Integrazione, Intelligenza e Interazione: le tre “I” di Omron per un manifatturiero più agile

di Marco De' Francesco ♦︎ La multinazionale giapponese Omron ha un obiettivo preciso: realizzare fabbriche intelligenti e interconnesse. Attraverso la strategia delle tre “I”: Integrazione, Intelligenza e Interazione. I-Automation!, la piattaforma di Omron che integra tecnologie avanzate. Il braccio robotico collaborativo MoMa, l'amr HD-1500 per la movimentazione dei materiali. L'importanza della collaborazione uomo-macchina, il ruolo dell'High Mix, Low Volume nei prodotti su larga scala. La riduzione degli scarti per una produzione industriale più eco-sostenibile. Parla Stefano Gandolfi, marketing manager di Omron

Come può un’azienda manifatturiera rispondere rapidamente alle variazioni del mercato e delle esigenze di produzione? Come può diventare più flessibile, adattabile ed efficiente nell’operatività? Ovviamente ci sono più risposte. Una è quella di integrare l’automazione, la robotica e i sistemi di visione. I robot collaborativi e industriali possono essere riprogrammati rapidamente per eseguire diversi compiti, riducendo i tempi di fermo macchina; i sistemi automatizzati si adattano facilmente a nuovi processi senza necessità di modifiche hardware estensive, ottimizzando il flusso di lavoro; la sincronizzazione di questi con gli apparati di visione permette la correzione in tempo reale dei difetti, aumentando ulteriormente la qualità della produzione. Lo sa bene Omron, multinazionale giapponese dell’automazione industriale (attiva anche nella fornitura di tecnologie nel settore sanitario e nella componentistica elettronica) guidata dal presidente del consiglio di amministrazione Yoshihito Yamada e dal ceo Junta Tsujinaga. Fondata a Osaka nel 1933, l’azienda ha 29mila dipendenti e sede a Kyoto; è presente in 120 Paesi e ha uffici centrali a Singapore, Hong Kong Chicago e Amsterdam.

Nel 2022 il fatturato globale è stato pari a 5 miliardi di euro. In Italia la sede principale si trova a Milano; ma l’azienda è presente anche a Padova e a Bologna, con l’obiettivo di assicurare vicinanza ai clienti che sono i costruttori di macchine, prevalentemente nei settori Packaging, Food & Beverage, Medicale e Ceramica. Il general manager di Omron per l’Italia è Donato Candiano. Il fulcro della strategia di crescita di Omron è appunto contribuire alla trasformazione delle imprese manifatturiere in fabbriche flessibili.







Come? Un esempio è il MoMa, che integra un braccio robotico collaborativo con una base mobile autonoma, permettendo al robot di spostarsi e operare in diversi ambienti. Questa combinazione consente al sistema di eseguire compiti che richiedono sia mobilità che manipolazione precisa. La piattaforma mobile è dotata di avanzati sensori di navigazione e algoritmi di mappatura, permettendo al robot di muoversi autonomamente, evitando ostacoli e ottimizzando i percorsi all’interno di ambienti complessi come fabbriche e magazzini. Grazie ai sistemi di visione integrata e all’utilizzo di un landmark, il MoMa può adattarsi all’imprecisione introdotta dall’operatore, ridefinendo il sistema di riferimento e prelevando il pezzo anche se non è esattamente nella posizione prevista, garantendo così una maggiore flessibilità operativa.

Un altro è il TM5S, un cobot avanzato dotato di un sistema di visione integrato: può riconoscere e analizzare oggetti, facilitando compiti come il pick-and-place, l’ispezione di qualità e l’assemblaggio senza bisogno di hardware aggiuntivo. I sensori di forza e coppia rilevano eventuali collisioni, arrestando immediatamente il robot per proteggere gli operatori, permettendo al TM5S di operare senza barriere fisiche. La sua flessibilità e versatilità lo rendono adatto a molte applicazioni industriali, inclusi assemblaggio, packaging, saldatura, ispezione e manipolazione di materiali.

Ne abbiamo parlato con Stefano Gandolfi, marketing manager di Omron. L’occasione, Sps Italia, la fiera dedicata all’automazione, al digitale e alla sostenibilità per l’industria manifatturiera.

D: Omron ha sviluppato un concept strategico definito ‘innovative-Automation!’. Esattamente, di che cosa si tratta?

Stefano Gandolfi, marketing manager di Omron.

R: In sintesi, il concept ‘innovative-Automation!’ di Omron rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di fabbriche intelligenti e interconnesse. Tre “i”, legate all’innovazione: Integrazione, Intelligenza e Interazione. Quanto alla prima, riguarda l’evoluzione del controllo attraverso l’interconnessione avanzata. L’integrazione facilita il monitoraggio e il controllo in tempo reale delle operazioni produttive, offrendo una visione dettagliata e aggiornata delle prestazioni operative. Ciò consente interventi tempestivi per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di inattività. Quanto alla seconda, si concentra sullo sviluppo di intelligenza nel settore Ict. Si tratta di consentire l’analisi di grandi quantità di dati per ottimizzare i processi di produzione, prevedere guasti e migliorare la qualità del prodotto finale. Questo approccio intelligente permette di identificare e correggere rapidamente eventuali difetti, aumentando la produttività e riducendo i costi operativi. Quanto alla terza, concerne la nuova armonizzazione tra uomo e macchina. Omron punta a creare un ambiente produttivo in cui le macchine collaborano in modo sicuro ed efficiente con gli operatori umani. Va detto che il concept i-Automation!, nato una decina di anni fa, è la spina dorsale che lega tutte le soluzioni Omron.

D: Che cos’è la soluzione i-Automation!?

R: È la piattaforma di Omron che integra tecnologie avanzate per migliorare l’automazione industriale. Caratterizzata da interconnessione avanzata, intelligenza artificiale, machine learning e controllo in tempo reale, facilita la comunicazione tra apparecchiature, ottimizza i processi produttivi e riduce i costi operativi. La piattaforma è scalabile e facilmente integrabile con infrastrutture esistenti. È applicabile in vari settori come quello automobilistico, elettronico, farmaceutico e alimentare.

D: Omron dispone di un’ampia gamma di componenti e apparecchiature di controllo, dai sensori per l’elaborazione delle immagini e altri dispositivi di ingresso fino a differenti controllori e dispositivi di uscita come i servomotori, nonché una gamma di dispositivi di sicurezza e robot industriali. Dal vostro punto di vista, come sta evolvendo il mercato dell’automazione? Cosa richiede? Quali sono i trend?

R: I trend sono tre. Anzitutto, la collaborazione uomo-macchina, un concetto centrale nella nuova definizione di Industria 5.0. Questo trend si focalizza sulla sinergia tra operatori umani e tecnologie avanzate, creando un ambiente produttivo in cui le macchine assistono e potenziano le capacità umane. L’obiettivo è migliorare la produttività e la qualità del lavoro, garantendo al contempo maggiore sicurezza e riducendo gli errori. In secondo luogo, l’Hmlv.

i-Automation! è la piattaforma di Omron che integra tecnologie avanzate per migliorare l’automazione industriale. Caratterizzata da interconnessione avanzata, intelligenza artificiale, machine learning e controllo in tempo reale, facilita la comunicazione tra apparecchiature, ottimizza i processi produttivi e riduce i costi operativi.

D: Cos’è l’Hmlv?

R: È l’acronimo di High Mix, Low Volume: descrive una produzione caratterizzata da un alto mix di prodotti, lotti sempre più piccoli e un’alta customizzazione. Questo approccio richiede flessibilità e modularità nelle linee di produzione per adattarsi rapidamente alle diverse esigenze del mercato. La capacità di personalizzare i prodotti su larga scala permette alle aziende di rispondere in modo efficace alle richieste dei clienti, mantenendo al contempo l’efficienza operativa. In terzo luogo, la sostenibilità in senso lato.

D: Come sta incidendo il trend della sostenibilità in senso lato?

R: Le tecnologie moderne devono essere sostenibili sia dal punto di vista dei costi che dei consumi energetici. La qualità dei prodotti e l’uso di sistemi avanzati di visione e robotica giocano un ruolo cruciale in questo contesto. Questi sistemi riducono gli scarti di produzione, il che comporta un minore utilizzo di risorse ed energia per unità di prodotto finito. Inoltre, la riduzione degli scarti contribuisce a un impatto ambientale più contenuto, rendendo la produzione industriale più eco-sostenibile.

D: Qual è la “risposta” di Omron a questi trend?

R: Si guarda alla fabbrica flessibile, quella in cui l’automazione, la robotica, e i sistemi di visione interagiscono. Per far ciò, Omron si è distinta per l’integrazione “orizzontale”, ottenuta anche tramite l’acquisto di aziende, con l’inserimento di competenze nuove. Omron nasce con la componentistica per l’automazione; ma con l’acquisizione di Adept Technology ha iniziato ad occuparsi anche di robotica fissa e mobile; fondata nel 1983, Adept Technology è stata una delle prime aziende a specializzarsi nella produzione di robot industriali e software per l’automazione. Con Techman Robot (TM), siamo entrati nel campo dei cobot. Fondata nel 2016, infatti, Techman Robot si è rapidamente affermata come un importante attore nel settore della robotica collaborativa, offrendo soluzioni che combinano facilità d’uso, sicurezza e versatilità. Infine, da quando Omron è diventata proprietaria di Sentech e di Microscan, è impegnata anche nel campo della visione e della lettura dei codici. La prima, infatti, è un’azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di telecamere industriali e sistemi di visione. Fondata in Giappone, Sentech è conosciuta per prodotti utilizzati in vari settori industriali, inclusi l’automotive, l’elettronica, la produzione e la ricerca scientifica. Microscan è un’azienda che si occupa di tecnologie di identificazione automatica e tracciabilità, con un forte focus su lettori di codici a barre, sistemi di visione e soluzioni di tracciabilità.

D: Combinando tra loro i citati dispositivi tramite software, Omron ha sviluppato un’ampia gamma di soluzioni di automazione. Qual è la vostra soluzione più innovativa e perché?

R: Il fiore all’occhiello è il MoMa, Mobile Manipulator.

D: Cos’è Omron MoMa?

La piattaforma mobile di MoMa è dotata di avanzati sensori di navigazione e algoritmi di mappatura che permettono al robot di muoversi autonomamente, evitando ostacoli e ottimizzando i percorsi all’interno di ambienti complessi come fabbriche e magazzini.

R: MoMa integra un braccio robotico collaborativo con una base mobile autonoma, permettendo al robot di spostarsi e operare in diversi ambienti. Questa combinazione offre grande flessibilità, consentendo al sistema di eseguire compiti che richiedono sia mobilità che manipolazione precisa. La piattaforma mobile di MoMa è dotata di avanzati sensori di navigazione e algoritmi di mappatura che permettono al robot di muoversi autonomamente, evitando ostacoli e ottimizzando i percorsi all’interno di ambienti complessi come fabbriche e magazzini. Il braccio robotico collaborativo è progettato per operare in sicurezza a fianco degli esseri umani. Dotato di sensori di forza e coppia, può rilevare collisioni e adattarsi per evitare incidenti, garantendo un’interazione sicura con gli operatori. MoMa è facilmente programmabile e configurabile, utilizzando un’interfaccia intuitiva e strumenti di programmazione visuale che permettono agli utenti di impostare rapidamente nuove applicazioni senza necessitare di competenze avanzate in robotica.

D: Come fa il MoMa a riconoscere le cose?

R: Grazie ai sistemi di visione integrata e all’utilizzo di un landmark, il sistema si adatta all’imprecisione introdotta dall’operatore, ridefinendo il sistema di riferimento e prelevando il pezzo. In pratica: il robot capisce che la scatoletta che deve prelevare non è esattamente dove dovrebbe essere.

