A tutti gli imprenditori: sei motivi per investire sull’internazionalizzazione in Austria. Con Austrian Business Agency (Aba)

di Marco De' Francesco ♦︎ Tasse relativamente basse, un ecosistema di competenze, produttività e investimenti in R&S più elevati della media UE, un sistema industriale ben sviluppato. Questi i motivi per cui le imprese che vogliono aprirsi all'estero dovrebbero guardare all'Austria secondo Austrian Business Agency, l'associazione per l'insediamento produttivo in Austria. Un Paese che intende diventare il principale centro di ricerca europeo per lo sviluppo dell’auto autonoma. È anche tra i primi 15 Paesi al mondo per quanto riguarda l’automazione di fabbrica. Parla Birgit Reiter-Braunwieser

Ponti d’oro alle aziende italiane che intendono internazionalizzarsi in Austria. Lì è operativo un solido ecosistema dell’innovazione che supporta lo sviluppo tecnologico e la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca: è alimentato da cluster industriali e centri di competenza che collegano imprese locali e internazionali, promuovendo progetti innovativi in settori come l’automotive, l’intelligenza artificiale e le tecnologie sostenibili. Inoltre, l’imposta sulle società è del 23%. Non ci sono tasse patrimoniali o Irap, e le aziende possono usufruire di deduzioni ampie sui costi. Il sistema include anche un meccanismo di imposizione di gruppo, che consente di compensare i profitti e le perdite all’interno del gruppo societario.  Il Paese offre ampi incentivi, il più rilevante dei quali è il premio fiscale del 14% per la ricerca e sviluppo, applicabile a personale, materiali e attività esternalizzata. Ma nella pratica, cosa deve fare un’azienda per investire in Austria? Deve riferirsi all’Austrian Business Agency (Aba), che si occupa di promuovere il Paese Transalpino come destinazione ideale per gli investimenti internazionali. Fornisce servizi gratuiti di consulenza alle aziende che desiderano stabilirsi o espandersi nel Paese, offrendo supporto in ambiti come aspetti fiscali, legislazione, incentivi, permessi e ricerca del personale. Aba si concentra su settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo, attrazione di talenti e creazione di un ambiente favorevole all’innovazione, aiutando le aziende a navigare nel contesto austriaco in modo efficiente. Fondata nel 1982, è stata particolarmente attiva dal 2007: ha attratto 15,5 miliardi di euro in investimenti, creato 75mila nuovi posti di lavoro e assistito 18mila lavoratori qualificati internazionali. Tra le imprese che si sono affidate ai servizi di Aba per l’insediamento produttivo in Austria diversi gruppi di fama internazionale come Novartis, Bosch, Takeda SonyInfineonIkeaMatsushita Electric WorksHutchison Mobilfunk.

Peraltro, l’Austria intende diventare il principale centro di ricerca europeo per lo sviluppo dell’auto autonoma. È un progetto ambizioso, visto che normalmente quando si parla di queste tecnologie ci si riferisce a contesti extra-europei, come la California o lo Shenzhen. Ma l’Austria può giocarsi buone carte. Anzitutto, nel 2023 il settore automotive ha generato un fatturato di 18,6 miliardi, con un impressionante 84% di esportazioni. Con 38mila dipendenti, l’industria austriaca vanta la presenza di grandi marchi internazionali come Mercedes-Benz, Bmw, Cnh e Magna che producono rispettivamente motori, componenti e modelli chiave nel Paese. Sono operative anche altre industrie di settori collegati, come BoschMagna PowertrainBentelerPolytecMibaAvl List. È molto sviluppato anche il comparto dei componentisti auto. In secondo luogo, al di là di tutte le agevolazioni cui si è accennato sull’innovazione, c’è in Austria un ecosistema specifico che mette insieme competenze di AI e di automotive e che dispone di infrastrutture avanzate per il testing.







