Le macchine utensili indipendenti? Obsolete: oggi le aziende vogliono soluzioni integrate. Parola di Francesco Buffoli, ceo di Buffoli Industries

di Marco De' Francesco ♦︎ Gruppo Buffoli, 40 mln di fatturato, è specializzato in macchine utensili di precisione e sistemi di automazione avanzata. Fanno parte del Gruppo Buffoli Transfer, che produce sistemi per la lavorazione del metallo; Advanced Robotics, specializzata in robot e IA; Weaream, sulla stampa 3D; Electro Engineering, il Siemens Solution Provider. L'IA per il controllo qualità e la manutenzione predittiva. OmniVance-AI è un sistema avanzato di automazione sviluppato in collaborazione tra Advanced Robotics e Abb. E sulla crisi dell'automazione...

BlueTechHun, il polo tecnologico di Buffoli.

«Oggi le aziende di produzione non si accontentano più di macchine utensili indipendenti, ma richiedono soluzioni integrate che comprendano ogni fase del processo produttivo. La sfida è grande, si vince in un solo modo: offrendo sistemi chiavi in mano che includano l’automazione integrata a monte e a valle del processo, la lavorazione in un unico setup di famiglie di pezzi, il riattrezzamento rapido se non addirittura automatico, il controllo della qualità con l’intelligenza artificiale, la gestione di tutta la movimentazione e la palletizzazione, la possibilità di collegare i macchinari con i sistemi informativi delle aziende clienti».  Lo afferma Francesco Buffoli che insieme al fratello Edoardo è uno dei due ceo di Buffoli Industries. Si tratta di un gruppo industriale con sede a Brescia, specializzato nella produzione di macchine utensili di precisione e sistemi di automazione avanzata. Fondato 72 anni fa, il gruppo conta circa 180 dipendenti nel mondo e ha un fatturato che si avvicina ai 40 milioni di euro.

L’azienda più importante, Buffoli Transfer, si occupa della produzione di sistemi integrati ad alte prestazioni per la lavorazione flessibile di pezzi metallici da barra, stampato o fusioni, Advanced Robotics, specializzata nella robotica e nell’integrazione dell’AI, e Weaream, focalizzata sulla manifattura additiva, insieme ad altre realtà non presenti allo stand del gruppo in BI-MU 2024, come Electro Engineering che è Siemens Solution Provider e presentava un digital twin presso lo stand Siemens, nonché le startup InterMach, CloudBits e 3D Evolve, che rispettivamente si occupano di manutenzione su macchine utensili, software di AI-AR-VR e di stampanti 3D di precisione. Il gruppo è orientato principalmente all’export, con filiali e joint venture in Nord America, Germania, Svizzera, Nord Europa, Cina, Giappone, India e Vietnam.







Ma perché il mercato richiede soluzioni integrate? Questo approccio consente di ottimizzare l’efficienza, ridurre i tempi di produzione e di attrezzamento, e quindi di abbattere i costi, garantendo al contempo un maggiore controllo sulla qualità e una flessibilità operativa. Inoltre, permette di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato, e facilita l’adozione delle tecnologie dell’Industria 4.0, come l’AI e la manutenzione predittiva. Inoltre, centralizza il supporto e la manutenzione, rendendo più semplice e affidabile la gestione dei processi aziendali. Per rispondere a queste esigenze, il Gruppo Buffoli ha definito una strategia articolata.

Quanto alle soluzioni esposte in fiera, una di queste è OmniVance-AI che, sviluppata da Advanced Robotics, associa robotica collaborativa (quella della multinazionale Abb), visione artificiale e IA per automatizzare la pallettizzazione e il controllo qualità. Il sistema permette di gestire in modo simultaneo più fasi del processo produttivo, riducendo tempi, costi e complessità di gestione. Grazie all’AI, OmniVance-AI rileva difetti in tempo reale, migliorando la qualità e contenendo l’intervento umano. La sua flessibilità lo rende adattabile a qualsiasi linea, rispondendo alla richiesta di ottimizzazione del ciclo.

