Finanza, sostenibilità, sicurezza: tutte le novità di Kyndryl Bridge, la «fabbrica di procedure per l’automazione IT»

di Piero Macrì ♦︎ La piattaforma nasce per monitorare, misurare e comprendere il funzionamento e le prestazioni di sistemi IT. Kyndryl l'ha potenziata con nuovi servizi. FinOps, per la gestione economica dei sistemi IT: offre visibilità su tutte le risorse IT on prem e in cloud. Sustainability Advisor, per calcolare il carbon footprint dell’infrastruttura IT. Security Compliance, per avere visibilità sullo stato di conformità normativa. Ne parliamo col cto Raffaele Pullo

Come avere visibilità sul consumo energetico e sul carbon footprint dell’IT? Quali i costi dell’infrastruttura? Come pianificare l’ottimizzazione delle risorse informatiche per raggiungere obiettivi di produttività e sostenibilità? Come semplificare la gestione della security compliance? Servono algoritmi predittivi e suggerimenti e raccomandazioni alimentati dall’intelligenza artificiale. Kyndryl, a oggi la più grande azienda di servizi infrastrutturali su scala globale, prosegue il percorso di innovazione di Kyndryl Bridge, la piattaforma di delivery services per gli operatori dell’information technology. Accanto al servizio AIOps, nucleo centrale della piattaforma dedicato alla gestione delle operations, le aziende possono ora attivare moduli di servizio per il cost management, la sostenibilità e la security compliance. Soluzioni sviluppate in una logica di smart automation, per ambienti ibridi, on premise e in cloud, che permette a chief information officer e personale IT di avere una visione complessiva dello stato di funzionamento dell’infrastruttura, dei costi, della produzione di CO2 e dello stato della security.

«Il cliente può giocare sulla diversa combinazione dei servizi e trovare la soluzione più allineata alle sue esigenze, creando una vista sui kpi che ritiene più importanti – costi, sostenibilità, security – e fare i raffronti più vari», afferma Raffaele Pullo, chief technology officer di Kyndryl Italia. La piattaforma, che conta già 1.200 clienti nel mondo, di cui 45 in Italia, a distanza di due anni dalla sua introduzione ha contribuito a un aumento complessivo della produttività dell’IT mondiale stimato in 2 miliardi di dollari.







«Kyndryl Bridge è una vera fabbrica di procedure per l’automazione IT, con servizi attivabili in funzione delle criticità che si evidenziano in una qualunque area del sistema informativo», dice Pullo. Nella nota rilasciata in occasione dell’ultimo anno fiscale, terminato lo scorso marzo e chiuso con un fatturato di 16,1 miliardi, si afferma che “è in grado di automatizzare oltre 100 milioni di processi e fornire più di 3 milioni di insight al mese». Tutto questo grazie all’intelligenza artificiale, che diventa il copilot per le organizzazioni IT responsabili della gestione dell’infrastruttura.

Come affermato da Antoine Shagoury, chief technology officer di Kyndryl, «stiamo offrendo ai clienti un insieme di capacità trasformative a un ritmo accelerato, sfruttando dati, intelligenza artificiale e l’ampia esperienza di Kyndryl, per ottimizzare e semplificare la crescente complessità degli ambienti IT mission-critical. Continuiamo a investire nell’espansione dei servizi di piattaforma che forniscono valore di business, consentendo agli IT manager di massimizzare gli investimenti tecnologici per aumentare la produttività e accelerare il loro percorso di trasformazione digitale». Monitorare, misurare, comprendere. Ecco come Kyndryl supporta il personale IT nella gestione delle operation e le nuove capacità introdotte con i nuovi servizi di cost management (FinOps), sostenibilità (Sustainability Advisor) e security (Compliance and Security Operations). 

La piattaforma Kyndryl Bridge che abilita lo sviluppo di infrastrutture IT zero downtime

Raffaele Pullo, chief technology officer di Kyndryl Italia.