D: Su quale tecnologia puntate in particolare?

R: Dipende dai casi applicativi. Noi siamo pionieri nell’Amr, (Autonomous Mobile Robots), che rappresentano una delle tecnologie più avanzate e innovative nel campo dell’automazione industriale e della logistica. Questi robot mobili autonomi sono progettati per muoversi all’interno di ambienti dinamici senza la necessità di infrastrutture fisiche come binari o nastri trasportatori, utilizzando sensori avanzati e algoritmi di navigazione per eseguire i loro compiti in modo efficiente e sicuro. In questo campo già forniamo una delle soluzioni più innovative al mondo. In generale, però, è la citata integrazione delle tecnologie il cavallo di battaglia di Omron.

D: Qui sono presenti diversi cobot. Ad esempio il TM5S

Dotato di un sistema di visione integrato, il TM5S può riconoscere e analizzare oggetti, facilitando compiti come il pick-and-place, l’ispezione di qualità e l’assemblaggio senza bisogno di hardware aggiuntivo.

R: Il TM5S di Omron è un robot collaborativo avanzato, progettato per migliorare l’efficienza e la produttività nelle operazioni industriali. Dotato di un sistema di visione integrato, il TM5S può riconoscere e analizzare oggetti, facilitando compiti come il pick-and-place, l’ispezione di qualità e l’assemblaggio senza bisogno di hardware aggiuntivo. La programmazione del TM5S è intuitiva grazie a un’interfaccia utente visuale che consente una configurazione rapida anche a utenti inesperti. I sensori di forza e coppia rilevano eventuali collisioni, arrestando immediatamente il robot per proteggere gli operatori, permettendo al TM5S di operare senza barriere fisiche. La sua flessibilità e versatilità lo rendono adatto a molte applicazioni industriali, inclusi assemblaggio, packaging, saldatura, ispezione e manipolazione di materiali.

D: Cos’è invece l’Omron HD-1500?

R: L’Omron HD-1500 è un robot mobile autonomo (Amr) progettato per ottimizzare la movimentazione dei materiali in ambienti industriali. Con una capacità di carico fino a 1500 kg, è ideale per trasportare materiali pesanti e voluminosi all’interno di stabilimenti produttivi e magazzini. Dotato di tecnologie avanzate di navigazione, utilizza scanner laser e sensori per mappare l’ambiente e muoversi autonomamente, evitando ostacoli in modo sicuro ed efficiente anche in ambienti complessi e dinamici. A ottobre abbiamo lanciato i modelli HD650 e HD900, capaci di trasportare rispettivamente 650 e 900 kg.

Omron HD-1500 è un robot mobile autonomo (Amr) progettato per ottimizzare la movimentazione dei materiali in ambienti industriali. Con una capacità di carico fino a 1500 kg, è ideale per trasportare materiali pesanti e voluminosi all’interno di stabilimenti produttivi e magazzini.

D: Abbiamo parlato di intelligenza e di interazione. Come utilizzate l’IA? La sviluppate in casa?

R: Sì, ad oggi è utilizzata sia su sistemi di visione che come servizio per i clienti, per migliorare i processi. Noi sensorizziamo le linee dei clienti, e poi i data scientist esaminano i dati raccolti e danno consigli su come migliorare i processi. Omron ha stretto una partnership con la tedesca Neura Robotics. Fondata con l’obiettivo di rivoluzionare l’interazione tra uomo e macchina, Neura Robotics combina intelligenza artificiale, robotica avanzata e sensoristica per creare soluzioni di automazione all’avanguardia. Abbiamo presentato una nuova idea di robotica cognitiva, un campo avanzato della robotica che integra intelligenza artificiale, neuroscienze e per sviluppare robot in grado di percepire, apprendere, ragionare e prendere decisioni in modo simile agli esseri umani. Si parla di collaborazione ad alto livello, di interazione vocale e di altro. Ci saranno sviluppi.

(Ripubblicazione dell’articolo del 7 giugno 2024)














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