invece, ricordiamo  l’acquisizione da parte della banca d’affari americana Bdt & Msd Partners, del  49,8% del Gruppo Ima (specializzato nella progettazione e produzione di  macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti  farmaceutici, dispositivi medici, cosmetici, tè, caffè e altri prodotti alimentari) da BC Partners. 

In crescita anche il mercato Support Services & Infrastructure rispetto al primo  semestre del 2023, sia in termini di numero delle operazioni (98 vs. 68) che in  termini di controvalore (3,8 vs. 1,1 miliardi di euro). Da annoverare la maxi  acquisizione da parte del Gruppo MSC (Famiglia Aponte) del 50% di Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori (società tra i principali operatori privati di  treni passeggeri ad alta velocità sul mercato europeo), da Global Infrastructure  Management LLC per un controvalore di circa 1,6 miliardi di euro. 

Per Max Fiani, partner Kpmg e curatore del rapporto, «stiamo assistendo ad un primo semestre molto favorevole per l’M&A italiano, con una delle migliori partenze degli ultimi 10 anni, soprattutto grazie al contributo dei settori regolati dalle telecomunicazioni (con riferimento allo straordinario contributo dell’operazione svolta da KKR su TIM) all’’energia. Anche in termini di volumi, a differenza del mercato globale che registra una modesta decrescita, il numero di deal che stiamo registrando in Italia si attesta sui livelli record degli ultimi anni».

Il ruolo del Private Equity 

Nei primi 6 mesi del 2024 si è registrata un’impennata delle operazioni portate a  termine dai Private Equity (inclusi add-on e dismissioni) che in termini di  controvalore hanno partecipato a deal per circa 28,2 miliardi di euro (60% del  totale), con importi superiori ai circa 5,2 miliardi registrati nell’intero 2023 (15%  del totale 2023). 

Tra le principali operazioni chiuse nel primo semestre 2024, oltre alle operazioni  già menzionate da parte di KKR sulla NetCo di TIM e quella di BDT & MSD  Partners sul Gruppo IMA, troviamo l’acquisizione da parte del fondo di private  equity londinese Actis, tramite la controllata Niagara Energy S.A.C., della totalità  delle partecipazioni del Gruppo Enel in Enel Generación Perú (86,95%) e Compañía Energética Veracruz (100%) per un controvalore di circa 1,3 miliardi  di euro. 

Uno sguardo al mercato borsistico 

Volgendo lo sguardo al mercato borsistico, 3 sono le Società che si sono quotate  nel secondo trimestre del 2024 sul segmento Euronext Growth Milan  (aggiungendosi alle 5 che si erano quotate nel primo trimestre): i) Next  Geosolutions Europe, Società specializzata nei servizi di geoscienza marina e  di supporto alla costruzione offshore che opera principalmente nel settore  dell’energia, con un particolare focus sulle energie rinnovabili, ii) Mare  Engineering Group (Mare Group), player attivo nel campo dell’ingegneria  digitale che sviluppa soluzioni tecnologiche avanzate e si caratterizza per un’offerta integrata di servizi, prodotti e processi nell’ambito della trasformazione  digitale, iii) Soges Group (Place of Charme), Società che opera nell’ospitalità  alberghiera e congressuale, distinguendosi per la propria operatività quale  gestore diretto di strutture ricettive di medio-alto livello localizzate  prevalentemente in Toscana. Nel secondo trimestre sì è concluso il processo di delisting tramite OPA: i) del Gruppo Tod’s, condotto da Crown Bidco, il veicolo  di investimento che fa capo a L-Catterton, l’operatore di private equity di cui è sponsor Lvmh. 

Nel trimestre precedente avevano abbandonato, tramite Opa, il listino: i) Pierrel (Opa di Fin Posillipo, holding del gruppo Petrone), Società farmaceutica e ii)  Renegetica (Opa lanciata da Cva – Compagnia Valdostana delle Acque – tramite la controllata Cva Eos), Società attiva nel settore delle energie  rinnovabili prevalentemente nel ruolo di sviluppatore di progetti fotovoltaici. La  procedura di delisting volontario è stata invece scelta da: i) Cnh Industrial (oggi  quotata solo al NYSE) e ii) Softec, Società quotata sull’EGM, attiva nel settore  della digital trasformation. Sono in corso (prossime alla chiusura) le OPA sul  capitale di Alkemy(Retex, Società Benefit società controllata da FSI  SGR), Civitanavi Systems (Honeywell – multinazionale statunitensi, che  opera in diversi settori, fra cui controllo e automazione nel settore industriale o  domestico, componenti per il settore aeronautico, bellico e automobilistico,  materiali speciali ad elevate prestazioni), IVS Group S.A. (Opa promossa da a Grey S.à.r.l società interamente posseduta da ECoffee Solutions e indirettamente controllata da Luigi Lavazza S.p.A.), Openjobmetis (Opa promossa da Plavigas-Groupe Crit, uno dei principali player europei del lavoro in  somministrazione, quotato su Euronext Paris), Saes Getters (Opa promossa da  parte di SGG Holding), Salcef Group (Opa promossa da Morgan Stanley  Infrastructure Partners), Saras (Opa promossa da Varas-Vitol B.V.) e UnipolSai Assicurazioni (Opa promossa da Unipol Gruppo) 

