Cyber attachi contro il settore energy in rapida crescita nel Q1 2024. L’analisi di Clusit

Gli incidenti del settore, classificati dagli esperti di Clusit a seconda dell’impatto, sono stati di categoria “Critical” e “High” nel 90% dei casi

Impianti 4.0 e smart factory sono a rischio attacchi informatici: la digitalizzazione, infatti, rende le aziende più vulnerabili. Come se non bastasse, ad allargare il perimetro aziendale da proteggere intervengono anche nuovi rischi determinati dalla connessione con la supply chain

Il settore Energy & Utilities non può abbassare la guardia in tema di difesa cyber, soprattutto in un momento delicato a livello geopolitico e di transizione energetica, in cui tante risorse sono impegnate nel perseguimento degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e REPowerEU della Commissione Europea.

Proprio questo momento catalizza anche la forte attenzione dei cyber criminali: è quanto è emerso dalla presentazione dei dati del Rapporto Clusit focalizzati sul comparto Energia nel contesto di Security Summit Energy & Utilities.







Rilevati ed illustrati dagli esperti di Clusit, che semestralmente aggiornano lo scenario della cybersecurity nel Rapporto Clusit, i dati hanno evidenziato un raddoppio degli attacchi andati a buon fine negli ultimi quattro anni; nel primo trimestre 2024, in particolare, si è verificato oltre il 50% degli incidenti rispetto all’intero anno precedente.

Gli incidenti del settore, classificati dagli esperti di Clusit a seconda dell’impatto, sono stati di categoria “Critical” e “High” nel 90% dei casi; nel primo trimestre 2024, tuttavia, per la prima volta si è osservata una flessione degli impatti “Critical”, per quanto la gravità degli attacchi classificati come “High” resti preoccupante. Non sono, invece, stati rilevati incidenti con impatto basso.

Preoccupa il trend che, se dovesse confermarsi per l’intero anno, potrebbe riportare il dato 2024 al numero più rilevante di sempre nel settore, secondo gli esperti di Clusit

Dal Rapporto Clusit con focus su Energy & Utilities emerge inoltre che nel primo trimestre del 2024 Europa ed Americhe si dividono equamente l’80% dei casi esaminati, con un importante riduzione degli incidenti in Asia ed una forte crescita in Africa.

Il malware resta la principale causa di incidente, rappresentando ben il 96% delle tecniche di attacco nel primo trimestre 2024, contro il 60% nel 2023.

Il cybercrime si conferma la causa principe, anno su anno, degli incidenti nel settore: nel primo trimestre 2024 è stato il fine del 96% degli attacchi. Fenomeni di Hacktivism sono stati rilevati nl primo trimestre 2024, in linea con la tendenza del 2023, per un valore pari al 3,7% degli attacchi totali al settore.

Dopo la presentazione di dati di settore del Rapporto Clusit, il dibattito di Security Summit Energy & Utilities si è ampliato nella tavola rotonda “Connettere Cybersicurezza e Sostenibilità nella prospettiva dei valori ESG e della transizione energetica” con l’analisi del ruolo della cyber security nell’ottenimento degli obiettivi di sostenibilità, a integrazione del patrimonio dei valori ESG nel settore energetico. In particolare, la cyber security è stata identificata come fattore accelerante per l’adozione di tecnologie energetiche innovative e sostenibili, quali le reti intelligenti e le piattaforme di energie rinnovabili.

«La speranza è che la tendenza alla diminuzione della gravità degli attacchi registrata nel primo trimestre si confermi anche su tutto il resto dell’anno ed inizi in futuro a spostare gli impatti da High e Medium», commenta Alessio Pennasilico, del Comitato Scientifico Clusit. «Rispetto alla tendenza complessiva degli incidenti cyber monitorata da Clusit, l’andamento in questo settore appare poco prevedibile: è quindi ancor più importante che le organizzazioni del comparto Energy e Utilities non abbassino la guardia e considerino la strategia cyber prioritaria per la loro efficienza e per gli impatti possibili verso cittadini ed il Sistema Paese nella sua interezza. Tutelare queste tecnologie da possibili rischi di manipolazione, significa promuovere la transizione verso un sistema energetico più efficiente e sostenibile».

«La sicurezza informatica non è solo una questione tecnica, ha risvolti determinanti per il mantenimento della competitività aziendale: riveste dunque un ruolo ‘costituzionale’, perché partecipa a garantire un ecosistema sicuro alla società civile. La protezione delle infrastrutture critiche e degli operatori economici strategici è essenziale per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini, che coincidono con il fondamento dei principi del sistema ESG. La cybersecurity concorre attivamente al presidio della legalità, contrastando quelle forme predatorie d’impresa che alterano indebitamente le dinamiche del mercato. Proteggere le nostre infrastrutture critiche è essenziale non solo per la sicurezza delle organizzazioni stesse, ma in forma più estesa concorre alla sicurezza nazionale, per garantire un futuro sostenibile e sicuro, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e l’Agenda 2030», ha dichiarato Alessandro Manfredini, presidente di Aipsa.

«Le utility hanno un ruolo centrale in molte delle linee di sviluppo del PNRR, non solo nel settore Energy ma anche in altri Settori quali l’Idrico e i servizi ambientali, soprattutto per gli investimenti nella transizione verde e nella digitalizzazione dei servizi», spiega Mattia Sica, birettore del settore Energia, Reti e Tecnologie di Utilitalia. «Il Piano è un’occasione per rafforzare la resilienza cibernetica delle infrastrutture dei servizi essenziali del nostro Paese e accompagnare tutto il settore industriale delle PMI lungo un percorso di maggiore sicurezza dei sistemi IT e OT».














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