La cybersecurity entra nell’intralogistica: così Cisco protegge i sistemi di E80

di Roberto Fondo ♦︎ Il gruppo specializzato nello sviluppo di soluzioni automatizzate e integrate ha puntato sulla sicurezza informatica, dotando i suoi LGV di soluzioni per l’OT sviluppate da Cisco: i Cisco Catalyst IE3400 montati a bordo degli Lgv. Il software Cyber Vision per intercettare possibili minacce. Identity Services Engine, soluzione per l'identità digitale dei macchinari. Ne parliamo con Marco Casarini (E80) e Marco Tagliabue (Cisco)

Flotta di Lgv nella Smart Factory di Barilla

Ogni dispositivo connesso rappresenta un’opportunità per rafforzare la sicurezza informatica. Nulla può essere più come prima. La smart factory, basata su sistemi interconessi, deve essere cybersecurity compliant. Un principio sul quale E80 Group sta investendo: a partire da gennaio 2024 tutti i veicoli laser a guida autonoma prodotti dalla multinazionale italiana, tra i leader dell’intralogistica nei settori food, beverage e tissue, sono equipaggiati con dispositivi cybersecurity di Cisco. «Qualsiasi soluzione di automazione che preveda l’interconnessione tra le macchine deve ormai essere secured by design. Avere dispositivi di cybersecurity integrati a bordo dei nostri Lgv è un investimento per rispondere sempre meglio all’evoluzione del Mercato», afferma Marco Casarini, evp engineering di E80 Group.

Cybersecurity, un tema importante e prioritario per moltissime aziende in tutto il mondo e che le normative europee e globali renderanno presto obbligatorio. Ci si deve quindi preparare. Ed E80 gioca d’anticipo. La tecnologia di Cisco, adottata da E80 Group, è stata selezionata perché riconosciuta in tutto il mondo come standard industriale. «Questa partnership è una garanzia di affidabilità per tutti i nostri clienti», osserva Casarini.







Marco Casarini, evp engineering di E80 Group.

Un tassello fondamentale e un ulteriore passaporto per implementare LGV in tutto il mondo, dove la maggior parte delle multinazionali dei settori in cui lavoriamo lo inseriscono ormai nei propri capitolati. Il tema della cybersecurity può aprire le porte a modelli di business basati sempre di più sulla servitizzazione. Per quanto riguarda il monitoraggio degli Lgv, E80 Group offre infatti un proprio servizio digitale; nello specifico, la soluzione adottata dal Gruppo è composta da uno switch industriale a bordo macchina, che integra anche il software per il controllo del traffico dati, capace di intercettare e segnalare le minacce. Questa soluzione è frutto della collaborazione tecnologica-ingegneristica con Cisco e dall’importante contributo offerto da Italtel, che in qualità di partner ha sviluppato gli strumenti che permettono a E80 Group di realizzare la configurazione dei dispositivi in fase di implementazione.

Con i suoi Lgv, E80 Group ha automatizzato e integrato alcune tra le più grandi fabbriche e centri di distribuzione al mondo del food & beverage, mercato core business cui si affianca quello del tissue. Nel 2023, ha realizzato un fatturato di 535 milioni di euro. In Italia, uno degli esempi più rappresentativi è lo stabilimento di Barilla, a Pedrignano, in provincia di Parma, dove opera una flotta di 107 carrelli a guida laser. Altra success story, quella dello stabilimento messicano di Constellation Brands, il produttore della birra Corona, dove è operativa una flotta di 200 carrelli, a cui si aggiungono Danone, Perrier, Nestlé, Unilever, Moët & Chandon, Gruppo Lactalis. Sono solo alcuni dei nomi che hanno automatizzato i propri impianti in tutto il mondo.

Monitoraggio cybersecurity e servizi digitali post-vendita

Marco Tagliabue, responsabile vendite IoT Sud Europa di Cisco.

«Il nostro obiettivo è di proporre come nostro servizio digitale il monitoraggio delle flotte di Lgv; verrebbe fornito da un team di E80 Group e implementato in collaborazione con Cisco e Italtel», dice Marco Casarini. Come testimonia il percorso evolutivo di E80 Group, il processo di digitalizzazione dei sistemi incentiva modelli di business basasti anche sull’offerta di servizi sempre più innovativi. La soluzione verrà poi estesa a tutto il portafoglio di E80 Group per l’intralogistica, dai veicoli a guida laser ai sistemi robotizzati fino ai magazzini automatici.

La cybersecurity Cisco per costruttori di macchine ed end user del mondo manifatturiero

«Per anni, l’OT è stato un mondo chiuso e, anche quando è iniziata l’introduzione del digitale, tale è rimasto: protocolli proprietari, “standard” che standard non erano, e un isolamento totale dalle altre aree aziendali hanno tenuto al riparo per anni lo stabilimento dalle minacce informatiche», afferma Marco Tagliabue, responsabile vendite IoT Sud Europa di Cisco. «Ma con l’integrazione fra OT e IT, e in particolare con Industry 4.0 e la necessità di connettere le macchine, l’isolamento è saltato e con esso l’immunità agli attacchi. Oggi, in assenza di contromisure, macchinari critici possono essere raggiunti dagli hacker, i loro processi possono essere alterati, e si rischiano conseguenze molto pesanti».

