Apertura agli altri hyperscaler e investimenti monstre sull’IA: il futuro di Oracle

di Alberto Falchi ♦︎ Nel primo semestre l'azienda guidata da Larry Ellison ha registrato ricavi per 13,3 miliardi, in crescita del 7%. E vuole puntare ancora più in alto. In due modi. Mettendo il proprio database sulle infrastrutture cloud degli hyperscaler e investendo sull'intelligenza artificiale. Tanto che è al lavoro sul più grande supercomputer per l’IA disponibile in cloud. Arrivano gli AI Agents con Rag, che limitano le allucinazioni e danno risposte precise e corrette. E nuove funzionalità di IA per scrivere codice, interpretare documenti tecnici, riconoscere il parlato. Le novità per la supply chain

Larry Ellisonm fondatore, chairman e cto di Oracle

La crescita di Oracle non si ferma: nel Q1 dell’anno fiscale 2025 il colosso guidato da Larry Ellison ha fatturato 13,3 miliardi, con una crescita del 7% rispetto allo stesso periodo del precedente anno. A guidare i ricavi il cloud: le soluzioni IaaS (Infrastructure as a Service) e PaaS (Platform as a Service), che da sole pesano per poco meno della metà dei risultati (5,6 miliardi di dollari), seguita dalle infrastrutture cloud (2,2 mld) e dalle applicazioni SaaS (3,5 mld). La strategia per il futuro? Il fondatore non ha dubbi: aprirsi agli altri hyperscaler, ma soprattutto investire massicciamente sull’intelligenza artificiale. «Oracle ha 162 datacenter cloud già in funzione e/o in costruzione in tutto il mondo», afferma Ellison, fondatore, chairman e cto di Oracle. «Il più grande di questi datacenter ha una capacità di 800 megawatt e conterrà ettari di cluster di Gpu Nvidia per l’addestramento di modelli IA su larga scala».

La strategia multicloud: l’Oracle Autonomous Database entra in Aws

Tempo fa, c’erano solo due modi per utilizzare il database autonomo di Oracle: acquistare i server e metterli on premise, oppure appoggiarsi al cloud di Oracle stessa, che lo metteva a disposizione. Col tempo, però, la multinazionale ha compreso che era necessario aprirsi ad altri hyperscaler così da meglio supportare le strategie multicloud dei clienti. Già da qualche tempo Oracle ha siglato accordi con Google e Microsoft, dando vita a Database@GoogleCloud e Database@Azure, e ora è arrivato il momento di “allearsi” anche con il fornitore di servizi cloud più importante, Aws.







Secondo Larry Ellison, fondatore e cto di Oracle, L’IA generativa è potrebbe essere la tecnologia informatica più importante di sempre.

Oracle Database@Aws è una nuova offerta che consente ai clienti di accedere a Oracle Autonomous Database su infrastruttura dedicata e a Oracle Exadata Database Service all’interno di Aws. Oracle Database@Aws offrirà ai clienti un’esperienza unificata tra Oci e Aws, semplificando l’amministrazione dei database, la fatturazione e l’assistenza ai clienti. Inoltre, i clienti potranno collegare senza problemi i dati aziendali di Oracle Database alle applicazioni in esecuzione su Amazon Elastic Compute Cloud (Amazon EC2), ai servizi di Aws Analytics o ai servizi avanzati di intelligenza artificiale e apprendimento automatico di Amazon Web Services, tra cui Amazon Bedrock.

Con l’accesso diretto a Oracle Exadata Database Service su AWS, ad esempio Oracle Autonomous Database su infrastruttura dedicata e carichi di lavoro in esecuzione su Oracle Real Application Clusters, Oracle Database@Aws consente ai clienti di riunire tutti i dati aziendali per promuovere innovazioni importanti. La nuova offerta fornisce una connessione di rete a bassa latenza tra i database Oracle e le applicazioni su Aws.  Ciò consente ai clienti di avvalersi di Oracle Autonomous Database, un servizio Oracle Database completamente automatizzato e gestito, e delle prestazioni, della disponibilità, della sicurezza e dell’economicità di Oracle Exadata Database Service. I clienti potranno inoltre beneficiare di un’esperienza di acquisto semplificata tramite Aws Marketplace, che consente loro di acquistare i servizi Oracle Database utilizzando i contratti già in essere con Aws e di utilizzare i vantaggi offerti dalle licenze Oracle, tra cui Bring Your Own License e programmi di sconto promozionale come Oracle Support Rewards.