Kyndryl Bridge è stata progettata per monitorare, misurare e comprendere in modo completo e dettagliato il funzionamento e le prestazioni di sistemi informatici complessi, multicloud e ibridi. «Con le funzionalità rese disponibili da AIOps su alcuni dei nostri clienti abbiamo risolto al 100% i fermi dovuti al mancato aggiornamento digitale, ridotto di un terzo il numero di incidenti informatici e del 50% quelli di primo livello, quelli classificati a priorità uno, in grado di generare un disservizio importante», racconta Pullo. Risultati che si ottengono grazie ad algoritmi predittivi, che ragionano in logica preventiva, mettendo il personale IT nella condizione di intervenire in anticipo per garantire la piena continuità operativa. «Oltre ad essere uno strumento per il supporto alle operation Kyndryl Bridge è uno strumento fondamentale per la governance dell’IT. La capacità dei server è sottodimensionata rispetto ai consumi futuri? Serve ottenere l’approvazione di un nuovo budget? I servizi evidenziano i dati che comprovano l’urgenza dell’investimento, mettendo gli IT manager nella condizione di ottenere il via libera al piano di sviluppo».

Data integration ed elaborazione supportata da algoritmi di intelligenza artificiale

Antoine Shagoury, chief technology officer di Kyndryl

Kyndryl Bridge è il nuovo paradigma per la gestione delle operation in ambienti ibridi ad alta complessità. Si avvale dell’IA per ottenere suggerimenti di ordine tattico e strategico. È possibile rilevare quali sono le applicazioni critiche, quelle che presentano problemi reali o potenziali. Il punto di partenza per abilitare un qualsiasi servizio è la data integration. La piattaforma raccoglie dati da varie sorgenti software standard di mercato utilizzate dal personale IT. Da ServiceNow, per esempio, l’applicazione focalizzata sulla gestione degli incidenti informatici, da Dynatrace, utilizzata per il monitoraggio dell’infrastruttura, o da Ansible, che esegue la scansione automatica e rilevamento della scadenza dei certificati digitali, o ancora, da tool custom o da quelli nativi Kyndryl. Come dice Pullo, «attraverso specifici plugin acquisiamo dati da una molteplicità di data source. Un volume di dati eterogenei che, elaborato dai motori di intelligence della piattaforma, produce una conoscenza aumentata per avere una visione completa per fare ottimizzazioni e previsioni, suggerendo azioni per la risoluzione dei problemi».

Dalla console possono essere richiamati tutta una serie di template, attivabili in funzione del modulo in esercizio prescelto (di cost management, sostenibilità o security), e avere una serie di correlazioni per comprendere l’efficienza dell’IT in relazione ai più diversi kpi. «Si possono rilevare quali sono le applicazioni critiche, quelle che presentano problemi reali o potenziali. Insomma, attraverso la console i team operativi hanno tutte le indicazioni per svolgere al meglio il proprio lavoro»

FinOps, il servizio per la gestione economica dell’infrastruttura. Visibilità e livelli di dettaglio a 360 gradi di tutte le risorse IT on prem e in cloud

Il servizio Finops riguarda il financial management. Raccoglie i dati di spending relativi a tutte le risorse IT che sono in utilizzo, da quelle on premise a quelle degli hypserscaler. «Posso sapere con un livello di dettaglio, che può arrivare fino al singolo server o cpu, quanto costano i servizi su Azure, su Aws e su Google, dice Pullo. Visibilità resa possibile dalla capacità di acquisire e mettere a fattor comune i dati resi disponibili dalle differenti sorgenti, che vengono poi integrate con i dati on prem». Quanto mi costa il cloud, quanto l’on prem? Finops fa un discovery dei costi mettendo i responsabili IT nella condizione di poter tenere sotto controllo la sostenibilità economica dell’infrastruttura complessiva. «È in utilizzo una virtual machine che costa 10mila euro mese ma viene usata solo per il 5% della sua capacità? Bene, Finops è in grado di evidenziare questa informazione e dare suggerimenti per alternative più economiche e produttive, per esempio sostituire una large virtual machine con una di taglia small. Identificare, quindi, le risorse sottoutilizzate, quelle che hanno i costi più elevati e una bassa efficienza operativa, per ottenere una riduzione dei costi mantenendo il livello di produttività richiesto», spiega Pullo.