Si segnalano inoltre sul mercato borsistico le operazioni di Accelerate  Bookbookbuilding (Abb) da parte di Eni che ha concluso la cessione di  199.556.000 azioni ordinarie Saipem pari a circa il 10% del capitale  sociale (per un controvalore totale pari a circa 393 milioni di euro) e la cessione  da parte di Cemital Privital Aureliana di circa l’1,2% del capitale di  Italmobiliare. 

Outlook 2024 

La pipeline attesa per il 2024 sul mercato italiano in termini di operazioni  annunciate, ma non ancora finalizzate, ci consente di stimare un mercato M&A  2024 che potrebbe superare i 70 miliardi di euro in termini di controvalore e le 1.200 operazioni su base annua. Il primo taglio dei tassi da parte della Bce, la  Commissione europea che prevede per il 2024 una crescita del Pil (1,0% nell’UE  e 0,8% nella zona euro) ed il prospettato calo dell’inflazione IPCA (dal 6,4% del  2023 al 2,7% nel 2024, per poi arrivare al 2,2% nel 2025), ci porta ad essere  positivi e prevedere un mercato M&A in crescita.  

Tra i deal annunciati e non ancora conclusi ricordiamo, nel comparto Energy,  l’avvio di un periodo di negoziazione in esclusiva per l’acquisto del 100% del  capitale di 2i Rete Gas da parte di Italgas, il riassetto delle reti elettriche  in Lombardia, con l’acquisizione da parte di A2A del ramo di rete elettrica  gestito da e-distribuzione (Gruppo Enel) in alcune aree della Lombardia nelle  province di Milano e Brescia.  

Nel settore Consumer Markets il Gruppo Newlat ha comunicato alla comunità  finanziaria l’intenzione di rilevare (entro la fine del mese di luglio) la totalità del  capitale sociale di Princes Limited (“Princes”), storico gruppo alimentare con  sede nel Regno Unito di proprietà del Gruppo Mitsubishi Corporation per un  controvalore di circa 700 milioni di sterline. Risulta ancora “bloccata”  dall’Antitrust, invece, la fusione tra Forno d’Asolo e Sammontana. Nel comparto  Industriale, è previsto a luglio il closing di Prysmian per l’acquisizione della  società quotata statunitense Encore Wire, produttrice di cavi elettrici in rame ed  alluminio per il settore energy. Leonardo starebbe preparando l’offerta per creare  un polo Made in Italy per i veicoli militari, valutando l’acquisizione dell’asset Iveco  Defence Vehicles di Iveco Group NV. Leonardo ha firmato un accordo vincolante  per la cessione della linea di business “Underwater Armaments & Systems” a Fincantieri per circa 415 milioni di euro. 

Nel settore Finanziario, si attende la finalizzazione del conferimento del ramo di  attività della monetica di Banco Bpm per circa 600 milioni di euro nel veicolo  PayHolding che sarà controllato al 43% da Fsi e al 29% ciascuno da Banco Bpm e Iccrea. Oltre alla maggiore contendibilità di Mps, gli occhi sono puntati sulla  attesa dismissione, da parte del MEF, delle quote direttamente detenute in Poste  Italiane per un controvalore che potrebbe ammontare a circa 4,4 miliardi.  Valore, tuttavia, che può prescindere dalla tempistica di realizzazione  dell’operazione, che va inquadrata nell’orizzonte triennale 2024-2026.  

Inoltre, nel settore dei trasporti la Commissione Europea è pronta a dare il via  libera all’operazione che consentirà a Lufthansa di acquistare dal MEF una quota  del 41% di Ita Airways. Ciò avverrà mediante la sottoscrizione di un aumento  di capitale riservato del valore di 325 milioni di euro. Lufthansa avrà poi  un’opzione per salire fino al 100% di ITA Airways.














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