Oracle Database@GoogleCloud è stato reso disponibile di recente in quattro regioni di Google Cloud negli Stati Uniti e in Europa.

Allo stesso tempo, Oracle ha provveduto a potenziare gli accordi esistenti con Microsoft: Oracle Database@Azure sarà presto disponibile in altre 15 cloud region, tra cui Brasile Sud, India Centrale, Stati Uniti Centrali, Stati Uniti Est 2, Italia Nord, Giappone Est, Nord Europa, Stati Uniti Centro-Sud, Sud-Est Asiatico, Spagna Centrale, Svezia Centrale, Emirati Arabi Uniti Nord, Europa Ovest, Stati Uniti Ovest 2 e Stati Uniti Ovest 3. Per quanto riguarda il terzo hyperscaler, Oracle Database@GoogleCloud è ora disponibile in quattro regioni di Google Cloud negli Stati Uniti e in Europa.

L’ambizione di Oracle: realizzare il più grande supercomputer per l’IA disponibile in cloud

Come anticipato, la multinazionale sta investendo moltissimo sull’intelligenza artificiale, realizzando la propria infrastruttura cloud da mettere a disposizione ai propri clienti: Oracle sta infatti raccogliendo ordini per realizzare il più grande supercomputer di intelligenza artificiale del cloud. Un elaboratore che potrà contare su un numero spropositato di Gpu Nvidia Blackwell – ben 131.072 –  in grado di erogare prestazioni mai viste, pari a 2,4 zettaFLOPS. La dimensione massima di Oci Supercluster prevede un numero di Gpu più che triplo rispetto al supercomputer Frontier e più che sestuplo rispetto ad altri hyperscaler.

Chip per accelerare i calcoli relativi all’IA Nvidia Blackwell. Oracle sta raccogliendo ordini per realizzare il più grande supercomputer di intelligenza artificiale del cloud. Un elaboratore che potrà contare su 131.072 Gpu Nvidia Blackwell

In attesa che il supercomputer sia disponibile, i clienti di Oracle possono comunque già sperimentare applicazioni di IA, e lo vuole fare in maniera sicura. Insieme a Nvidia, Oracle infatti offre servizi di elaborazione accelerata e di IA generativa per supportare le imprese nel realizzare e mantenere modelli di IA sovrani nel proprio Paese o a conservare i dati generati dall’IA controllando strettamente la residenza dei dati. Questo è un tema particolarmente caldo in Europa, dove già da tempo è in vigore il Gdrp, che limita enormemente il trasferimento di dati sensibili al di fuori dei confini UE. Più recentemente, inoltre, è stato approvato l’EU AI Act, che mette una serie di paletti allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale nel Vecchio Continente. Potersi appoggiare su infrastrutture già conformi rappresenta un vantaggio non da poco per quei clienti che vogliono sperimentare con l’IA nel pieno rispetto delle norme.

Arrivano gli Oci GenAI Agents

Le novità di Oracle relativa all’intelligenza artificiale non si limitano a soluzioni per sviluppare sistemi di IA: l’azienda ha infatti annunciato una serie di funzionalità di IA pronte all’uso per aiutare i propri clienti a ottimizzare i loro processi, incrementare la produttività, prendere decisioni migliori. Ecco che sono disponibili gli Oci Generative AI Agents, delle IA sviluppate per indirizzare specifici casi d’uso, fra cui:

  • Ottimizzazione dei call center: per aumentare la soddisfazione del cliente grazie alla capacità di offrire risposte più accurate e garantire un volume maggiore di risoluzione delle richieste.
  • Ricerca legale rapida: per trovare le risposte più velocemente conversando con l’intelligenza artificiale invece di eseguire manualmente la ricerche nei database dei documenti giudiziari.
  • Analisi dei ricavi: per supportare i team finance a capire lo storico e le tendenze di acquisto dei clienti ponendo domande in linguaggio naturale invece di effettuare report.
  • Selezione di candidati qualificati: per consentire ai recruiter a trovare più facilmente nuovi potenziali candidati, digitando richieste in linguaggio naturale invece di dover interrogare un database.

