Oltre i Llm: l’IA di Archiva e Fastweb punta tutto sui modelli di piccole dimensioni. Per automatizzare processi, selezionare il personale e…

di Piero Macrì ♦︎ I Llm? Non sempre servono. Gli Small language model sono modelli di piccole dimensioni, ma in grado di interpretare al meglio la lingua italiana. L'azienda guidata da Giuliano Marone li integrerà nei suoi strumenti. Requiro: la suite di applicazioni made Archiva Group. Il digitale per la conformità alle norme UE. Il nuovo portale Requiro Next2 per gestire le relazioni con fornitori, clienti e agenti. L'IA per analizzare le soft skill dei candidati. Ne parliamo con Carlo Vismara e Samuele Fini a margine dell'evento Road to Change Up che si è tenuto a Verona

Large models? No, grazie. Nella dimensione b2b cresce l’interesse delle imprese verso small models di intelligenza artificiale in grado di interpretare al meglio la lingua italiana. Archiva Group, società veronese con un giro d’affari di circa 23 milioni che si occupa di consulenza, servizi e tecnologie in ambito digitale, punta sugli small models per semplificare e rendere più efficiente il business e la gestione delle informazioni delle aziende. «In ambito aziendale 

non servono modelli generalisti e onniscienti come ChatGpt, dice Samuele Fini, sales director di Archiva Group. Servono piuttosto small model. Hanno una potenza neuronale infinitamente minore rispetto ai large model, ma sono più efficaci nell’analizzare la knowledge base sottostante i singoli processi aziendali.







Per Archiva Group la produttività è ormai sinonimo di intelligenza artificiale. Fatturazione elettronica, processi doganali import-export, smaltimento rifiuti: in un qualsiasi processo di digitalizzazione ci sono di mezzo i dati e per riuscire a gestirli serve una logica algoritmica. Riflessione pienamente condivisa dal fondo di private equity Progressio Sgr, entrato da poco nel capitale del gruppo acquisendo la quota di maggioranza. La crescita della società veronese capitanata da Giuliano Marone, presidente e amministratore del gruppo, si avvale quindi di una nuova leva finanziaria. L’obiettivo del piano strategico è consolidare e ampliare l’attuale base clienti arricchendo di nuove competenze tecnologie e professionalità, la già ampia proposta del gruppo. Un percorso che sarà sostenuto da acquisizioni di realtà sinergiche al progetto, in Italia e all’estero. «La partnership con Progressio arriva in un momento di grande evoluzione per Archiva Group che negli ultimi anni ha avviato importanti investimenti per dotarsi di soluzioni tecnologiche innovative in grado di migliorare costantemente l’ampiezza e il livello dei servizi offerti ai propri clienti», afferma Marone. «Con l’ingresso del fondo saremo in grado di trarre vantaggio dalle opportunità che il trend di transizione digitale presenta, continuando ad offrire un connubio unico tra presidio dell’innovazione tecnologica, evoluzione della normativa e ridisegno dei processi aziendali». Da una parte motori di machine learning per automazione di processo e, in prospettiva, soluzioni di IA generativa per fornire risposte accurate e puntuali alla risoluzione di problemi che si riscontrano in tutti i reparti aziendali. Ecco, quanto emerso dalle interviste raccolte a margine dell’evento “Road to Change Up” organizzato a Verona da Archiva Group.

Fastweb e il modello linguistico nazionale che sta per esser sviluppato sulla piattaforma di supercalcolo per l’intelligenza generativa di Nvidia

Il modello linguistico nazionale di Fastweb verrà sviluppato sull’infrastruttura hardware e software Dgx Superpod H100 di Nvidia, considerata a oggi la tecnologia più avanzata per il calcolo generativo. Secondo Fastweb sarà il più potente sistema italiano di iniziativa privata dedicato all’IA: verrà ospitato presso un data center dell’azienda presente in Lombardia e su di esso verrà sviluppato un modello linguistico addestrato nativamente in lingua italiana e basato su dataset italiani.

Il Superpod Nvidia permetterà alle aziende italiane di sviluppare soluzioni innovative nell’ambito dell’IA generativa. Ed è in questa direzione che si inserisce la collaborazione con Archiva Group. Dal progetto Fastweb nasceranno modelli a più dimensioni nell’ordine di 8, 20 e 40 miliardi di parametri,

Il Superpod Nvidia permetterà alle aziende italiane di sviluppare soluzioni innovative nell’ambito dell’IA generativa. Dal progetto Fastweb nasceranno modelli a più dimensioni nell’ordine di 8, 20 e 40 miliardi di parametri (il numero di connessioni neurali su cui si basa l’apprendimento del modello). Dimensioni che vengono ritenute sufficienti per rispondere in modo puntuale a singole esigenze applicative del mondo business. Un approccio completamente diverso da quello adottato da OpenAI o dai big hyperscaler: basti pensare che l’ultima versione di ChatGpt integra 8 modelli da 220 miliardi di parametri ciascuno per una dimensione complessiva di 1,7 trilioni di parametri.

La suite Requiro come tecnologia che abilita la transizione digitale

Samuele Fini, sales director di Archiva Group.

La ricerca e sviluppo nell’ambito dell’intelligenza artificiale andrà a potenziare, consolidare ed estendere le funzionalità della suite Requiro, suite applicativa con cui è oggi possibile gestire informazioni, dati e processi di business creando efficienza di processo in tutti gli ambiti operativi. «Il nostro obiettivo è interconnettere la base informativa di tutti i dipartimenti aziendali, sincronizzando i processi con il supporto dell’intelligenza artificiale», afferma Fini. Fondamentale la creazione di un datalake da cui estrarre informazioni univoche per tutti gli stakeholder di processo. Nell’insieme la società punta quindi a fornire la tecnologia abilitante la standardizzazione della gestione informativa, realizzando una dimensione in cui le informazioni in possesso delle differenti line of business possano fluire trasversalmente a tutti i reparti e dipartimenti e siano fruibili attraverso un’unica logica interpretativa.

Digitalizzazione per allinearsi alle normative europee per l’interscambio dei documenti. Dati, processi e persone: il valore della proposta di Archiva Group

Requiro Cloud è la piattaforma che raccoglie tutti i servizi di gestione documentale erogati da Archiva Group.

«Perché si possa compiere una vera digitalizzazione serve però un cambio di mindset, che deve partire dal management e scendere a tutti livelli operativi. È questa la chiave di volta per sviluppare la capacità di gestire il percorso di compliance che porterà alla standardizzazione dell’interscambio dei documenti all’interno dell’Unione Europea a partire dal 2030. Gestione del dato informatico che si estende alla creazione del bilancio di sostenibilità. Come dice Fini, «Nel corso del prossimo biennio scatterà l’obbligo anche per le pmi e per redigerlo si dovranno gestire dati interni ed esterni, relativi alla supply chain. Attività che già adesso possiamo supportare con le nostre soluzioni Requiro». Tre i pilastri su cui si fonda il valore che Archiva è in grado di trasferire al mercato: dati, processi e persone. L’ambito dei dati racchiude tutti i servizi necessari a una moderna gestione del documento e del dato informatico, dall’archiviazione digitale alla fatturazione internazionale sino all’automazione documentale. L’efficienza di processo si concentra invece sulle piattaforme tecnologiche di digital workflow, artificial intelligence e machine learning, robot process automation, Terzo livello, le persone, rappresentato da consulenti, project manager e business analyst che guidano i clienti nella transizione digitale con particolare attenzione agli ambiti di rischio quali validità legale del documento informatico, data protection e information security. Il tutto converge in Requiro, la suite di applicazioni cloud che permette di gestire i processi collaborativi, l’integrazione multicanale dei flussi informativi e la creazione dell’archivio digitale dell’impresa.

L’iper-automazione abilitata dal machine learning e basata su agenti software

Giuliano Marone, presidente e ad di Archiva Group

“Software robot” che gestiscono processi di integrazione nell’ambito della fattura elettronica, di procedure doganali e di sostenibilità. Nelle applicazioni Requiro entrano in gioco gli agenti software dell’intralogistica documentale, incaricati dell’interpretazione e movimentazione dei dati all’interno dei flussi di processo che coordinano le varie attività contabili-amministrative, finanziarie. Come dice Fini, «Sono in grado di apprendere velocemente l’identificazione di un dato da centinaia e migliaia di documenti automatizzando l’intero processo. Gli ambiti di intervento possono essere molteplici». Una tecnologia di machine learning che permette di superare i limiti delle tradizionali tecnologie di intelligence, legate al layout del documento, in quanto i “software robot” sanno individuare il dato indipendentemente dal layout del documento, che varia da fornitore a fornitore, da cliente a cliente. Automatizzano, per esempio, la ricezione del documento e la cattura del dato, che diventa vivo, azionabile. Le soluzioni proposte da Archiva Group sono progettate per abilitare modelli as a service con servizi di outsourcing. «Sulla base delle esigenze del cliente creiamo la soluzione che deriva da processi di assesment. Analisi dell’as-is, definizione dei processi, supporto per il change management, fino all’implementazione vera e propria dei servizi. Per il cliente siamo sempre il punto di riferimento per tutte le attività».

