«Con la nostra piattaforma non lasciamo mai allarmi ingestiti». La sicurezza sul lavoro secondo Ascom, big della safety industriale

di Laura Magna ♦︎ La multinazionale, 300 mln di franchi svizzeri di fatturato, sviluppa soluzioni digitai per la safety destinati al retail, alla logistica, al pharma, all'industria. In Italia è arrivata nel 2016 con l'acquisizione di Ums. Un mercato importante quello del Bel Paese, dove sono in calo gli incidenti sul lavoro, ma ci sono ancora tantissimi morti. Ascom Enterprise Platform, la piattaforma che acquisisce le segnalazioni di pericolo tramite dispositivi mobili. Ofelia, per smistare le richieste e inviare tempestivamente soccorsi. Il telefono Dect d83 per gli ambienti ad alto rischio esplosione. Ce ne parla Patrich Villa, head of channel sales di Ascom

Il dispositivo mobile Dect d83 è progettato per settori industriali complessi, soggetti alle direttive europee che regolano le modalità di gestione attrezzature e luoghi di lavoro ad alto rischio esplosioni

Dalla gestione delle emergenze ospedaliere, alla sicurezza in fabbrica. Ascom, 300 milioni di franchi svizzeri di fatturato e operazioni su 18 Paesi, punta tutto sulla domanda di safety che arriva dall’industria. E lo fa potenziando le attività in Italia, dove è approdata nel 2016. «L’Italia ha visto una rapida espansione negli ultimi 5-6 anni, grazie agli investimenti fatti e alla crescita dell’organico – dice a Industria Italiana Patrich Villa, head of channel sales di Ascom – L’Italia è un mercato chiave anche sul fronte industriale: la manifattura richiede sempre più soluzioni di sicurezza».

Con l’acquisizione dell’azienda fiorentina Ums, specializzata in soluzioni per la sanità, Ascom – in precedenza focalizzata soprattutto sulla parte hardware – è in grado di fornire una piattaforma integrata connessa a device mobili in dotazione al personale di aziende siderurgiche, della logistica, del pharma. Un sistema attraverso cui vengono lanciati allarmi in tutti i casi in cui ci sia un’emergenza sulla linea (sulle macchine o relativamente alle persone) e di far arrivare l’informazione a squadre di soccorso in grado di poter risolvere il problema rapidamente ed efficacemente. L’effetto collaterale è l’attivazione di flussi di lavoro fluidi, completi ed efficienti. Tutti i prodotti di Ascom sono ottimizzati e supportati da formazione globale e servizi post-vendita e professionali.







«Siamo nati per gestire le emergenze nel contesto ospedaliero, nello specifico da sistemi di sicurezza nelle sale operatorie – e si capisce quando sia importante l’allarme critico e la puntualità delle informazioni in quel contesto», continua Villa. «Continuiamo a essere presenti in quel settore, con la gestione di 12mila ospedali nel mondo, ma abbiamo traslato le tecnologie anche a diversi comparti industriali, dall’energy, al food, alla chimica, con clienti come Edf, Mars Wrigley, Newchem e Basf».

Ascom, dal telegrafo alle tecnologie smart. Breve storia di un’azienda che ha saputo resistere a quasi due secoli di mutamenti rivoluzionari delle telco, abbracciando le nuove evoluzioni e riuscendo a internazionalizzarsi (sedi in Europa, Nord America e Far East)

La sede italiana di Ascom. L’azienda è approdata nel Bel Paese nel 2016 con l’acquisizione di Ums, azienda di Scandicci che dal 2000 progettava soluzioni per l’area critica con competenze in ambito medico ospedaliero.

La storia di Ascom è quella di un’azienda secolare che ha saputo trasformarsi nei suoi 170 anni di storia cambiando in continuazione, abbracciando le evoluzioni della tecnologia e prendendone vantaggio. L’azienda nasce nel 1862, in scia all’invenzione del telegrafo, per gestire la messagistica punto a punto. Oggi si occupa ancora di tecnologie di telecomunicazione e conserva la sua sede centrale a Baar, in Svizzera, ma ha attività operative in 18 paesi e circa 1.300 persone impiegate in tutto il mondo, con un fatturato di 300 milioni di franchi svizzeri.