Per limitare il più possibile possibili allucinazioni dei modelli di IA, Oracle mette a disposizione anche il Rag Agent, che offre funzionalità Rag (Retrieval-Augmented Generation) pronte all’uso, consentendo ai clienti di diventare operativi evitando allo stesso tempo processi manuali come la pianificazione, il recupero, la ri-classificazione, la generazione e l’integrazione degli agenti. Fornisce anche un’autoverifica per ridurre le allucinazioni, consentendo ai clienti di adottare tecnologie Rag per semplificare i loro processi aziendali senza impegnarsi in ricerca e sviluppo. Gli Oci GenAI Agents consentono ai clienti di accedere a Oracle Database 23ai AI Vector Search e di eseguire query rapide di somiglianza sui dati aziendali memorizzati nel database. Per i clienti che hanno un abbonamento a Oracle Database 23ai su Oci, il servizio GenAI Agents aggiunge un livello di automazione per eseguire le funzioni di ricerca Rag e di somiglianza senza dover spostare i dati in un database vettoriale separato.

Per limitare il più possibile possibili allucinazioni dei modelli di IA, Oracle mette a disposizione anche il Rag Agent, che offre funzionalità Rag (Retrieval-Augmented Generation) pronte all’uso

Non è finita qui. Fra le altre innovazioni di IA presentate da Oracle troviamo queste novità:

  • Oci Generative AI: aiuta gli utenti a integrare perfettamente modelli linguistici versatili in una vasta gamma di casi d’uso, tra cui assistenza alla scrittura, riepiloghi, analisi e chat. Per consentire ai clienti di sfruttare la più recente tecnologia AI open source con criteri di sicurezza e privacy a livello enterprise, Oci Generative AI ora fornisce l’accesso ai modelli Meta Llama 3.1, con diverse dimensioni che vanno da 405 miliardi di parametri, per i casi d’uso AI che richiedono funzionalità all’avanguardia, a 70 miliardi di parametri, sufficienti per carichi di lavoro più mirati e disponibili a un costo inferiore. Inoltre, supporta i modelli Cohere Command R, Command R+ e Embed.
  • Oci Data Science: aiuta i team di data scientist ad accedere a strumenti open source per creare, addestrare, implementare e gestire modelli AI. OCI Data Science comprende diversi nuovi aggiornamenti alla funzionalità no-code AI Quick Actions, tra cui Oci Ampere A1 shape support e la possibilità di trasferire con pochi clic qualsiasi modello da Hugging Face a Oci Data Science..
  • Oci Language: consente agli sviluppatori di eseguire sofisticate analisi del testo e traduzioni automatiche su larga scala. I nuovi modelli multilingue sono progettati per supportare senza problemi oltre 100 lingue, mentre una nuova funzione Protected Health Information (PHI) estende l’attuale servizio di Personally Identifying Information (PII) per rilevare le entità PHI e rimuoverle dai dati testuali.
  • Oci Document Understanding: aiuta gli sviluppatori ad automatizzare le attività manuali processando determinati compiti con modelli di IA predefiniti. Con i nuovi modelli addestrati per il settore sanitario, gli sviluppatori sono in grado di identificare ed estrarre dati importanti sulle schede di identificazione medica, aumentando l’efficienza e riducendo gli errori manuali.
  • Oci Vision: aiuta gli sviluppatori ad analizzare i video fotogramma per fotogramma per identificare oggetti, etichette, testo e volti. Fornisce il timestamp di rilevamento e le coordinate bounding box degli oggetti, per consentire di supportare i casi d’uso quali la gestione degli asset digitali, il rilevamento delle anomalie visive, la sicurezza e la sorveglianza, il tracciamento e il posizionamento degli annunci pubblicitari.
  • Oci Speech: aiuta gli utenti a trascrivere in testo il parlato e viceversa lo sintetizza a partire da un testo con voci naturali e una nuova funzionalità di trascrizione in tempo reale che include il supporto di vocabolari personalizzati.
  • Oracle Code Assist: aiuta gli sviluppatori ad aumentare la velocità fornendo suggerimenti intelligenti che consentono loro di creare e ottimizzare le applicazioni scritte in linguaggi di programmazione moderni, tra cui Java, Python, JavaScript, SuiteScript, Rust, Ruby, Go, PL/SQL, C# e C.

