Sps Norimberga e Formnext 2024: su automazione industriale e stampa 3D Italia e Germania non avversarie. Parlano i protagonisti

di Barbara Weisz ♦︎ Approfondimento. Sps Norimberga e Formnext 2024: Germania terra di automazione e manifattura additiva il prossimo novembre. Messe Frankfurt, organizzatore delle due manifestazioni fieristiche tedesche, sbarca negli Stati Uniti: Chicago in autunno, Atlanta nel 2025. Italia protagonista assoluta: seconda per numero di espositori all'evento di Norimberga, prima per visitatori esteri a quello di Francoforte. I numeri delle due fiere, gli espositori, le novità 2024. Il progetto Mics per un additive manufacturing sostenibile. Intervistiamo Martin Roschkowski, presidente di Messe Frankfurt, Sascha F. Wenzler, vicepresidente di Formnext, Marco Vecchio, segretario di Anie Automazione, Federica Bondioli, docente del Politecnico di Torino

«Quando abbiamo aperto Sps Italia eravamo un po’ timorosi», racconta Martin Roschkowski, presidente di Messe Frankfurt, l’ente fieristico che organizza l’esposizione dedicata all’automazione industriale. «Ci chiedevamo: sarà una buona idea organizzare due grandi eventi così vicini dal punto di vista geografico? I fatti hanno dimostrato che avevamo visto giusto». Perché ancora oggi, dopo 12 anni, l’appuntamento di Parma è la più importante fiera italiana di settore. E non ha tolto nulla agli eventi tedeschi che stanno scaldando i motori: la 33esima edizione di Sps, in programma dal 12 al 14 novembre a Norimberga. E Formnext 2024, l’evento concentrato sulla manifattura additiva sempre organizzato da Messe Frankfurt, in programma dal 19 al 22 novembre a Francoforte. In entrambi i casi, l’Italia è protagonista: a Francoforte, «è il primo paese europeo per numero di visitatori, seguita da Francia e Stati Uniti», segnala il vicepresidente Sascha F. Wenzler. Sono 32 le imprese italiane iscritte (su un totale di 664, di cui 237 tedesche), fra cui Caracol, Dws, Prima Additive, Sisma, Roboze, Wasp, Mimete, Pometon, Xenia, Multiax, Gimac, Guzman Polymers e Lati Industria Termoplastici.

Martin Roschkowski, presidente di Messe Frankfurt.

A Sps Norimberga siamo invece il primo paese espositore, parteciperanno Bonfiglioli, Comepi, Endian, Exor International, Gamma System, Gefran, Pizzato Elettrica, ReeR. «La partecipazione italiana continua ad essere la più importante – prosegue Roschkowski-, perchè siete così sviluppati in termini di automazione industriale che possiamo imparare gli uni dagli altri. Dieci anni fa, la situazione era molto diversa». Il mercato tedesco dell’automazione industriale nel 2014 aveva una consistenza tripla rispetto a quello italiano (12 miliardi di euro contro 4), oggi invece vale “solo”, si fa per dire, il doppio (16 miliardi vs 8). I dati sono rispettivamente forniti da Anie Automazione e dall’associazione di categoria tedesca, Vdma. La Germania resta il primo paese di destinazione per i produttori italiani, rappresenta quasi il 14% delle esportazioni nel settore. I produttori tedeschi sui mercati esteri vendono soprattutto negli Stati Uniti, dove Sps debutta quest’anno a Chicago e l’anno prossimo ad Atlanta. E sempre nel 2025, prima edizione anche di Formnext Chicago, dall’8 al 10 aprile. Ma prima di attraversare l’Atlantico, vediamo con precisione come Messe Frankfurt (Mesago) sta organizzando i due eventi del prossimo autunno. E approfondiamo la parte di additive manufacturing di un progetto sulla sostenibilità del Made in Italy coordinato da Federica Bondioli, docente del Politecnico di Torino.







Il contesto economico: l’automazione industriale in Italia chiuderà il 2024 in negativo, la Germania rallenta ma resta in crescita

Il contesto di queste edizioni 2024 di Sps a Norimberga e Formnext a Francoforte è particolarmente sfidante: in Italia, dopo un biennio di crescita sostenuta, il 2024 è iniziato all’insegna di un rallentamento, e le stime di Anie Automazione per fine anno, presentate dal segretario dell’associazione confindustriale Marco Vecchio sono negative. C’è invece più ottimismo sui dati tedeschi, Vdma attende una crescita del 2%, comunque contenuta rispetto all’incremento del 13% dello scorso anno. «Il mercato del machinery è in flessione perché sta perdendo ordini da parte di big player come Unilever, o Amazon. E quindi anche l’automazione non ha un volume di ordini paragonabile a quello degli anni scorsi, e di conseguenza il fatturato sta rallentando – spiega Roschkowski a Industria Italiana -. Ma noi siamo convinti che intorno alla fine dell’anno la situazione virerà in positivo, ci sono molti segnali a indicare che andrà meglio e noi ci crediamo con decisione. Il magazzino delle aziende di automazione, che al momento si sta riducendo, grazie a un aumento della produzione tornerà a crescere».

Sascha F. Wenzler, vicepresidente di Formnext.

In termini assoluti, l’Italia ha chiuso il 2023 intorno agli 8 miliardi di euro di fatturato, la Germania ha toccato un record a 16,2 miliardi. Il dato rilevante, sottolineato da Roschkowski, è rappresentato dall’impatto che Industria 4.0 ha avuto su quello che potremmo definire lo spread dell’automazione industriale fra i due paesi. Il mercato italiano dal 2014 a oggi è praticamente raddoppiato: valeva intorno ai 4 miliardi di euro nel 2014. Il settore in Germania resta decisamente più consistente, le cifre fornite da Vdma, l’associazione di categoria, indicano che il giro d’affari nel 2014 era intorno ai 12 miliardi del 2014. In pratica, il mercato tedesco dieci fa valeva il triplo di quello italiano, ora si limita al doppio. Oggi, la Germania assorbe il 14% delle esportazioni italiane di automazione industriale, e resta la prima destinazione seguita da Stati Uniti, 11,8%, e Francia, 8,5%.

La Germania assorbe il 14% delle esportazioni italiane di automazione industriale, e resta la prima destinazione seguita da Stati Uniti, 11,8%, e Francia, 8,5%.

Sps Norimberga 2024, un percorso espositivo in 16 padiglioni pensato per essere visitabile in un solo giorno

L’area espositiva di Sps Norimberga si estende su 130mila metri quadrati ed è suddivisa in 16 padiglioni.

Per questo motivo è il secondo paese straniero espositore a Sps Norimberga, fra i 35 rappresentati, con 80 aziende attese (su circa 500 espositori esteri), dopo i padroni di casa, al momento sono a quota 805. Il numero degli espositori atteso per quest’anno è sostanzialmente stabile rispetto alla passata edizione: 1300, dai precedenti 1229. Per quanto riguarda i visitatori, invece, siamo al secondo posto dopo l’Austria. L’anno scorso gli ingressi alla fiera sono stati più di 50mila, ci sono stime di crescita per quest’anno, anche in considerazione del sentiment raccolto in base al quale il 94% di coloro che sono stati a Norimberga lo scorso anno prevedono di tornare. Un visitatore su cinque è un professional dell’area tecnologica della propria azienda, ma sono rappresentate anche altre funzioni aziendali, nel 71% per cento dei casi si tratta di personale coinvolto nel procurement, il processo di acquisti. L’area espositiva si estende su 130mila metri quadrati, anche qui senza grosse differenze rispetto allo scorso anno. Lo sforzo organizzativo si è concentrato in particolare sull’ottimizzazione del percorso fra i 16 padiglioni, l’idea di base è che l’esposizione sia interamente visitabile in una giornata. Fra gli argomenti caldi al centro di forum e tavole rotonde (oltre 140) cybersecurity, intelligenza artificiale, sostenibilità. Anche quest’anno ci sarà lo stand collettivo “Automation meets IT”, con 24 aziende attive nella gestione IT per la produzione, soluzioni e servizi basati su Cloud ed Edge, misure di sicurezza per la produzione, soluzioni basate su Iot e IA, Open Source. Occasioni di networking nella speaker area che consente di entrare direttamente in contatto con i relatori. Spazio alle nuove imprese nell’area startup del padiglione 8, che comprende uno stand collettivo dedicato alle giovani aziende internazionali in cui vengono esposte soluzioni intelligenti per l’automazione di domani, un programma con presentazioni e pitch, uno spazio dedicato al networking. E uno stand invece interamente dedicato alle startup innovative che hanno sviluppato novità di processo, prodotto o servizio nell’ambito di un programma di sovvenzioni del ministero federale dell’Economia e della Protezione del Clima.

Infine, la piattaforma digitale Sps On Air, che consente di fruire di contenuti dedicati e anche personalizzati e abilita possibilità di networking e matching fra le imprese. La piattaforma può anche essere utilizzata per “restare in fiera” dopo il 14 novembre, e fino alla fine dell’anno, selezionando contenuti fra un ampio programma di presentazioni e contenuti su richiesta. Fra i programmi per il futuro, l’intenzione di prendere esempio dalla fiera italiana creando un comitato scientifico con la collaborazione dell’associazione tedesca degli ingegneri, Vdma.

La segmentazione del mercato dell’automazione industriale nel manufatturiero italiano: svettano Plc, azionamenti elettrici e networking.

Nel 2024 debuttano anche gli appuntamenti americani di Sps, quest’anno a Chicago, l’anno prossimo ad Atlanta

Norimberga non è il primo evento Sps in programma il prossimo autunno. Come detto, in settembre, dal 9 al 14, debutta il marchio “Automation Sector accelerated by Sps” come parte di Imts 2024, la più grande fiera nordamericana dedicata alle tecnologie del manifatturiero, in partnership con l’ente organizzatore, Amt, Association for Manufacturing Technology. L’anno prossimo, quindi nel 2025, dal 16 al 18 settembre, prima edizione di “Sps – Smart Production Solutions” ad Atlanta, che si svolgerà ogni due anni, alternati rispetto all’evento di Chicago. Gli appuntamenti americani si aggiungono ai due europei, Italia e Germania, e alla fiera annualmente organizzata in Cina, con il preciso obiettivo di creare un ponte per le imprese del settore europeo verso un paese che rappresenta un’opportunità per le imprese italiane ed europee del settore, perché automazione e robotica vanno incontro a due fenomeni che caratterizzano il mercato su entrambe le sponde dell’Atlantico: la carenza di manodopera specializzata da una parte e i fenomeni di reshoring alimentati a Industria 4.0 dall’altra.

Formnext 2024, ricerca e sviluppo e nuovi materiali protagonisti fra gli stand, fra le new entry Guzman Polymers e Lati Industria Termoplastici

Anche a Formnext 2024, l’esposizione concentrata sull’additive manufacturing giunta alla decima edizione, in programma a Francoforte dal 19 al 22 novembre, l’Italia è protagonista. Siamo il primo paese straniero per numero di visitatori in una manifestazione espositiva in cui le presenze internazionali contano al 50%. La quota italiana è pari al 4,1%, sul podio anche Francia, con il 3,7% e Stati Uniti, 3,6%. All’inizio di giugno avevano già aderito 664 aziende, il 64% delle quali proviene dall’estero, per la precisione da 34 nazioni. Fra i marchi che saranno presenti fra gli stand: 3D Systems, Additive Industries, Altair, Arburg, BigRep, Bosch, Carbon, Dmg Mori, Dyemansion, Eos, Evonik, Farsoon, Formlabs, GE Additive, Henkel, Höganäs, HP, Linde Amt, Markforged, Materialise, Nexa3D, Nikon Slm Solutions, Oerlikon, Renishaw, Sandvik, Siemens, Sms Group, Stratasys, Trumpf, Velo3D e Voxeljet.

Le aziende italiane sono 32, fra cui Caracol, Prima Additive, Sisma, Roboze, Wasp, aziende giovani nel campo dei materiali come Dws, Mimete, Pometon e Xenia. Imprese del manufacturing tradizionale che sperimentano soluzioni di additive, come il produttore di macchine Multiax e lo specialista dell’estrusione Gimac. Per la prima volta saranno presenti due produttori di materie plastiche specializzate, Guzman Polymers e Lati Industria Termoplastici.

L’Italia è il primo paese straniero per numero di visitatori in una manifestazione espositiva in cui le presenze internazionali contano al 50%.

Il programma di eventi e presentazioni si svilupperà su tre palchi, dedicati a industria, applicazioni, tecnologia. Nell’ambito del primo pillar, spicca naturalmente il focus sulla sostenibilità. Per le applicazioni, spazio alle aziende con presentazioni da 20 minuti. E infine la tecnologia prevede sessioni degli espositori nella catena di processo. Come tutti gli anni ci sarà un paese partner, che sarà l’Australia, a cui è dedicato un padiglione nel quale si alterneranno eventi e presentazioni per l’intera settimana. Anche a Formnext c’è un’area dedicata alle start-up. Fra le novità i premi “Formnext Awards”,che rappresentano un’evoluzione dei precedenti format dedicati ai riconoscimenti per le giovani imprese. Fra gli altri, lo start-up Award sostenuto da AM Ventures, Rookie Award, il Sustainability Award promosso da Renishaw, e il (R)Evolution Award, sostenuto da 3D Printing Industry.

La ricerca e sviluppo è il primo fra i settori rappresentati, seguita a breve distanza da meccanica e impiantistica e dall’automotive.

Mics, un progetto sul Made in Italy sostenibile: l’additive manufacturing si concentra sulla ricerca dei materiali

Ed è proprio sulla ricerca e sui materiali che si concentra una parte di un progetto tutto italiano dedicato all’AM protagonista della presentazione delle fiere di Norimberga e Francoforte. Si chiama Mics, che significa Made in Italy circolare e sostenibile, è una ricerca sostenuta da un ampio partenariato pubblico privato formato da 12 istituzioni fra università e centri di ricerca e 13 realtà industriali di settori chiave del Made in Italy come moda, arredamento e automazione di fabbrica. Ci sono altri 120 soggetti, che rappresentano circa 2 milioni di aziende italiane (fra gli altri, Anie, Anitec, Federmeccanica, Federmacchine, Eit manufacturing, Federchimica, Federlegno arredo), che hanno firmato una lettera di endorsement al partenariato.

Federica Bondioli, docente del Politecnico di Torino, coordina la parte di additive manufacturing del Mics, il progetto Made in Italy circolare e sostenibile.

Fra le otto aree tematiche di intervento, una è specificamente dedicata all’additive manufacturing come abilitatore della twin transition. Lo coordina Federica Bondioli, docente del Politecnico di Torino, che sottolinea quali sono le aree fondamentali su cui si lavora per lo sviluppo dell’AM: la ricerca di materiali ad hoc per i singoli processi produttivi, tecnologie per il controllo qualità sempre più sofisticate in grado di controllare in tempo reale la produzione, ovvero i pezzi che passano sulla linea. Il tutto, declinato all’insegna della sostenibilità.

E propone due esempi pratici: uno progetto di Brembo per ridurre le emissioni del sistema frenante fino al 65%, basato proprio sulla ricerca di un materiale innovativo con cui rivestire i dischi frenanti riducendo l’attrito, che è in fase di sviluppo pre industriale. E un secondo progetto più a trazione universitaria, coordinato principalmente dal Politecnico di Milano. «Partecipano anche altre università, e aziende come Prima Additive, che sviluppa macchinari per la stampa additiva – ci spiega Bondioli -. Stiamo lavorando sulla stampa di materiali metallici prendendo come riferimento le tecnologie laser a letto di polveri. L’obiettivo è introdurre sistemi di monitoraggio durante la produzione, ovvero il processo di stampa 3D. Ad oggi questi controlli non sono implementati nelle macchine di additive, e questo vuole dire: ottengo il pezzo e dopo, con metodi non distruttivi, per esempio tomografia ai raggi X, valuto se sono rimaste porosità, se sono presenti difetti, e così via. In questo modo, con questo monitoraggio, si fa una valutazione durante il processo e nel caso si riscontrino difetti la stampa può essere bloccata. Avremo quindi meno scarti di lavorazione, nelle polveri e non solo. Utilizziamo l’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati che provengono dal monitoraggio, e per l’ottimizzazione del processo».














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