L’IA, gioca un ruolo centrale nella richiesta di integrazione dei processi, perché consente alle aziende di ottimizzare ogni fase del ciclo produttivo. Grazie all’AI, il controllo qualità sviluppato da Buffoli Industries può essere completamente automatizzato tramite sistemi di visione artificiale che rilevano difetti in tempo reale, garantendo standard più elevati e riducendo gli errori umani. Inoltre, la manutenzione predittiva basata sull’AI analizza i dati operativi delle macchine, prevedendo eventuali guasti e prevenendo fermi produttivi non pianificati.

D: Può fornire un quadro del gruppo Buffoli?

Francesco Buffoli, ceo di Buffoli Industries.

R: Anzitutto, il cuore del nostro gruppo è Buffoli Transfer, l’azienda “storica” fondata da mio padre come studio di progettazione e rapidamente evoluto in costruttore di sistemi di automazione e macchinari a più mandrini e stazioni. È specializzata nella progettazione e produzione di macchine utensili di precisione, in particolare sistemi a trasferta ad alte prestazioni dotate di un numero di mandrini variabile da 3 a 60, anche tutti a tre assi. La vera forza di Buffoli Transfer è la capacità di fornire macchine su misura, create attorno alle esigenze del cliente, piuttosto che proporre soluzioni standardizzate. A supporto di Buffoli Transfer, ci sono altre aziende ospitate nel nostro BlueTechHub, un polo tecnologico dedicato all’innovazione 4.0 e 5.0, e non. Una di queste è Buffoli Meccanismi, che si occupa di automazione non robotizzata. Qui produciamo caricatori di barre, pallettizzatori e nastri trasportatori, accessori fondamentali per ottimizzare le nostre macchine e quelle dei nostri clienti. Ma c’è dell’altro.

D: Altre aziende?

R: Poi abbiamo Advanced Robotics, una joint venture che rappresenta il nostro impegno verso la robotica avanzata e l’intelligenza artificiale. Con Advanced Robotics, offriamo sistemi che integrano robot industriali, cobot (robot collaborativi) e sistemi di visione artificiale per l’automazione anche del controllo qualità e la gestione autonoma delle linee di produzione. Un’altra area su cui puntiamo molto è la manifattura additiva. Grazie a due aziende Weaream e 3D Evolve siamo attivi nella stampa 3D sia di metalli che di polimeri tradizionali che ad alte prestazioni. Questa tecnologia è parte integrante del nostro progetto di innovazione. Weaream opera sia nel nostro BlueTechHub sia presso l’Aqm (centro servizi tecnici alle imprese) di Provaglio d’Iseo, dove ci concentriamo su ricerca, anche di nuovi materiali con un atomizzatore, prototipazione e produzione flessibile. Parallelamente, abbiamo un forte impegno nel settore della stampa 3D polimerica con 3DEvolve, un’altra società del nostro ecosistema. In collaborazione con altre realtà nazionali e internazionali, sviluppiamo tecnologie di stampa additiva che offrono nuove soluzioni produttive a livello globale. Di recente abbiamo presentato una cella Meltio-Abb per la stampa 3D mediante fusione laser. Ma c’è ancora dell’altro.

D: Cosa c’è, d’altro?

R: Per quanto riguarda l’integrazione digitale, ci siamo assicurati un controllo totale grazie all’acquisizione di Electro Engineering, che sviluppa sistemi di controllo numerico ad alte prestazioni per Buffoli e costruttori di macchine e impianti speciali. Questo ci consente di progettare macchine con un livello di precisione e automazione elevatissimo, utilizzando tecnologie proprietarie che migliorano la diagnostica, la manutenzione l’efficienza, la durata nel tempo e l’interazione tra uomo-macchina e sistemi di fabbrica. E poi, la nostra presenza internazionale è garantita dalle sedi in Nord America, Germania e Asia, dove operiamo rispettivamente tramite Buffoli North America, Buffoli Deutschland e Buffoli Intelligence Technology. Ma non finisce qui.

D: Quale altra azienda compone il gruppo?

Esterni del BluetechHub di Buffoli.

R: Un’altra componente essenziale del gruppo è CloudBits Solutions, la nostra azienda di software. Questa realtà si occupa di sistemi di Realtà Virtuale e Aumentata e di Intelligenza Artificiale, nonché dell’integrazione tra i nostri macchinari e i sistemi informativi aziendali dei clienti, sviluppando soluzioni software che migliorano la produttività e l’efficienza operativa grazie a una perfetta sinergia tra hardware e software. Infine, uno degli aspetti a cui teniamo di più è la formazione, col progetto BlueTechAcademy e al nuovo Its meccatronico progettato con Its Academy Machina Lonati con i nostri partner internazionali Siemens, Abb, Bosch-Rexroth e Zeiss. Completa il grupo InterMach Service per dare supporto ai nostri clienti per la manutenzione di macchinari e impianti a CN anche non prodotti da Buffoli.

D: Sulla scorta di ciò, come definirebbe il Gruppo Buffoli?

R: Il Gruppo Buffoli non è solo una realtà industriale, ma un ecosistema tecnologico. Ogni azienda del gruppo opera in sinergia con le altre, condividendo competenze e tecnologie. Ciò ci consente di offrire soluzioni complete, che vanno dalla produzione di macchine utensili e automazione robotica, fino alla stampa 3D, l’integrazione software e la formazione specializzata. La nostra presenza internazionale ci permette di essere competitivi su scala globale, mantenendo al contempo la qualità e l’innovazione.

D: Quali sono i settori industriali principali in cui operate?

R: Buffoli Transfer ha una presenza globale e opera in numerosi settori industriali. I comparti principali su cui ci concentriamo sono il valvolame, l’automotive, la pneumatica, l’idraulica, il settore del gas, le serrature, l’industria elettrica, elettronica e degli elettrodomestici, la meccanica varia e le tornerie. Si tratta di mercati molto diversificati, ma tutti caratterizzati dalla necessità di soluzioni ad alta precisione, alta produttività e affidabilità. Le nostre macchine utensili sono progettate proprio per rispondere a queste esigenze, offrendo grande flessibilità associata a capacità produttive elevate e un’accurata lavorazione. In questo periodo, stiamo vedendo una forte domanda nel settore delle tornerie e dei componenti elettrici, dove la nostra tecnologia ci permette di offrire soluzioni particolarmente efficienti. Anche il valvolame continua a rappresentare un mercato strategico per noi, con una domanda costante di nuovi componenti sempre più complessi e precisi. L’automotive è invece un settore che attualmente è un po’ più fermo, ma continuiamo a sviluppare soluzioni flessibili idonee per queste applicazioni, specialmente per quanto riguarda i componenti per le auto elettriche.

D: A proposito di automotive, il suo crollo è una delle cause della fase di rallentamento dell’automazione; ecco, quali sono le vostre strategie per superare questo momento difficile?

R: Il mercato dell’automazione, in questo momento, sta affrontando una fase piuttosto complessa. In generale, abbiamo notato un rallentamento, soprattutto in alcuni settori tradizionali di destinazione come l’automotive, che stanno attraversando un periodo di transizione più complesso del previsto. Ma questo rallentamento non ci ha colti di sorpresa e abbiamo già raccolto ordini per crescere sia nel 2024 sul 2023 che nel 2025 sul 2024. Dal punto di vista strategico, va sottolineato che le aziende del gruppo, peraltro partecipate in maniera diversa, godono di una spiccata autonomia decisionale e vastità di azione. Tuttavia, si possono reperire alcune direttrici fondamentali comuni a tutte le società partecipate, e in definitiva al Gruppo: innovazione tecnologica, sinergie interne, flessibilità, internazionalizzazione e ottimizzazione-formazione. Da un lato, puntiamo sull’introduzione di tecnologie innovative e l’ampliamento dei settori di riferimento; dall’altro, cerchiamo di sfruttare al massimo le collaborazioni tra le varie realtà del gruppo, che ci permettono di essere più flessibili e reattivi.

Linea completamente automatizzata di Buffoli Transfer. Il mercato dell’automazione in questo momento, sta affrontando una fase piuttosto complessa. Il rallentamento, del settore è dovuto alla crisi di settori tradizionali come l’automotive.

D: Veniamo all’innovazione tecnologica

R: Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, abbiamo investito molto nelle applicazioni avanzate. Un settore in cui vediamo grandi potenzialità è quello della robotica collaborativa, dell’intelligenza artificiale e della manifattura additiva. Anche se il mercato tradizionale dell’automazione è in calo, ci sono ottime prospettive nelle applicazioni che integrano queste nuove tecnologie.

D: Cosa fate con l’IA?

R: Il primo utilizzo dell’IA riguarda il controllo qualità automatizzato. In molte delle nostre linee di produzione, specialmente quelle integrate con Advanced Robotics, utilizziamo sistemi di visione artificiale potenziati dall’intelligenza artificiale per eseguire controlli qualità in tempo reale. Questi sistemi sono in grado di identificare con grande precisione difetti visivi, come graffi, ammaccature o irregolarità superficiali, che potrebbero passare inosservati a un controllo umano. L’AI garantisce che i controlli siano standardizzati, affidabili e soprattutto coerenti nel tempo, riducendo la variabilità tipica dei processi manuali. Su questa linea, OmniVance-AI.

D: Che cos’è OmniVance-AI?

R: OmniVance-AI è un sistema avanzato di automazione sviluppato in collaborazione tra Advanced Robotics e Abb, che combina robotica collaborativa (cobot), visione artificiale e intelligenza artificiale per ottimizzare processi industriali come la pallettizzazione e il controllo qualità. Il cobot di Abb si occupa della movimentazione dei pezzi, lavorando in sicurezza a fianco degli operatori, mentre la visione artificiale integrata, potenziata dall’AI, esegue il controllo qualità in tempo reale, rilevando eventuali difetti come ammaccature o graffi. Una delle caratteristiche principali di OmniVance-AI è la sua flessibilità: può essere integrato sia con le macchine Buffoli che in impianti di terze parti, rendendolo una soluzione autonoma e facilmente adattabile a qualsiasi linea produttiva. Questo sistema non solo riduce i costi operativi e migliora l’efficienza, ma consente anche di automatizzare in modo intelligente processi complessi, eliminando errori umani e velocizzando la produzione. Tralasciando le applicazioni non strettamente industriali (quali i chatbot aziendali sviluppati da CloudBits che adottano l’IA generativa), il secondo utilizzo fondamentale dell’AI è nella manutenzione predittiva.

D: Come viene applicata l’IA per la manutenzione predittiva?

OmniVance-AI è un sistema avanzato di automazione sviluppato in collaborazione tra Advanced Robotics e Abb, che combina robotica collaborativa (cobot), visione artificiale e intelligenza artificiale per ottimizzare processi industriali come la pallettizzazione e il controllo qualità.

R: Grazie a software avanzati e all’analisi continua dei dati provenienti dalle macchine, l’intelligenza artificiale è in grado di monitorare il funzionamento degli impianti e di prevedere quando potrebbero verificarsi problemi o guasti. Questo approccio ci consente di intervenire in modo proattivo, prima che si verifichino interruzioni improvvise nella produzione, riducendo così i tempi di inattività e migliorando l’efficienza complessiva. La manutenzione predittiva basata su IA offre un vantaggio competitivo fondamentale, perché non solo riduce i costi legati alle riparazioni, ma aumenta anche la durata delle macchine, garantendo ai nostri clienti un funzionamento ottimale e continuo. Infine, stiamo utilizzando l’AI anche per migliorare l’integrazione tra robotica e stampa 3D con un progetto innovativo che presenteremo in Formnext 2024.

D: Come viene migliorata con l’IA l’integrazione tra robotica e stampa 3D?

R: Grazie all’intelligenza artificiale, siamo in grado di gestire sistemi produttivi molto complessi, in cui i cobot lavorano insieme a più stampanti 3D per ottimizzare l’intero ciclo produttivo non presidiato. L’IA permette ai robot di prendere decisioni autonome su come distribuire i carichi di lavoro tra le stampanti e di gestire in modo intelligente il flusso di produzione, riducendo al minimo i tempi morti e migliorando la flessibilità operativa. Questo approccio si sta rivelando particolarmente utile nei settori dove è richiesta una produzione ad alta variabilità, come la prototipazione rapida o la lavorazione di piccoli lotti.  Sotto questo profilo, le soluzioni sviluppate in collaborazione tra 3D Evolve, Advanced Robotics e Weaream.

D: Quali soluzioni?

R: Queste soluzioni combinano la stampa 3D di metalli e polimeri con l’uso di cobot per creare un sistema di produzione flessibile (in stile Fms), in grado di operare autonomamente, caricando e scaricando i pezzi dalle stampanti e gestendo l’intero processo produttivo con flessibilità ed autonomia dagli operatori. Un primo esempio concreto è il progetto in cui un robot collaborativo gestisce più stampanti 3D, ottimizzando l’uso delle risorse e garantendo una produzione continua senza intervento umano. Questa tecnologia permette alle aziende di passare dalla prototipazione alla produzione in serie in modo efficiente e con costi contenuti.

D: Ci sono altre soluzioni di innovazione tecnologica da segnalare?

Trans-Bar rappresenta l’alternativa tecnologica ai torni plurimandrino a controllo numerico, offrendo una gamma di vantaggi variegata che possiamo dimostrare in casi concreti presso più di cento clienti in tutto il mondo.

R: Per quanto riguarda Buffoli Transfer, la novità principale che portiamo in fiera (al BI-Mudi Milano NdR) è la trasformazione dei processi di torneria attraverso l’adozione dei nostri sistemi Trans-Bar con più di 20 casi reali presentati nel dettaglio. Questo sistema rappresenta l’alternativa tecnologica ai torni plurimandrino a controllo numerico, offrendo una gamma di vantaggi variegata che possiamo dimostrare in casi concreti presso più di cento clienti in tutto il mondo. Nato nel lontano 1981 e costantemente evoluto con differenti soluzioni e taglie, Trans-Bar è riconosciuto come un transfer ad asse orizzontale da barra di riferimento. Questo sistema consente di lavorare senza far girare la barra stessa, migliorando la precisione di lavorazione e permettendo di lavorare materiali complessi, come l’ottone senza piombo, l’acciaio inossidabile, l’alluminio e il bronzo. Un vantaggio cruciale del Trans-Bar è la capacità di operare a velocità elevate senza generare vibrazioni, riducendo i problemi legati alla rottura e all’evacuazione dei trucioli. Inoltre, consente di eseguire lavorazioni complesse da più direzioni in modo più efficiente e preciso rispetto ai torni tradizionali.

D: Veniamo dunque alle sinergie interne al Gruppo

R: Abbiamo lavorato molto sulle sinergie interne al gruppo, tra le varie aziende che fanno parte del nostro BlueTechHub. Un esempio concreto è la citata collaborazione tra Advanced Robotics e Weaream. Questo tipo di approccio ci permette di espanderci in nuovi mercati, come quelli della produzione additiva, che richiedono soluzioni altamente personalizzate e flessibili. In fiera abbiamo ottenuto consenso entusiastico per le soluzioni innovative presentate in ambito additive metalli.

BlueTechHub è una propria vetrina internazionale di sistemi integrati, automazione, assemblaggio e logistica, controlli numerici personalizzati, applicazioni software, cloud computing e Internet of Things.

D: Un altro elemento importante della strategia di crescita è la flessibilità delle soluzioni

R: Oggi il mercato richiede l’integrazione completa dei processi produttivi. Le aziende non cercano solo macchine utensili, ma soluzioni che coprano l’intero processo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, pallettizzato e controllato. In questo contesto, offriamo sistemi integrati che combinano macchinari, automazione, robotica, controllo qualità e inserzione nei sistemi informatici aziendali. Le nostre soluzioni sono sempre adattabili, questo ci permette di affrontare mercati diversificati e rispondere a necessità specifiche dei clienti.

D: La strategia riguarda anche l’internazionalizzazione. Voi siete già in diversi Paesi: quale area va meglio?

R: Sì, tra i mercati principali, in questo momento l’Italia è quello più fermo, ma per noi rappresenta solo il 20-25% del fatturato. Negli ultimi anni, grazie ai progetti legati ad Industria 4.0, l’Italia è stata significativa, ma noi siamo un’azienda fortemente orientata all’export, e siamo soddisfatti quando il mercato italiano copre circa il 30% del nostro fatturato. Attualmente, però, non raggiungiamo neanche questa quota e, se le previsioni si confermano, l’anno prossimo potremmo non arrivare nemmeno al 20%. Il mercato trainante, in questo momento, è quello del Nord America. Anche il Nord Europa, la Germania, la Francia e la Spagna stanno investendo, ma la situazione economica non è delle migliori e quindi si tratta di investimenti resi necessari dall’innovazione di prodotto e dalle tendenze tecnologiche, fra cui quelle determinate dalle nuove normative ecologiche. Abbiamo notato, infatti, che all’estero si stanno pianificando investimenti per gestire, ad esempio, la transizione all’ottone senza piombo, una questione molto importante per il futuro dell’industria. Mi sorprende vedere come in Italia ci siano ancora molte aziende che non si stanno preparando a questo cambiamento: molte di loro hanno ancora solo macchine che non possono lavorare l’ottone senza piombo, e questo potrebbe rappresentare un problema quando la normativa lo imporrà. I grandi gruppi esteri, al contrario, stanno già facendo gli investimenti necessari essere pronti e con un’esperienza adeguata. Temo che molte aziende italiano rischino di arrivare tardi e non preparate alla transizione confidando in rinvii delle normative. Attualmente, vediamo che gli investimenti provengono soprattutto dai grandi gruppi internazionali. L’Italia, essendo meno dominata dai grandi gruppi industriali e avendo esaurito la spinta dell’Industria 4.0, si trova poco preparata ad affrontare questa transizione. Purtroppo, poi, la cosiddetta Industria 5.0, invece di rilanciare il settore, ha avuto un effetto fallimentare e ha persino rallentato gli investimenti. Per questi motivi, l’Italia mi sembra oggi meno pronta a gestire le sfide del futuro.

D: L’ultimo pillar della strategia è l’ottimizzazione interna e lo sviluppo delle competenze

R: Con la citata BlueTechAcademy, abbiamo creato un percorso formativo per i nostri dipendenti e clienti, per mantenere alta la qualità e la preparazione tecnica in un mondo che sta cambiando rapidamente. Per noi, l’innovazione tecnologica va di pari passo con lo sviluppo del capitale umano. Le aziende che riescono a innovare non solo nelle tecnologie, ma anche nelle competenze delle persone, sono quelle che possono superare meglio le crisi di mercato.

D: Quali sono i vostri obiettivi di crescita?

R: Il nostro obiettivo principale è raggiungere un fatturato complessivo di 50 milioni di euro entro il 2027. È un traguardo ambizioso, ma siamo fiduciosi che, grazie alla nostra strategia, potremo centrarlo.

D: Acquisizioni in vista?

R: Non puntiamo principalmente su acquisizioni tradizionali per crescere. Piuttosto, preferiamo costruire partnership strategiche e sviluppare nuovi progetti attraverso iniziative congiunte o startup. Recentemente abbiamo acquisito il 100% della citata Electroengineering, che è stata riconosciuta fra i principali Siemens Solution Partner e è strategia per proporre soluzioni ad alte prestazioni con centinaia di assi controllati, integrate e volte a massimizzare l’efficienza dei processi produttivi.














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