Ne abbiamo parlato con Birgit Reiter-Braunwieser, team lead and director Cee and research location di Aba, l’Austrian Business Agency . L’occasione, il “The Autonomous Main Event” tenuto a Vienna qualche giorno fa. The Autonomous è una comunità globale, avviata dall’azienda di soluzioni software e hardware per Adas TTTech Auto, che si propone di plasmare il futuro della mobilità autonoma sicura. Con un approccio di piattaforma aperta, l’obiettivo di The Autonomous è costruire un ecosistema che riunisca tutti gli attori coinvolti nello sviluppo della mobilità autonoma sicura, permettendo loro di collaborare e generare competenze condivise.  L’head of The Autonomous è Philip Schreiner; il chairman è Ricky Hudi.

I pillar della strategia austriaca per attrarre investimenti stranieri

1)    L’Austria come hub per la Ricerca e Sviluppo

Birgit Reiter-Braunwieser, team lead and director Cee and research location di Aba.

Si diceva che negli anni l’Austria è diventata una destinazione chiave per le aziende che si concentrano sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative. E si accennava al rilevante incentivo in materia. Va segnalato che l’Austria stanzia un budget annuale di 1,6 miliardi di euro per stimolare la ricerca e l’innovazione con sussidi e fondi di incentivazione, garantendo così alle aziende la sicurezza nella pianificazione e gestione del budget.

Per Birgit Reiter-Braunwieser «l’Austria è anche uno dei Paesi europei con la più alta spesa in R&S, pari al 3,27% del PIL, superiore alla media dell’UE. Questo dimostra l’impegno del Paese nell’innovazione tecnologica e l’importanza che riveste l’innovazione per la crescita economica a lungo termine».

D’altra parte, l’Austria mira a posizionarsi come un attore di primo piano nei campi ad alta intensità tecnologica. Per Birgit Reiter-Braunwieser «ad esempio, nel settore della guida autonoma, le aziende austriache sviluppano componenti fondamentali per i veicoli di prossima generazione, dai sensori per la rilevazione degli ostacoli ai sistemi di assistenza alla guida basati sull’intelligenza artificiale». La presenza di grandi aziende come TT Tech, leader nella tecnologia per sistemi autonomi, e Ams, specializzata in microelettronica, testimonia il ruolo centrale dell’Austria in questi settori avanzati.

2)    Un ecosistema industriale e di innovazione ben sviluppato

L’Austria gode di un ecosistema industriale altamente integrato che coinvolge aziende innovative e università di ricerca di alto livello. Questo ecosistema è essenziale per favorire collaborazioni tra il mondo accademico e l’industria, accelerando così l’innovazione.

L’Austria è uno dei Paesi UE che investe maggiormente in ricerca e sviluppo. Il 3,6% del Pil è destinato proprio ad attività di R&S. (Fonte: Aba)

Ad esempio, negli ultimi anni è emersa un’attiva comunità industriale e scientifica, in particolare nel campo dell’additive manufacturing, che spazia dai fornitori di materiali ai produttori di attrezzature, dai progettisti agli utenti finali. L’Austria è al primo posto al mondo per numero di aziende AM pro capite. L’Austria è anche tra i primi 15 Paesi al mondo per quanto riguarda l’automazione di fabbrica. Così, nel 2020 l’industria manifatturiera austriaca ha generato 240 miliardi di ricavi, pari al 18% del Pil.

Sempre grazie alla strategia ecosistemica, nel campo dell’IA, l’Austria ha competenze consolidate nella robotica e nell’Industria 4.0. Inoltre, la tecnologia quantistica e la sicurezza informatica sono settori prioritari, con un ruolo crescente nell’economia digitale.

Affinché i sistemi basati sull’intelligenza artificiale funzionino, è indispensabile un hardware adeguato! Le colonne portanti della tecnologia del nostro tempo sono costituite dalla micro e nanoelettronica altamente sviluppata, che è incorporata in vari componenti e assemblaggi tecnici e che è nota come sistema elettronico. Circa 63mila persone in quasi 200 aziende sono impiegate nell’industria elettronica austriaca.

