Fedrigoni abbandona il business della carta per ufficio! Licenziamento collettivo per 195 addetti

Una decisione che coinvolge anche i settori della manutenzione, della gestione dei materiali e delle spedizioni presso lo stabilimento di Fabriano, nonché la cessazione del vicino sito di Rocchetta

Le organizzazioni sindacali hanno richiesto immediatamente un tavolo di confronto per discutere nel merito delle questioni emerse, fissando un incontro per l’8 e il 9 ottobre p.v.

Gruppo Fedrigoni ha comunicato di aver avviato la procedura per il licenziamento collettivo di 195 addetti nel corso di un’importante plenaria con le segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Csil, Uilcom Uil, Ugl Carta e Stampa, inclusa la Rsu unitaria dell’area Marche. La riunione ha avuto come fulcro l’intervento dell’amministratore delegato del Gruppo che ha colpito duramente tutti i presenti con la notizia dell’uscita del Gruppo dal business della carta per ufficio. Nonostante la premessa di continuare a investire sul territorio marchigiano e sulla crescita del brand Fabriano a livello globale, la notizia ha lasciato un segno profondo. Una decisione che coinvolge non solo la produzione di carta per ufficio, ma anche i settori della manutenzione, della gestione dei materiali e delle spedizioni presso lo stabilimento di Fabriano, nonché la cessazione del vicino sito di Rocchetta. L’annuncio ha suscitato una reazione immediata e compatta da parte delle organizzazioni sindacali presenti, che hanno fermamente respinto queste informazioni, riconoscendo l’impatto devastante sulle vite dei lavoratori coinvolti, sulle famiglie e sulla comunità locale e dell’indotto.

«Alla luce dell’apertura della procedura dei licenziamenti collettivi per Giano – dicono i sindacati – invitiamo tutti i lavoratori a partecipare al presidio che si terrà lunedì 7 ottobre sotto la Regione Marche (Palazzo Raffaello) in occasione dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’assessore al lavoro Stefano Aguzzi segnaliamo a tutti i lavoratori di seguire compattamente il percorso che delineeremo tutti assieme evitando iniziative personali. A breve vi informeremo delle altre iniziative da mettere in campo di contrasto alla contestata decisione presa. In continuità con l’apertura dello stato di agitazione proclamiamo già da subito un pacchetto di giornate di sciopero a partire dal giorno 10 ottobre 2024».







Le organizzazioni sindacali hanno richiesto immediatamente un tavolo di confronto per discutere nel merito delle questioni emerse, fissando un incontro per l’8 e il 9 ottobre p.v.. Inoltre, nel corso della stessa giornata, si sono tenute due assemblee con fermo impianti nei due stabilimenti interessati. Queste assemblee hanno rappresentato un’occasione utile per fare il punto della situazione e per mobilitare ulteriormente i lavoratori.

Le organizzazioni sindacali si sono impegnati a spiegare chiaramente ai lavoratori quali saranno i prossimi passi

Hanno assicurato che metteranno in atto tutte le azioni possibili, in base alle normative di legge e al Ccnl, per contestare la liquidazione della società Giano, poiché la chiusura totale dello stabilimento di Rocchetta e parziale di Fabriano rappresenta una vera e propria minaccia per i posti di lavoro e per il futuro del Gruppo. Inoltre, sarà indetto immediatamente uno stato di agitazione per tutto il gruppo, riconoscendo che questa situazione deve diventare un campanello d’allarme non solo per i lavoratori dei siti coinvolti, ma per tutti quelli di Fedrigoni in Italia. Ci si trova in un momento cruciale e l’obiettivo è difendere i diritti e il futuro dei lavoratori, unendo le forze con tutti coloro che sono coinvolti. È fondamentale che il messaggio arrivi forte e chiaro: non si può e non si vuole rimanere a guardare mentre il futuro viene messo in discussione.

In conclusione, l’impegno delle organizzazioni sindacali è quello di rimanere unite e proattive, affrontando questa situazione difficile con determinazione e fermezza. La lotta per un futuro che non bruci i sogni e le speranze di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie è solo all’inizio, e sono pronte a combattere per ciò che è giusto.














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