Idroelettrico: accordo Edison-Webuild per sviluppare progetti di pompaggio in Italia

I progetti di Pescopagano e di Villarosa sono in attesa della conclusione degli iter di autorizzazione presso il Mase

La domanda di energia elettrica in Italia nel primo semestre 2024 registra una lieve crescita (+1,1%).

La filiera italiana dell’idroelettrico svolge un ruolo estremamente strategico sia in termini di autonomia energetica sia in termini di indotto e sviluppo economico. Edison e Webuild hanno sottoscritto un accordo programmatico per lo sviluppo dei progetti di pompaggio idroelettrico, infrastrutture altamente strategiche per la transizione ecologica e la sicurezza energetica nazionale. In base all’accordo, Edison e Webuild avviano una stretta collaborazione, per la definizione e realizzazione dei progetti relativi al pompaggio di Pescopagano (PZ) in Basilicata e di Villarosa (EN) in Sicilia sviluppati da Edison. I due progetti di pompaggio sono parte della strategia di Edison per la crescita delle energie rinnovabili in Italia, che prevede di portare al 2030 la capacità green installata del Gruppo a 5 GW (dagli attuali 2 GW) e congiuntamente di realizzare almeno 500 MW di accumuli, in quanto strumenti necessari per non disperdere l’energia rinnovabile prodotta nei momenti di maggiore disponibilità e garantire la sicurezza della rete elettrica.

Le due iniziative, oltre alla realizzazione di nuovi invasi e di importanti opere di ingegneria completamente sotterranee per assicurare la maggiore compatibilità con il territorio, prevedono l’utilizzo di invasi esistenti, sui quali dovranno essere attuati interventi volti a ripristinare la piena funzionalità delle infrastrutture incrementandone sia i livelli di sicurezza, sia i volumi di acqua immagazzinabili anche per ulteriori usi pubblici e per il contrasto alla siccità. I progetti di Pescopagano e di Villarosa sono in attesa della conclusione degli iter di autorizzazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) e di concessione presso le rispettive regioni, con l’obiettivo di partecipare alle prime aste competitive, organizzate da Terna, per acquisire nuova capacità di accumulo attraverso contratti di approvvigionamento di lungo termine, nell’ambito della disciplina del Mercato a termine degli stoccaggi (Macse) in via di definizione.







«Edison e Webuild tornano a sviluppare insieme la filiera idroelettrica italiana. Grazie a questo accordo, creiamo le basi per realizzare la transizione energetica in sicurezza, limitando l’esposizione del Paese alla dipendenza delle materie prime critiche e rilanciando lo sviluppo di una filiera altamente strategica, di cui siamo campioni in Europa, con evidenti benefici per lo sviluppo economico nazionale e l’incremento dell’energia rinnovabile in rete, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione», dichiara Nicola Monti, amministratore delegato Edison.

«L’accordo con Edison punta a mettere a fattor comune le competenze di due grandi gruppi privati italiani, leader mondiali nel settore energetico e in quello delle infrastrutture, contribuendo al percorso di transizione energetica e di contrasto alla siccità in Italia e in particolare nelle regioni del Sud. Creare sistemi virtuosi di competenze e risorse con tutta la filiera produttiva è la chiave per per realizzare le opere infrastrutturali di cui l’Italia ha bisogno per restare competitiva. Webuild è pronta a mettere a disposizione del Paese il know-how d’eccellenza accumulato con la realizzazione di progetti complessi ed innovativi come l’impianto idroelettrico a pompaggio di Snowy 2.0 in Australia», dichiara Pietro Salini, amministratore delegato Webuild.

L’accordo di cooperazione, attraverso il know-how e le competenze specifiche dei due grandi gruppi italiani, è volto a ottimizzare i progetti e le relative modalità costruttive, assicurando le migliori condizioni per rilanciare significativi investimenti privati nel Sud del Paese, per circa 1,2 miliardi di euro, garantendo ricadute nelle filiere “storiche” italiane del comparto civile e manufatturiero, oltre a benefici socio-economici nei territori coinvolti, con un effetto moltiplicatore pari a 2,96.

 

 














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