Non solo cloud e IA: Oracle potenzia la propria piattaforma per la supply chain

Le novità introdotte in Oracle Fusion Scm consentono di realizzare una supply chain più intelligente e reattiva.

Come spiega Chris Leone, executive vice president, applications development di Oracle, «alle aziende viene chiesto di creare supply chain efficienti e resilienti che possano adattarsi rapidamente alle condizioni economiche, controllare i costi e proteggere i margini. Con i miglioramenti apportati a Oracle Cloud Scm aiutiamo i clienti a creare una supply chain più intelligente e reattiva, consentendo loro di ottimizzare la pianificazione e l’esecuzione e di migliorare la velocità e l’accuratezza dei processi».

Ma in cosa consistono questi miglioramenti? Li elenchiamo di seguito:

  • Banco di lavoro del supervisore della produzione: aiuta le organizzazioni a migliorare le prestazioni della produzione, fornendo insight in tempo reale sugli ordini di lavorazione e report sui turni di lavoro generati con l’intelligenza artificiale. Grazie a questa nuova funzionalità di Smart Operations for Manufacturing in Oracle Fusion Cloud Manufacturing, i supervisori possono raggiungere gli obiettivi del proprio centro di produzione concentrandosi sulla risoluzione dei problemi che incidono sulle prestazioni operative.
  • Banco di lavoro del supervisore della manutenzione: aiuta le organizzazioni ad aumentare la produttività e a ridurre i tempi di inattività degli asset risolvendo i problemi di manutenzione più rapidamente. Grazie a questa nuova funzionalità di Smart Operations for Maintenance in Oracle Fusion Cloud Maintenance, i supervisori possono accedere a un’unica vista per la pianificazione delle attività di manutenzione e ricevere avvisi in tempo reale su problemi critici che richiedono attenzione immediata.
  • Miglioramenti a Order Management: i miglioramenti introdotti aiutano le organizzazioni a migliorare le performance operative consentendo agli utenti di creare e trovare rapidamente ordini, agire e coinvolgere i clienti. Le nuove funzionalità aggiunte a Oracle Fusion Cloud Order Management consentono agli utenti di eseguire azioni o aggiornamenti di massa su più righe ordine, sfruttare nuove possibilità di ricerca, rivedere opzioni di evasione degli ordini alternative e utilizzare e-mail di conferma degli ordini basate sull’intelligenza artificiale generativa e sulle annotazioni presenti nella cronologia delle modifiche degli ordini.
  • Miglioramenti a Product Lifecycle Management: queste novità aiutano le organizzazioni ad accelerare lo sviluppo dei prodotti e il go-to-market permettendo agli utenti di trovare rapidamente gli articoli e di configurare “oggetti critici” e percorsi di navigazione con l’obiettivo di soddisfare le priorità principali per il business. I miglioramenti più recenti apportati a Oracle Fusion Cloud Product Lifecycle Management (Plm) includono funzioni di ricerca aggiornate, una nuova pagina del catalogo articoli e un’interfaccia utente per la distinta base (Bom, bill of materials), un nuovo navigatore Plm e una nuova pagina di destinazione, ma anche funzionalità di gestione per migliorare la visibilità su fornitori e componenti.













Articolo precedenteDal Mimit 80 milioni per sostenere le Pmi. Parte il 1º ottobre la “Nuova Sabatini Capitalizzazione”
Articolo successivoIndustria ceramica: VR e modelli 3D per il simulatore di processi industriali di Acimac






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui