Confindustrie del Nord: le Pmi italiane vogliono un’Unione Europea che riporti al centro l’industria

Se n'è discusso all'evento a Desenzano del Garda organizzato da Confindustria Lombardia in collaborazione con Confindustria Brescia insieme con Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Piemonte e Confindustria Veneto

I presidenti delle Confindustrie del Nord.

«Le sfide che le Pmi italiane hanno di fronte, in particolare le concomitanti transizioni energetica, ambientale e digitale, necessitano di pianificazione industriale, di tempo adeguato e di considerevoli risorse per gli investimenti: dall’Europa le piccole e medie imprese del Nord si aspettano più sostegno e meno vincoli regolatori, ma soprattutto vogliono un’Unione Europea che riporti al centro l’industria per competere alla pari con i principali player globali in termini economici e di incentivi a supporto delle imprese, perchè non esiste Europa senza industria» è la dichiarazione congiunta dei presidenti Alberto Biraghi, Piccola Industria Confindustria Piemonte, Giorgio Luitprandi, Piccola Industria Confindustria Lombardia, Davide Piol, Piccola Industria Confindustria Veneto e Andrea Pizzardi, Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna.

L’evento che si è tenuto a Desenzano del Garda, organizzato da Confindustria Lombardia in collaborazione con Confindustria Brescia insieme con Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Piemonte e Confindustria Veneto, ha provato a rispondere alle necessità delle Pmi e agli orientamenti strategici necessari, in un contesto di instabilità e cambiamenti epocali per continuare a garantire un alto livello di innovazione e competitività nel medio-lungo periodo.







Il presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni, aprendo il convegno, ha dichiarato che «queste 4 regioni da sole valgono metà del Pil dell’Italia, terza economia UE. Stiamo parlando di uno dei cuori produttivi dell’Europa. Ed è un cuore manifatturiero e internazionalizzato. Da qui partono due terzi delle esportazioni italiane – 400 miliardi di controvalore – per metà dirette verso gli altri paesi UE. Dietro questi numeri c’è un tessuto largamente formato da Pmi spesso con una fortissima integrazione a livello industriale, commerciale e finanziario in cluster e filiere europee e internazionali. Per questo, è fondamentale che osservazioni e richieste che provengono dalle Pmi di questo territorio vengano ascoltate a Bruxelles con particolare attenzione, che si tratti di semplificazione, di infrastrutture materiali e immateriali, di facilitazione degli investimenti per l’innovazione o di capitale umano».

Nel corso del suo intervento a Desenzano Stefan Pan, vice presidente di Confindustria per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee, ha indicato le priorità: «Accanto ai pilastri della competitività e di una politica industriale europea, nella nuova legislatura UE sarà essenziale introdurre una serie di azioni mirate a sostegno delle Pmi, soprattutto in materia di semplificazione. In particolare, servirà un piano ambizioso dedicato alla riduzione degli oneri burocratici e di reporting e all’accelerazione delle procedure autorizzatorie (permitting), basato su strumenti come il “Controllo di competitività”, per valutare l’impatto delle nuove norme europee sulle aziende, e il “Test PMI”, per le ricadute dirette sulle piccole e medie imprese. La sostenibilità ambientale va integrata con quella economica e sociale, riconoscendo all’impresa il suo ruolo di creatrice di valore e di valori per tutti i cittadini».  All’incontro “Gli orientamenti strategici dell’Europa a supporto delle Pmi” sono intervenuti anche il direttore della Delegazione di Confindustria presso l’UE, Matteo Borsani, l’europarlamentare Massimiliano Salini e il presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia, Marco Capitanio.














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