Supply chain & procurement. Ecco il nuovo portale di Archiva Group per gestire le relazioni con i fornitori

Carlo Vismara, head of sales supply chain di Archiva Group

«Se da una parte abbiamo soluzioni per digitalizzare tutta la parte di procure to pay, dalla richiesta di acquisto all’emissione dell’ordine fino all’approvazione delle fatture, i temi nuovi sono quelli della sostenibilità e della compliance e quelli relativi all’intelligenza artificiale», afferma Carlo Vismara, head of sales supply chain di Archiva Group. Nel corso del prossimo trimestre Archiva Group rilascerà un portale per gestire le relazioni con soggetti esterni all’azienda. «Nella stragrande maggioranza dei casi troverà applicazione nella gestione dei fornitori, con mappatura della filiera per tenere sotto controllo tutti gli aspetti di compliance e di sostenibilità finanziaria e ambientale, dice Vismara. Una soluzione che potrà essere utilizzata anche da quelle aziende che non hanno una propria infrastruttura digitale poiché è stata progettata per monitorare le relazioni con stakeholder esterni. Si potranno importare le informazioni dei fornitori e questi ultimi potranno integrare e allegare certificazioni e dati aziendali. Potrà inoltre interfacciarsi con banche dati di infoprovider per avere da fonti certificate informazioni in ambito finanziario e di sostenibilità. «E’ progettato per essere altamente configurabile in tutte le aziende, spiega Vismara. Non è un prodotto off the shelf ma in continua evoluzione, come lo sono per definizione tutte le applicazioni cloud. Se da una parte i principali utilizzatori saranno buyer e uffici acquisto è altrettanto verosimile che altri dipartimenti ne possano trarre vantaggio». L’obiettivo è dare una tracciabilità dei fornitori a 360 gradi. «Gli acquisti vengono ancora gestiti in autonomia dai singoli dipartimenti. Ciascuno ha proprie relazioni a silos. Ecco, il portale di nuova generazione permetterà di condividere tutte queste informazioni a livello cross-dipartimentale. Come dire, si potrà realizzare una glass house di tutti gli stakeholder per processi differenziati», dice Vismara.

Human resources, non solo scansione e automazione curriculum vitae. Arriva l’intelligenza artificiale per interpretare modelli comportamentali

Gli strumenti di IA di Archiva applicati alle HR non si limitano a scremare i CV non adatti, ma sono in grado di analizzare il testo per valutare le soft skill dei candidati.

L’intelligenza artificiale sta diventando uno strumento sempre più prezioso nel campo delle risorse umane. Può per esempio analizzare il linguaggio utilizzato nei curriculum vitae, nelle lettere di presentazione e nelle interviste per identificare indizi sulle soft skill. Algoritmi Nlp, di natural language processing, esaminano la struttura del testo, il tono e la scelta delle parole per valutare la capacità di comunicazione e l’empatia di un candidato. E si possono utilizzare nelle interviste per analizzare le espressioni facciali, il tono della voce e il linguaggio del corpo per valutare le soft skill. Strumenti che possono rilevare segnali di fiducia, empatia e altre competenze interpersonali. Gli algoritmi vengono addestrati per riconoscere risposte che mostrano competenze come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la gestione del tempo. Ecco, quindi, soluzioni HR che non si limitano più a scansionare i cv, ma riescono a dare una mappatura delle soft skill delle persone analizzando i file audio. La soluzione permette di analizzare grandi volumi di interviste ed effettua una valutazione dei valori espressi dagli indicatori comportamentali legati al possesso di ogni competenza soft.














Articolo precedenteContinuità energetica ed efficienza operativa: ecco come Abb ha risistemato gli impianti di una moderna struttura ospedaliera
Articolo successivoLeonardo svela l’elicottero da combattimento AW249 a Eurosatory (Parigi, 17-21 giugno)






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui