vPayment, Carta Meeting, Signature on File: le soluzioni proposte da American Express per digitalizzare le transazioni b2b delle piccole e medie imprese

Articolo in collaborazione con American Express ♦︎ Le Piccole medie imprese del Bel Paese si dimostrano sensibili al tema della digitalizzazione dell’e-commerce, un ambito che nell’ultimo anno è cresciuto del 3%, ma servono più consapevolezza e formazione sul tema. È ora di digitalizzare anche le transazioni commerciali. La gamma di soluzioni di American express a supporto delle Pmi

Il business to business (di seguito b2b) si converte all’ecommerce. È un trend che ha avuto un importante crescita a partire dalla pandemia e che sta portando sempre più imprese ad acquistare le forniture su marketplace e quindi a emettere l’ordine online e pagare con denaro elettronico. Chiaramente, ne consegue una domanda crescente di servizi e strumenti che consentano di attivare processi interamente digitalizzati nelle transazioni tra imprese. Sul fronte dei pagamenti, tutti i colossi finanziari tradizionali stanno cercando di presidiare questo nuovo trend anche con alleanze e partnership strategiche con il fintech. Tra di essi, American Express, il maggior provider di carte di pagamento al mondo, è in prima linea, coerentemente con la sua missione di accompagnare da oltre 35 anni il percorso di innovazione e sviluppo anche del nostro Paese eche oggi diventa partner finanziario e di business delle imprese, seguendole nell’evoluzione digitale e nella crescita che ne deriverà.

«Le imprese italiane mostrano dinamicità e una positiva propensione all’innovazione: il 39% delle aziende dichiara che la digitalizzazione è un booster e un game changer per la loro crescita – dicono da American Express – noi vogliamo essere un partner di riferimento per accelerare questa trasformazione. Lo facciamo investendo per migliorare l’esperienza degli acquirenti e dei fornitori abilitando soluzioni di pagamento digitali che vanno oltre le tradizionali carte corporate, adattandosi alle esigenze di pmi e grandi aziende, offrendo flessibilità e contribuendo al contempo a risolvere le sfide più comuni legate ai pagamenti».







Le soluzioni di American Express per l’ottimizzazione finanziaria

Dalla teoria alla pratica, la gamma di servizi e prodotti che American Express ha già a disposizione per le nostre pmi è ampia. «Una pressante richiesta che arriva dalle imprese verso il mondo dei pagamenti digitali è essere supportate nell’ottimizzazione del capitale circolante – proseguono dal gruppo – Dunque le nostre soluzioni di pagamento digitale consentono alle imprese di ottimizzare le spese legate a viaggi e agli acquisti corporate offrendo massima flessibilità. E in particolare le soluzioni b2b di American Express permettono di controllare costi diretti, indiretti, fissi e variabili con un sistema di reportistica che elabora i dati aiutando a gestire le spese, prendere decisioni strategiche e ottimizzare le trattative con i fornitori».

Con Carta Meeting le aziende hanno a disposizione una reportistica chiara e una gestione snella delle spese tramite App e Tool American Express @Work. Oltre a coperture legate ai viaggi aziendali e Servizio Global Assist.

Sono in particolare tre le carte b2b offerte dalla società americana. La prima è la Carta Meeting, pensata per gestire le spese di meeting ed eventi aziendali, con un solo saldo mensile. Attraverso questo strumento le aziende hanno a disposizione una reportistica chiara e una gestione snella delle spese tramite App e Tool American Express @Work. Oltre a coperture legate ai viaggi aziendali e Servizio Global Assist.

Il secondo prodotto è la Carta Sof – Signature on File, un sistema di pagamento per le forniture aziendali che consolida in un unico conto tutte le spese ricorrenti e indirette, anche in questo caso garantendo processi di rendicontazione più semplici e integrazione con i sistemi finanziari già presenti in azienda. La carta consente anche dilazioni di pagamento. Infine, vPayment è la soluzione che ottimizza la gestione generando conti carta virtuali, senza la necessità di utilizzare carte fisiche e consente più controllo e sicurezza, grazie alla possibilità di impostare importo massimo e data di validità. Con l’utilizzo di questo prodotto la riconciliazione è resa più semplice, grazie ai dati disponibili per ciascuna transazione. Inoltre, viene ottimizzato il capitale circolante, grazie alla possibilità di dilazione di pagamento fino a 28 giorni. Insomma, si tratta di soluzioni che cercano di rispondere alla domanda di digitalizzazione e semplicità che arriva dalla base.

La digitalizzazione dell’e-commerce b2b: lo stato dell’arte delle aziende italiane

Ma questi strumenti sono davvero così interessanti per le pmi italiane, che nell’immaginario comune sono ancora piuttosto indietro – come il Paese – sulla strada della digitalizzazione? La risposta è affermativa. E sono proprio le imprese b2b – o meglio (business to business to consumer, ovvero aziende che vendono quindi ad altre aziende utilizzatrici e trasformatrici o ad aziende di distribuzione) – a essere le più attive su questo fronte. Il tessuto industriale italiano è per oltre il 90% composto da Pmi, per cui l’automazione dei processi, che tipicamente consente di abbattere i costi, è più importante della media. Per questo è cruciale la digitalizzazione anche delle transazioni commerciali: un’opportunità che richiede però un investimento economico ma anche e soprattutto di tipo culturale. Per gestire una transazione b2b online bisogna infatti digitalizzare un processo, che include le attività di pre vendita e marketing; quelle di lead generation (se la vendita avviene su altri canali); la vendita diretta con proprio sito e-commerce o su marketplace, che vuol dire logistica, gestione degli ordini provenienti dai canali digitali; pagamenti e processi amministrativi e commerciali. Sono pochissime le aziende che agiscono a tutti i livelli, come dimostrano i numeri.

Il tessuto industriale italiano è per oltre il 90% composto da Pmi, per cui l’automazione dei processi, che tipicamente consente di abbattere i costi, è più importante della media. Per questo è cruciale la digitalizzazione anche delle transazioni commerciali:

Numeri come quelli dell’ultimo Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano, rappresentano che nel 2022 l’e-commerce b2b ha generato un valore di 468 miliardi di euro, con una crescita del 3% anno su anno e un’incidenza del 21% sul totale del transato b2b italiano, stabile dal 2021 ma in sensibile aumento rispetto al 13% del 2017. Ma solo un ordine su cinque è scambiato tramite strumenti digitali. Lo spazio di crescita è ancora enorme.

L’Italia vanta un primato europeo nella fatturazione elettronica, ma è fanalino di coda sulla fase di consegna: solamente il 34% delle imprese italiane emette Documenti di Trasporto digitali e solo una su quattro li riceve. Se il 65% possiede un software gestionale Erp, solo il 17% ha un portale B2B per connettersi con i propri partner di filiera e scambiare tutti i principali documenti del ciclo dell’ordine. L’11% delle imprese adotta piattaforme B2B, che permettono di integrare in maniera flessibile in un’unica interfaccia diversi moduli e servizi esterni (come suite di gestione documentale o collegamento con piattaforme di e-commerce esterne).

Il mercato è comunque decisamente in crescita. Lo segnala la ricerca B2B Digital Commerce di Netcomm secondo cui ben il 61% delle aziende b2b italiane con fatturato superiore a 2 milioni di euro ha un proprio sito e-commerce b2b, aperto o riservato ai clienti attivi, o lavora con i marketplace B2B, in crescita del +12% rispetto a inizio 2021. I canali digitali b2b rappresentano tuttavia per queste aziende l’11% del fatturato complessivo, dato che stimano arriverà in media al 25% nei prossimi tre anni.

Ora serve formazione e consapevolezza dei vantaggi che derivano dalla digitalizzazione

I dati mostrano come, in corrispondenza della rottura delle supply chain, la digitalizzazione sia aumentata: è successo perché si è rivelata salvifica per le filiere . «Però esiste ancora una certa resistenza da parte delle aziende più piccole, che forse fanno fatica a capire il valore della digitalizzazione per mancanza di risorse», dicono da American Express. L’ondata digitale a breve travolgerà anche i soggetti ancora restii. Per questo American Express ha messo a disposizione le sue soluzioni Btob anche in Italia «dove il tessuto imprenditoriale locale sta guardando alla digitalizzazione dei processi interni in maniera più decisa”. Allora ci stiamo focalizzando strategicamente in modo molto più importante, con nuove organizzazioni, nuova commercializzazione di prodotti corporate e b2b. Oggi il 35% dei pagamenti che transitano sui sistemi di American Express è relativo ad operazioni di aziende medio grandi e circa la metà è legato a pagamenti digitali b2b. Un business importante in crescita nei prossimi anni».

E questo a dispetto del fatto che l’Italia sia da sempre un Paese caratterizzato da una bassa diffusione di carte di credito, anche per uso personale. Qualcosa è cambiato sul fronte consumer, dove l’operazione di awareness dei governi che hanno investito tanto sul cashback, ha funzionato. Si è fatto poco invece per far comprendere alle imprese italiane i grandi benefici che i pagamenti digitali possono portare. Ma le aziende, grazie alla spinta del Covid, hanno iniziato a digitalizzare i loro processi di fornitura e approvvigionamento delle materie prime e del business travel, per esempio, e nel farlo si rendono conto che questo porti con sé l’esigenza di digitalizzare anche lo strumento di pagamento. Il pezzo che manca è spiegare perché investire in questo cambiamento sia un’operazione win-win. «Se si digitalizza la catena di fornitura e i relativi pagamenti, i tempi per la transazione passano da 20 giorni a un giorno – concludono da American Express – Quello che noi percepiamo intervistando chief financial officer e chief operation officer è che la voglia di digitalizzare c’è, ma per passare all’azione bisogna avere consapevolezza del return on investment Ora dobbiamo spiegare a tutte le aziende quello che è il ritorno pragmatico, reale, della digitalizzazione dei pagamenti. Manca questo passo e il gap si colma con l’education fatta dagli operatori nel raccontare e nel rendere chiaro, netto ed evidente il vantaggio della digitalizzazione dei diversi processi aziendali e dunque dei pagamenti».

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Verifica termini e condizioni su http://www.americanexpress.com/it-it/attivita-commerciale/index.html. Contenuto realizzato in collaborazione con American Express














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