Negli anni, attraverso acquisizioni e aperture di sedi in nuove country, Ascom ha esteso la sua operatività nel Far East, nel Nord America e in tutta Europa. In Italia è approdata nel 2016 con l’acquisizione di Ums, azienda di Scandicci che dal 2000 progettava soluzioni per l’area critica con competenze in ambito medico ospedaliero. La fusione ha consentito di mixare le competenze software dell’italiana con quelle hardware della svizzera e di dare vita a soluzioni complesse che consentono di ottimizzare i flussi in un settore in cui le tempistiche di rilevazione delle emergenze e l’invio a destino alle persone giuste sono cruciali.

Le operazioni italiane di Ascom: dall’acquisizione, nel 2016, dell’azienda Ums, specializzata in soluzioni per la gestione delle emergenze ospedaliere, alla creazione di sistemi per la sicurezza in fabbrica. Al servizio dell’industria del Paese

Patrich Villa, head of channel sales di Ascom.

L’Italia ha visto una rapida espansione negli ultimi 5-6 anni, grazie agli investimenti fatti e alla crescita dell’organico. «Stiamo diventando un operatore primario in ambito ospedaliero – dice Villa – ma l’Italia è un mercato chiave anche sul fronte industriale: perché la manifattura ancora costituisce l’ossatura della nostra economia e richiede sempre più soluzioni di sicurezza. In Italia abbiamo clienti nel settore del food, nel retail, nel pharma, negli ambienti Atex (a rischio di esplosione, ndr) e poi sicuramente nel mondo chimico e petrolchimico, per la criticità dell’aspetto sicurezza e nell’industria pesante, nella lavorazione del ferro, in tutti gli ambienti critici dove è difficile comunicare, ed è più complesso rilevare incidenti». Il cliente ideale per Ascom è l’azienda medio-grande. E l’accoglienza della sua offerta da parte delle nostre imprese è buona. «L’industria italiana, sebbene avanzata nella digitalizzazione, ha ancora lacune nella gestione dell’interconnessione tra personale e macchine, che poi è il focus di industry 4.0 – commenta il manager – Transizione 5.0 ha spostato un po’ questo focus, sarebbe stato bene mediare un po’. Sicuramente l’efficientamento energetico è importante e impatta su aspetti critici, ma probabilmente mantenere un baricentro sul substrato tecnologico avrebbe reso lo strumento più semplice».

Secondo una ricerca che Ascom ha commissionato a Net Consulting, la manifattura italiana ritiene prioritario efficientare i processi, ridurre il tempo macchina e lavorare sulla sicurezza. Ecco come la tecnologia può contribuire a raggiungere questi obiettivi

Allora andiamo nel dettaglio di cosa occupa Ascom. «Partiamo da un assunto – continua Villa – abbiamo commissionato una ricerca a Net Consulting, con focus su industria, retail e logistica, che ha messo in luce quali siano le priorità per le nostre manifatture: ne è emerso che viene indicato l’efficientamento del processo, la riduzione del tempo macchina e, non ultimo, la sicurezza. Ecco, noi interveniamo su tutti questi aspetti». Nello specifico dell’offerta enterprise, la prerogativa e ciò che caratterizza l’offerta di Ascom è l’ottimizzazione dei gruppi di lavoro in mobilità. «Forniamo dispositivi che garantiscono la sicurezza dei lavoratori isolati e gestiamo gli incidenti e l’escalation del processo di soccorso in modo informato, mitigando i fattori umani e fornendo dati utili per interventi rapidi ed efficaci. In pratica, quando arriva l’allarme viene indicata anche la posizione in cui si trova il lavoratore e altri dati sensibili utili allo scopo», spiega Villa. «La sicurezza in fabbrica è un aspetto normato e sentito».

Non a caso: gli ultimi dati Inail fotografano un calo complessivo delle denunce generiche di infortunio (-16,1% rispetto al 2022), tuttavia i decessi denunciati sono purtroppo ancora numerosissimi (più di mille nel 2023) e appare molto più contenuta, di poco superiore all’1%, la riduzione degli infortuni sul lavoro tradizionali. «Dati preoccupanti – dice Villa – La sicurezza sul lavoro non deve essere solo questione di responsabilità legale, bensì un impegno morale, che è fondamentale assumersi e mantenere per il benessere di dipendenti e eventuali visitatori. Ne va anche della reputazione dell’azienda». E, chiaramente, l’effetto si riversa anche sul fronte dell’efficienza dei processi di lavoro, che è critica per tutte le aziende e per tutti i settori.

