Tutti vogliono l’IA: il 65% delle imprese l’ha già adottata. E inizia a generare valore! L’analisi di McKinsey

Dall’analisi emerge che il 65% delle organizzazioni utilizzano regolarmente l'IA generativa, quasi il doppio rispetto a dieci mesi fa

McKinsey ha reso pubblico il report The state of AI in early 2024: Gen AI adoption spikes and starts to generate value“, dove analizza lo stato di adozione dell’intelligenza artificiale, generativa o tradizionale, da parte delle imprese. L’adozione cresce rapidamente e continuerà a farlo, dato che si stanno iniziando a vedere i primi impatti positivi sui fatturati. Ma non mancano alcuni timori.

IA: aumenta il tasso di adozione

  • Negli ultimi sei anni, l’adozione dell’IA da parte delle organizzazioni intervistate era intorno al 50%. Quest’anno, l’indagine il dato è balzato al 72%.
  • Nel 2023 l’adozione dell’IA non aveva raggiunto il 66% in nessun mercato. Quest’anno più di due terzi degli intervistati in quasi tutte le regioni affermano che le loro organizzazioni stanno utilizzando l’IA.  A livello settoriale, l’aumento maggiore dell’adozione si riscontra nei servizi professionali.
  • La metà degli intervistati afferma che le proprie organizzazioni hanno adottato l’IA in due o più funzioni aziendali, rispetto a meno di un terzo degli intervistati nel 2023.

L’adozione dell’IA gen è più diffusa nelle funzioni in cui può creare il massimo valore

  • Il 65% degli intervistati afferma che le proprie organizzazioni utilizzano regolarmente la Gen AI in almeno una funzione aziendale, rispetto a un terzo dello scorso anno.
  • L’ utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte di un’organizzazione media avviene in due funzioni, il più delle volte nel marketing e nelle vendite e nello sviluppo di prodotti e servizi, oltre che nell’IT.
  • L’aumento maggiore della sua adozione rispetto al 2023 si registra nel marketing e nelle vendite, dove l’adozione segnalata è più che raddoppiata.
  • Solo due casi d’uso, entrambi nell’ambito del marketing e delle vendite, sono segnalati da almeno il 15% degli intervistati.

La GenAI si sta facendo strada anche nella vita personale degli intervistati

  • Rispetto al 2023, è molto più probabile che gli intervistati utilizzino l’IA gen sul lavoro e ancora di più che la impieghino sia sul lavoro che nella vita privata. L’indagine rileva un aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tutte le regioni, con i maggiori incrementi in Asia-Pacifico in Cina.
  • Gli intervistati con i livelli di seniority più elevati, inoltre, mostrano un incremento maggiore nell’uso di strumenti di gen Al rispetto ai loro colleghi di livello manageriale medio.
  • Guardando a settori specifici, gli intervistati che lavorano nel settore dell’energia e dei materiali e nei servizi professionali registrano il maggior incremento nell’uso della genAI.

Gli investimenti nell’IA generativa e nell’IA analitica iniziano a creare valore

  • Le risposte suggeriscono che, in molti settori, le organizzazioni hanno la stessa probabilità di investire più del 5% del loro budget digitale nell’intelligenza artificiale generativa e nelle soluzioni di intelligenza artificiale analitica non generativa.
  • Tuttavia, nella maggior parte dei settori, una quota maggiore di intervistati riferisce che le proprie organizzazioni spendono più del 20% in IA analitica rispetto che in IA gen.
  • La maggior parte degli intervistati (67%) prevede che le proprie organizzazioni investiranno maggiormente nell’IA nei prossimi tre anni.

Dove si stanno concentrando gli investimenti?

  • Per quanto riguarda l’uso della Gen AI, la funzione in cui la maggior parte degli intervistati riferisce di aver registrato una riduzione dei costi è quella delle risorse umane. Gli aumenti significativi dei ricavi (superiori al 5%)  sono segnalati nella gestione della supply chain e dell’inventario.
  • Con riferimento all’IA analitica, gli intervistati riferiscono più spesso di aver riscontrato vantaggi in termini di costi nelle operazioni di assistenza, in linea con quanto rilevato lo scorso anno, e di aver registrato aumenti significativi dei ricavi grazie all’uso dell’IA nel marketing e nelle vendite.

Inesattezza: Il rischio più riconosciuto e sperimentato nell’uso dell’IA generativa

  • Rispetto all’anno scorso, gli intervistati sono più propensi a dichiarare che le loro organizzazioni considerano l’ inaccuratezza e la violazione della proprietà intellettuale come aspetti rilevanti per l’uso dell’IA gen e circa la metà continua a considerare la cybersicurezza come un rischio.
  • Al contrario, gli intervistati ritengono che le loro organizzazioni non considerino gli aspetti riguardanti la sostituzione dei lavoratori come rischi particolarmente rilevanti e che non stiano aumentando gli sforzi per mitigarli.
  • In effetti, l’inacuratteza – che può riguardare i casi d’uso in tutta la catena del valore dell’intelligenza artificiale, dai customer journey alla sintesi, fino alla codifica e ai contenuti creativi – è l’unico rischio che gli intervistati sono significativamente più propensi a segnalare le loro organizzazioni stanno lavorando attivamente per mitigarlo rispetto allo scorso anno.
  • Alcune organizzazioni hanno già sperimentato conseguenze negative dall’uso dell’IA gen, con il 44% degli intervistati che ha dichiarato di averne sperimentato almeno una. Gli intervistati segnalano più spesso l’ inaccuratezza come rischio che ha colpito le loro organizzazioni, seguita dalla cybersicurezza e dalla “spiegabilità”.
  • Solo il 18% afferma che le proprie organizzazioni dispongono di un Consiglio o di una Board a livello aziendale con l’autorità di prendere decisioni che coinvolgono la governance dell’intelligenza artificiale, e solo un terzo afferma che la consapevolezza dei rischi dell’intelligenza artificiale e i controlli per la mitigazione dei rischi siano tra le competenze richieste ai professionisti tech.













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