Per quanto riguarda l’automotive, per Birgit Reiter-Braunwieser «le università tecniche di Graz, Vienna e Linz, insieme a centri di ricerca indipendenti come il Virtual Vehicle Institute e l’Austrian Institute of Technology (Ait), svolgono un ruolo chiave nello sviluppo delle tecnologie per la guida autonoma e l’intelligenza artificiale».

Le aziende internazionali possono beneficiare di queste collaborazioni accademiche per accedere a talenti altamente qualificati e tecnologie all’avanguardia. «Ad esempio, la partnership tra Audi e l’Università di Linz è uno degli esempi più citati: il Laboratorio di IA diretto dal professor Sepp Hochreiter è leader nello sviluppo di algoritmi avanzati per i veicoli autonomi. Questo tipo di cooperazioni sottolinea come l’Austria sia in prima linea nello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate».

Oltre alle università, Cluster come l’Automotive Cluster dell’Alta Austria facilitano la condivisione delle competenze e promuovono le collaborazioni tra aziende; mettono in contatto Pmi e grandi aziende con i principali player internazionali, accelerando l’adozione di nuove tecnologie. Ad esempio, il cluster dell’Alta Austria sta attualmente puntando molto su settori come l’esperienza utente, il calcolo visivo e la simulazione, che sono considerati i futuri trend nell’industria automobilistica.

3)    La tassazione favorevole

Al di là della citata imposta sulla società, l’Austria offre una pressione fiscale più leggera per le imprese rispetto a Francia (27,1 %), Germania (29,3 %) e Stati Uniti (33,4 %). Inoltre la riforma della tassazione eco-sociale ha comportato l’aumento della soglia per i beni di modico valore da 800 a 1.000 euro; l’indennità di agevolazione degli investimenti del 10% o 15% (per quelli ecologici) con tetto massimo della base imponibile (costi di acquisizione e di produzione) di 1 milione di euro l’anno per impresa; e infine l’estensione delle agevolazioni fiscali esistenti per l’autoproduzione di elettricità a tutte le fonti energetiche rinnovabili.

Non solo l’Austria offre una tassazione favorevole: anche i costi di gestione, a partire dai canoni di locazione, sono estremamente competitivi. (Fonte: Aba)

4)    La Formazione del talento: un capitale umano competitivo

Si accennava al fatto che un altro punto di forza dell’Austria è il suo sistema educativo orientato al mondo del lavoro. La presenza delle Htl (scuole tecniche superiori) e di università di scienze applicate fornisce alle aziende un flusso costante di lavoratori qualificati, pronti a entrare nel mercato del lavoro con competenze tecniche avanzate. Il sistema di formazione duale garantisce che gli studenti non solo acquisiscano una solida base teorica, ma sviluppino anche competenze pratiche che sono direttamente applicabili nel settore industriale.

Il vantaggio competitivo dell’Austria risiede anche nella produttività, che è superiore del 12% rispetto alla media UE. Questo, unito a un livello di motivazione dei lavoratori classificato al 5° posto mondiale, rende l’Austria particolarmente attrattiva per le aziende tecnologiche, in quanto possono trovare una forza lavoro altamente produttiva e impegnata.

Non solo l’Austria può contare su un sistema formativo molto efficace, e quindi su competenze tecniche in vari ambiti. Anche la produttività è elevata, superiore del 12% rispetto alla media UE. (Fonte: Aba)

5)    Innovazione e tecnologia come leva competitiva

In questo contesto, l’autonomia e l’innovazione software sono essenziali per rimanere competitivi a livello globale. Aziende come Black Shark AI, che sviluppano gemelli digitali e tecnologie di intelligenza artificiale, rappresentano l’eccellenza austriaca in questo campo. Il fatto che Microsoft abbia investito in Blackshark mostra come le aziende austriache siano in grado di competere su scala globale e attirare investitori strategici.