Cisco si è quindi imposta sul mercato OT, sia con prodotti hardware e software progettati ad hoc per l’utilizzo in fabbrica, che con un modello di cybersecurity concepito per fornire massima sicurezza, facilità di monitoraggio e rapidità di reazione in caso di incidenti. Semplificando e schematizzando, per Cisco si tratta di personalizzare ed applicare quattro concetti di base, sui quali è basato il funzionamento delle infrastrutture IT da anni, ma che non sono mai stati trasferiti, nemmeno a livello di know-how, alle infrastrutture OT. Come dice Tagliabue, «Parliamo dei concetti di identità digitale (tutte le entità che interagiscono in rete devono essere identificabili con precisione), segregazione (le reti IT e OT devono essere connesse ma separate, per evitare sconfinamenti o peggio), visibilità (tutto deve essere monitorabile) ed enforcement (in caso di problemi, deve essere possibile prendere contromisure efficaci e rapide)».

Monitoraggio Cyber Vision e analisi traffico a bordo macchina per una ottimizzazione della comunicazione wireless

Gli switch industriali Cisco Catalyst IE3400 sono montati sugli Lgv di E80. Garantiscono una connessione sicura alla rete del sito produttivo.

Ogni Lgv monta un device Cisco Catalyst IE3400, switch industriale sul quale convergono tutte le componenti di macchina (embedded pc, laser di navigazione e altro) che determinano una connessione wi-fi alla rete ethernet del sito produttivo. Flussi di comunicazione che vengono monitorati dal software Cyber Vision per intercettare possibili minacce. Un punto di forza della tecnologia Cisco è che l’analisi cyber viene fatta direttamente dallo switch a bordo macchina mentre altre soluzioni si devono appoggiare a delle appliance esterne, generando un volume di traffico difficilmente gestibile con una comunicazione wi-fi poiché la larghezza di banda sarebbe insufficiente», afferma Casarini. La realizzazione del networking viene solitamente fatta da un system integrator, ma vi sono stati casi in cui è stato chiesto a E80 Group di fornire l’intera infrastruttura di rete. Progetti che hanno coinvolto Italtel, che utilizza tutta componentistica Cisco. «Abbiamo commissionato lo studio e offerto al cliente tutto il networking per lo specifico ambiente di fabbrica in cui operano le macchine», racconta Casarini.

Soluzioni a protezione dell’intera rete d’impresa. Lgv con identità digitale monitorati h24. E a breve la possibilità di retrofitting delle flotte attualmente in servizio

«Un malware che viene iniettato ha un impatto molto importante e diffuso» dice Tagliabue. Importante è, quindi, la segmentazione della rete, fare in modo che vi siano partizioni che impediscano il contagio su altri segmenti di rete. E analizzare il traffico per capire chi parla con chi, se i flussi sono regolari e non presentano anomalie.

Il diagramma mostra il processo in tre fasi che consente al gruppo E80 di mettere in sicurezza gli Agv. I dettagli sui dispositivi e sul traffico raccolti dai sensori Cyber Vision vengono inviati al Cyber Vision Center per la visualizzazione e la formulazione delle politiche di segmentazione che sono definite in Cisco Ise, il quale comunica queste politiche al Catalyst IE3400 per l’applicazione.

Per riuscire a fare questo ciascun veicolo ha una propria identità digitale, che viene implementata dal software Identity Services Engine (ISE) di Cisco. «Nei sistemi gestiti da E80 in caso di attacco non vengono intraprese funzioni automatiche. La soluzione è pensata per assicurare la continuità operativa, dice Casarini. A quel punto si agisce a livello di networking con i sistemi di incident response e, se serve, si implementano i meccanismi per isolare un’eventuale propagazione». Nessuna realtà sarà mai a rischio zero: si devono quindi minimizzare i rischi e avere la più alta capacità di reazione in presenza di anomalie o eventuali attacchi cyber. E80 Group sta infine avviando la campagna per il retrofitting cyber delle flotte LGV già presenti nell’intralogistica di fabbrica. «Un intervento poco invasivo, che porterà vantaggi anche sulle flotte esistenti» spiega Casarini.

Oltre 450 smart factory e un installato di oltre 9.000 carrelli a guida laser e automatica. I numeri dell’intralogistica E80 Group

Lgv Unicorn di E80.I veicoli a guida autonoma vengono prodotti nello stabilimento di Viano, in provincia di Reggio Emilia, dove ha sede il quartier generale del gruppo.

Specializzato nello sviluppo di soluzioni automatizzate ed integrate per imprese produttrici e distributrici di beni di largo consumo nei settori beverage, food, tissue e in ambiti diversificati, E80 Group ha anticipato, nel lontano 1992, il concetto di Industry 4.0 realizzando la smart factory sostenibile, interconnessa e sicura. Oltre ai veicoli a guida automatica e laser, che possono lavorare a temperature che vanno da -26 a +40 gradi, progetta e produce robot di palettizzazione, fasciatori robotizzati ad alta velocità, sistemi di ispezione palette, etichettatrici robotizzate, magazzini automatici ad alta densità e soluzioni di case e layer picking. Chassis, montante, batteria, componenti. Il Gruppo ha, inoltre, sviluppato la piattaforma software SM.I.LE80 (Smart Integrated Logistics) che garantisce l’integrazione tra sistemi e flussi e la tracciabilità dei prodotti movimentati, dall’ingresso delle materie prime alle spedizioni. I veicoli a guida autonoma vengono prodotti nello stabilimento di Viano, in provincia di Reggio Emilia, dove ha sede il quartier generale del gruppo. Collaborazioni in tutto il mondo con Tetra Pak e Sidel, per garantire la completa integrazione tra linee di packaging e soluzioni intralogistiche, a oggi E80 Group ha realizzato 450 smart factory in diverse parti del mondo, installando oltre 2.700 sistemi robotizzati, più di 9.000 veicoli automatici e a guida laser e, dal 2016, numerosi magazzini automatici ad alta densità. A livello internazionale è presente in Australia, Brasile, Cile, Emirati Arabi Uniti, Francia, Giappone, Messico, Spagna, Svezia, Regno Unito, Polonia, Russia, Thailandia e Usa.














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