Il servizio Finops riguarda il financial management. Raccoglie i dati di spending relativi a tutte le risorse IT che sono in utilizzo, da quelle on premise a quelle degli hypserscaler.

Sustainability Advisor. Monitoraggio e acquisizione dati di sostenibilità. Il servizio per calcolare il carbon footprint dell’infrastruttura IT

Dal prossimo anno le normative europee richiederanno a tutte le aziende di una certa dimensione la pubblicazione dei dati sugli impatti ambientali. Si deve quindi avere la capacità di generare le informazioni per la stesura del bilancio Esg. E qui entra in gioco il modulo per la sostenibilità. La logica è sempre la stessa. Grazie alla capacità di data integration si acquisiscono i dati relativi ai consumi energetici IT. Con questo servizio si ha evidenza del carbon footprint di ogni singolo server e risorsa informatica, e una visione complessiva della CO2 generata in cloud e on prem. Si possono individuare le componenti più energivore e valutare piani di ottimizzazione.

Con questo servizio si ha evidenza del carbon footprint di ogni singolo server e risorsa informatica, e una visione complessiva della CO2 generata in cloud e on prem. Si possono individuare le componenti più energivore e valutare piani di ottimizzazione.

Quanta anidride carbonica sto producendo? Posso fare delle analisi statistiche temporali e previsionali sul consumo energetico dello stack tecnologico sottostante le varie applicazioni e avere informazioni sulla produzione di CO2 per singolo data center o per singolo account hyperscaler. Come dice Pullo, «è una soluzione di supporto a piani di ottimizzazione e al raggiungimento di obiettivi di riduzione del carbon footprint. Si possono identificare le componenti più datate e valutare una loro sostituzione con macchine di nuova generazione. Il parco server è come quello delle auto, quelli immatricolati nel passato sono come i motori a gasolio e vanno preferibilmente sostituiti con tecnologia meno inquinante».

Compliance e security operations. Il servizio per la gestione automatizzata degli aggiornamenti digitali e per la visibilità sulla conformità alle normative

Il servizio di security raccoglie i dati e li confronta con una serie di standard di mercato, evidenziando l’indice di compliance. Sono al 70% o all’80% di conformità al Gdpr? Bene, il servizio mi dice quali sono le azioni da intraprendere per arrivare a una full compliance, quali sono le componenti IT che non sono in regola o quali le policy adottate in materia di sicurezza da aggiornare.

Il servizio di security raccoglie i dati e li confronta con una serie di standard di mercato, evidenziando l’indice di compliance. Gli interventi di sicurezza suggeriti sui server possono prevedere una procedura manuale oppure valutare una completa automazione.

Gli interventi di sicurezza suggeriti sui server possono prevedere una procedura manuale oppure valutare una completa automazione. Sistemi prossimi all’end of life che non verranno più supportati con aggiornamenti? Ecco la segnalazione delle criticità cui prestare attenzione. Scadono i certificati digitali? Viene eseguita in automatico una scansione delle azioni da intraprendere entro e non oltre un periodo definito. «Indici di sicurezza e conformità sono presentati in un’unica dashboard alimentata da tecnologia di terze parti che monitora e valuta sia il rischio di sicurezza che la conformità alle politiche aziendali e normative», spiega Pullo. Durante l’implementazione, la dashboard è configurata non solo per scoprire le risorse, ma anche per testarle rispetto alle normative governative e alle policy di sicurezza adottate. «Il motore di conformità valuta risorse in base a un valore aziendale pre-programmato. I punteggi e i dati di conformità vengono visualizzati su display grafici a colori, offrendo una visione immediata della conformità dell’organizzazione», afferma Pullo.














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