Inoltre, il Paese sta investendo anche nei droni e nei sistemi di volo autonomi, esplorando nuove frontiere per l’industria della mobilità.

6)    Accesso ai mercati europei e stabilità economica

Per Birgit Reiter-Braunwieser «l’Austria gode di una posizione geografica strategica, fungendo da ponte tra l’Europa centrale e orientale e i mercati dell’area germanofona». Questo garantisce un accesso ideale a mercati europei ampi e diversificati. Inoltre, con 9 milioni di consumatori e un Pil pro capite elevato, l’Austria rappresenta un mercato di test ideale per le aziende che vogliono espandersi successivamente in mercati più grandi come Germania o Francia.

Oltre alla sua posizione strategica, l’Austria offre anche un elevato grado di stabilità economica e politica, che rappresenta un fattore decisivo per gli investitori internazionali. Il Paese è considerato un ambiente sicuro e prevedibile per fare business, con un tasso di scioperi molto basso rispetto ad altri Paesi europei. Questo contribuisce a una gestione aziendale più efficiente e a una riduzione dei rischi operativi.

Focus sul settore automotive

Il settore automobilistico in Austria rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia del Paese, strettamente connesso a quella europea e globale. Si diceva che l’Austria eccelle nella produzione di componenti ad alto valore aggiunto, come motori e trasmettitori, con 1,8 milioni di unità annue prodotte.

nel 2023 il settore automotive ha generato un fatturato di 18,6 miliardi, con un impressionante 84% di esportazioni. Con 38mila dipendenti, l’industria austriaca vanta la presenza di grandi marchi internazionali come Mercedes-Benz, Bmw, Cnh e Magna che producono rispettivamente motori, componenti e modelli chiave nel Paese. (Fonte: Aba)

L’innovazione nel settore dell’automotive si sta sempre più spostando verso lo sviluppo di software e tecnologie digitali. Per Birgit Reiter-Braunwieser «l’Austria ha compreso che il futuro dell’industria automobilistica sarà dominato da software avanzati per la guida autonoma, la cybersecurity, e i sistemi di assistenza alla guida (Adas). La strategia austriaca si concentra quindi sullo sviluppo di componenti ad alto valore aggiunto, come chip, sensori e sistemi di controllo avanzati, che possono essere utilizzati sia nei veicoli autonomi sia in quelli convenzionali».

Sempre per Birgit Reiter-Braunwieser «l’infrastruttura avanzata del Paese consente test su veicoli autonomi e su tecnologie di guida assistita, come il sistema Adas e soluzioni di mobilità automatizzata, rendendola un centro di innovazione per la mobilità futura».

Risultati attesi e obiettivi a lungo termine della strategia di attrazione di investimenti industriali esteri

Tra gli obiettivi, anzitutto l’attrazione di aziende internazionali che siano interessate a stabilire laboratori di R&S e sviluppare tecnologie avanzate in Austria. Questo non solo stimola la crescita economica, ma favorisce anche un’ulteriore specializzazione in settori innovativi come l’intelligenza artificiale, i droni e l’automazione.

In secondo luogo, la crescita della forza lavoro altamente specializzata, creando nuovi posti di lavoro ben remunerati. Ci si aspetta che le competenze tecniche acquisite nelle scuole superiori e università specializzate alimentino una continua innovazione e sviluppo tecnologico.

In terzo luogo, una maggiore innovazione e brevetti che possono essere esportati a livello globale, consolidando la posizione dell’Austria come un leader tecnologico. Il focus sulle tecnologie ad alta intensità di conoscenza, come l’intelligenza artificiale e la guida autonoma, garantisce un vantaggio competitivo per le aziende austriache.

In ultimo, la crescita del gettito fiscale: attirare aziende e investimenti internazionali significa anche un maggiore contributo in termini di entrate fiscali per lo Stato, che a sua volta potrà reinvestire in ulteriori infrastrutture e servizi per sostenere il settore.














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