«M&A, un driver cruciale per la nostra crescita all’estero». Parla Daniele Misani, ceo di Txt Group

di Filippo Astone e Laura Magna ♦︎ Intervista al numero uno di Txt, 224 mln di fatturato, che vanta clienti come Telecom, Leonardo, Intesa Sanpaolo, Boeing e American Airlines. Il nuovo piano industriale prevede di aumentare i ricavi dall'estero, in particolare in Germania, Austria e Svizzera. Ma anche negli Usa, in settori come l'aerospace e il fintech. Il business model a reti di imprese. La divisione MarTech. E su IA e Transizione 5.0...

Daniele Misani, ceo di Txt

«Vogliamo crescere, e lo faremo con acquisizioni mirate e di qualità. Ci interessa sia arricchire la nostra offerta di specializzazioni verticali, sia sviluppare la nostra presenza all’estero». A dirlo a Industria Italiana è Daniele Misani, ceo di Txt, società italiana, end-to-end provider di soluzioni software, consulenza e servizi a supporto della trasformazione digitale di prodotti e processi, che opera a livello internazionale e quotata in Borsa, che nel 2023 ha fatturato 224 milioni di euro e che ha clienti come Telecom, Leonardo, Intesa Sanpaolo, Boeing e American Airlines. «Siamo un ecosistema di eccellenze verticali in settori specifici del software – precisa Misani – e il nostro tratto distintivo è l’assetto a rete di imprese. Ora siamo pronti a scalare oltre l’Italia». In termini di crescita, Txt ha già dimostrato di saperci fare, visto che in cinque anni ha moltiplicato la sua dimensione per sette volte e oltre, se si considera che nel 2019 il fatturato era di appena 30 milioni.

Le nuove strategie di sviluppo saranno delineate nel prossimo piano industriale che sarà pubblicato tra ottobre e novembre. Qualche indicazione però si può trarre dalle parole del ceo: l’M&A sarà un driver cruciale per aumentare il peso dell’estero sul fatturato (oggi al 25%). «Vogliamo consolidare l’area Dach (Germania, Austria e Svizzera, ndr) dove siamo già forti e abbiamo anche sedi produttive, mentre vogliamo espanderci molto di più in Nord America – dice Misani – In termini di settori, puntiamo a rafforzare quelli dove siamo già posizionati, in particolare l’aerospace, che è anche il mondo dal quale siamo partiti, e il fintech».







La traiettoria di crescita in cui l’azienda è inserita è iniziata nel 2018, anno in cui Txt è entrata nella galassia di Enrico Magni. Magni, presidente della multinazionale, è un imprenditore partito dall’elettrotecnica, il cui nome è diventato noto per la prima volta grazie all’invenzione del sistema antifurto per auto Laserline. E poi per l’acquisizione di Lutech, ex spin off tecnologico del gruppo Lucchini che Magni aveva comprato nel 2003 e portato in 15 anni da 35 a 170 milioni di euro di fatturato. Infine, Lutech è stata rivenduta a One Equity Partner. Parte delle risorse ottenute da Magni in questa cessione sono state impiegate poi per l’acquisizione di Txt. La società oggi impiega 2500 persone e ha sedi operative e commerciali in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Uk, Nord America (a Seattle e a Montreal), Singapore, Costa Rica (San Jose) e Cina (Nanchino).

D. E allora raccontiamoli, questi progetti di espansione internazionale.

Daniele Misani, ceo Txt Group

R: I Paesi che ci interessano di più strategicamente sono in Europa e Nord America, quindi Germania e Svizzera, dove già siamo presenti, e anche il Regno Unito e la Spagna, che stiamo guardando con molto interesse. Il Nord America rimane una regione strategica soprattutto per la parte aerospace and defense, che è per noi un mercato di riferimento. In Asia abbiamo una sede commerciale con un ufficio a Singapore e – anche se il mercato è molto promettente dal punto di vista della vendita dei prodotti – per ora non vogliamo investire ulteriormente.

D. Può esporre la vostra strategia di acquisizioni?

R; Gli M&A rientrano nella nostra strategia di diversificazione che, tenendo al cuore la tecnologia, mira ad aggredire aree che non sono ancora coperte dalla nostra offerta. Negli ultimi anni abbiamo puntato sulla crescita delle competenze con una base tecnologica forte per diventare un operatore alternativo e competitivo ai grossi global player. Con una base di italianità, perché la gran parte dei nostri software proprietari è sviluppata in casa. Abbiamo sedi produttive per lo sviluppo software in Svizzera, in Germania e in Nord America, oltre che in Italia. Questo ha gettato le basi per iniziare a scalare anche sul fronte commerciale nel mondo. Ora siamo in questa nuova fase.

D. Un vostro tratto distintivo è il business model a rete di imprese. Come funziona?

Enrico Magni, presidente di Txt Group, La traiettoria di crescita in cui l’azienda è inserita è iniziata nel 2018, anno in cui Txt è entrata nella galassia di Magni.

R. Le società acquisite sono organizzate in divisioni, ma ogni company conserva una sua autonomia verticale. Ad oggi sono 28. Il modello di business si basa su tre pillar di offerta: Software Engineering, Smart Solutions e Digital Advisory per la trasformazione dei processi, con un approccio che mette l’uomo al centro e usa la tecnologia come strumento. Per tecnologia intendiamo tutto ciò che è trasformativo dei processi industriali, Iot, cybersecurity, Cloud, IA, metaverso. Nei servizi sono inclusi i nostri software e soluzioni custom: non siamo system integrator in senso classico, ma operatori indipendenti che mettono a terra verticali specializzati a completamento delle soluzioni mainstream. Pertanto, abbiamo un portafoglio di smart solution adatte allo scopo. Non abbiamo in pancia il nuovo Sap, per intenderci, ma soluzioni che permettano un posizionamento distintivo e la capacità di trasformare i processi con maggiore rapidità. Il modello di governance che ci siamo dati di recente, a rete di impresa, è parte integrante di questo approccio: vogliamo mantenere il focus da boutique delle company che entrano nel gruppo, ma allo stesso tempo dare al cliente la garanzia di una multinazionale.

D. Ancora a proposito del modello di business, a fine 2022 avete creato Txt E-tech, accorpando le divisioni Aerospace & Defence e Automotive & Industrial in una società unica: qual è la ratio?

Nel 2023 Txt ha visto i ricavi organici crescere del 12% rispetto al precedente anno, e contando le acquisizioni arriva a un +50%. Il 2024? Sarà ancora meglio secondo Misani.

R: Come dicevo, ci poniamo come la holding di partecipazioni di diverse entità specializzate: Txt E-tech è una di queste, la principale, e ha in pancia competenze di elevato livello tecnologico nei settori embedded IoT ed Extended Reality. Oltre a occuparsi di software per aerospazio e difesa, che per tanto tempo è stato il nostro core business e ancora oggi rappresenta un punto di forza che non ha rivali sul mercato italiano ed è un’eccellenza a livello mondiale. Recentemente si è arricchita di competenze nel software industriale grazie all’integrazione delle attività italiane di Aras. Tutte le controllate del gruppo Txt operano in maniera sinergica. Per esempio, per abilitare la trasformazione digitale dell’industria ci serviamo di DM Management & Consulting per la parte di consulenza, di E-tech (per prodotti e servizi) e della società tedesca TeraTron, che ha focus su Iot e smart sensors. Oggi stiamo rafforzando la parte più di advisor. L’obiettivo finale in quest’area è di creare una società che si occupa di consulting con go-to-market sulla tecnologia per diventare un interlocutore completo per tutte le esigenze dei clienti.

D. Le ultime acquisizioni hanno avuto ad oggetto il martech. Ce le racconta?

R: Tutti i grandi player It hanno poli di marketing e vendite hi-tech all’interno, e noi non vogliamo certo essere da meno. Di fatto abbiamo fondato una divisione di MarTech con tre nuove controllate, entrate nel gruppo grazie ad acquisizioni mirate. La prima è I Mille, che ha competenze di tipo creativo e tecnologico (con strumenti per il marketing creativo basati su intelligenza artificiale e metaverso) e ha controllate in Spagna, Brasile e Cile. La seconda, ma solo in ordine di elencazione, si chiama Uasabi ed è specializzata in comunicazione pe le nuove generazioni. Terza ma non certo meno importante Refine Direct, l’ultima acquisita, è una piattaforma di performance marketing e lead generation. I rispettivi ceo continueranno a operare a capo delle singole aziende che ora rappresentano la nostra divisione MarTech, che verrà progressivamente rafforzata e avrà una scalabilità all’estero per servire il parco clienti attuale e i prospect.

D. Aerospace & defence è il settore da cui di fatto Txt muove i primi passi. Resta un mercato importante per voi?

Txt sviluppa una vasta gamma di Fms, simulatori di manutenzione e Ftd per facilitare la formazione dei piloti civili e militari. Queste soluzioni intelligenti sono supportate da competenze ingegneristiche nella formazione e simulazione, che supportano anche le principali aziende aerospaziali e di difesa e i centri di formazione nel loro percorso di trasformazione digitale, esplorando argomenti avanzati come metaverso e digital twin.

R: Il gruppo Txt è partito da lontano, ma nelle varie evoluzioni che ha avuto ha sempre conservato il core business che arriva dalla parte di fabbrica dell’aerospace. Un settore che è in crescita del 30% nel 2024 rispetto al 2023, dopo aver segnato incrementi a doppia cifra negli anni precedenti. Fiore all’occhiello per noi è il cliente Leonardo, ci cui siamo un partner strategico praticamente da sempre.

La partecipazione, lo scorso luglio, al Farnborough International Air Show è stata l’occasione per presentare un’offerta di servizi e soluzioni verticali uniche con un approccio end-to-end per l’aeronautica, in particolare prodotti basati su AI e cloud. Ed è stato un momento di grande importanza per lo sviluppo del gruppo Txt. La presenza alla fiera londinese ha riguardato varie realtà del nostro ecosistema, come la canadese Paladin AI, acquisita a fine 2023 e specializzata nella fornitura di soluzioni di formazione adattive nell’aviazione, alimentate dall’intelligenza artificiale; HMI & Embedded Graphics delle società Presagis Canada, Presagis Europe e Presagis Usa. Queste sono tutte sussidiarie di CAE, azienda canadese leader nel settore Aerospace & Defence, acquisita sempre nel corso del 2023 e poi integrata con Pace Aerospace & IT, altra società del gruppo, con sede a Berlino. Infine, ovviamente, al Farnborough International Air Show c’era anche Txt E-tech.

D. Venendo ai temi caldi per l’industria… Cosa pensa di Transizione 5.0? Che impatto avrà sull’industria italiana e cosa comporta per voi come gruppo?

R: Mi sembra un efficace upgrade di Industry 4.0, a cui è stato aggiunto il risparmio energetico e la formazione a livello di approccio, e rispetto a cui sono state migliorate le modalità della fruizione dei benefici per l’end user. Penso che darà un grande sviluppo all’innovazione delle aziende italiane e alla crescita della loro produttività. Al di là dei benefici fiscali, Transizione 5.0 è legata molto ai progetti di efficientamento energetico che sono al cuore anche della nostra offerta, in particolare quella che riguarda strumenti di IoT e intelligenza artificiale. Insomma, credo che Transizione 5.0 sarà utile anche per far crescere la parte di Txt che si occupa di Industria.

D. E poi c’è il grande tema dell’IA, che è la tecnologia su cui si innesta la prossima rivoluzione industriale. Per voi cosa comporta?

R: Ovviamente è una rivoluzione, e non aggiungo altro perché sarebbe banale. Noi d Txt stiamo facendo investimenti in competenze e stiamo cercando strategicamente di inserire i vantaggi di questa tecnologia all’interno delle nostre soluzioni proprietarie, incluse quelle per la fabbrica, come il Mes, o quelle per il training dei lavoratori. Questo è il primo filone. Il secondo è poi quello di utilizzare l’intelligenza artificiale per ottimizzare i nostri processi di produzione software. Insomma, ci lavoriamo sodo.














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