I settori industriali in cui trovano applicazione le soluzioni Ascom. La logistica, a elevata mobilità e ancora scarsamente digitalizzato. Il farma, il food, la siderurgia: tutti a rischio esplosione

La piattaforma software Ofelia integrata in quella principale svolge il compito di smistare automaticamente i singoli allarmi alle persone preposte o alle squadre di soccorso, affinché chi si trova in pericolo possa essere localizzato

Un ambito in cui le soluzioni Ascom trovano applicazione ideale è per esempio la logistica, un settore con molta mobilità e tecnologia a macchia di leopardo. «In generale le nostre soluzioni sono adatte a tutti gli ambienti di lavoro dove c’è un elevato rischio di rottura o di esplosione, anche nel food e nel pharma oltre che nell’industria siderurgica. I nostri dispositivi rilevano incidenti e permettono di inviare allarmi automatici in base a parametri prestabiliti o volontari a chi può intervenire».

In dettaglio, al centro dell’offerta c’è la piattaforma avanzata di gestione allarmi Ascom Enterprise Platform che, tramite la dotazione di dispositivi mobili con funzioni avanzate di personal alarm integrate (quali l’opzione “uomo a terra” o “nessun movimento”), permette ai lavoratori di inviare in caso di necessità un allarme specifico. La piattaforma software Ofelia integrata in quella principale svolge il compito di smistare automaticamente i singoli allarmi alle persone preposte o alle squadre di soccorso, affinché chi si trova in pericolo possa essere localizzato e venga scongiurata ogni possibile negativa escalation della situazione critica.

Ascom Enterprise Platform: la piattaforma hardware collegata a device mobili che raccoglie gli allarmi. E il software Ofelia integrato che li smista automaticamente alle persone preposte all’interventi sulle macchine o alle squadre di soccorso. Ecco come funziona il sistema safety di Ascom

La piattaforma di gestione allarmi Ascom Enterprise Platform permette ai lavoratori di inviare in caso di necessità un allarme specifico.

«La piattaforma consente di integrare l’allarmistica con i livelli produttivi e i parametri, selezionarli, scremarli e portarli in un flusso di lavoro gestito. In un’industria ci sono molti sistemi connessi, ognuno con il proprio pannello di controllo, ma c’è molto da integrare e c’è un fattore umano da considerare. Noi gestiamo gli allarmi e creiamo flussi di comunicazione con il cliente per gestire i task», sintetizza Villa.

È chiaro che questo sistema produca anche vantaggi di diverso tipo. In particolare, «un significativo incremento dell’efficienza dei flussi in stabilimento tramite una gestione rapida, informata e funzionale di eventi ed allarmi che possono incidere sulla qualità del lavoro – dice Villa – l’attivazione di interventi tempestivi tramite un efficace sistema di allarme mitiga le conseguenze spesso gravi degli incidenti occorsi ad addetti e operatori macchina. Ultimo, ma non meno importante, lavorare in un contesto sicuro favorisce l’attaccamento al posto di lavoro da parte degli operatori e, viceversa, contribuisce ad attirare nuove risorse».

Ma la piattaforma si applica anche alla sicurezza macchine oltre che al personale. «La nostra piattaforma integra i maggiori standard di comunicazione industriale come OPC UA, BACnet e Modbus e funge da orchestratore tra tutti i sistemi di fabbrica e facilita l’interazione degli operatori che devono intervenire. Il nostro focus è sull’ottimizzazione dei flussi di lavoro dal punto di vista dell’efficienza e dell’integrazione tra uomo e macchina, con un occhio di riguardo alla sicurezza».

Un ulteriore valore aggiunto del sistema di sicurezza Ascom è che non lascia task o allarmi ingestiti. In caso la gestione non avvenga alla prima chiamata, parte l’escalation automatica su altri sistemi, che via via intercettano o passato ulteriormente l’allarme, fino a soluzione avvenuta

Un ulteriore valore aggiunto è che l’approccio di Ascom non lascia task o allarmi ingestiti, problema che impatta sull’operatività. «Se un allarme non critico non viene gestito, i costi aumentano a dismisura. Noi diamo visibilità a questo sistema di allarmistica e portiamo l’attenzione su chi deve risolverlo, in base alle competenze e alla localizzazione, ottimizzando così costi e tempi di intervento. Il meccanismo di gestione dei flussi con escalation automatica garantisce che se il task o l’allarme non viene eseguito, il sistema scali su altri sistemi».

Questa piattaforma è la base: da sempre Ascom propone anche infrastrutture e dispositivi che portano in mano all’operatore gli allarmi e permettono di comunicare. «Forniamo soluzioni Wi-Fi e smartphone progettati per lavorare in ambienti industriali con carico di lavoro elevato, i cosiddetti ricevitori rugged (robusto, ndr)».

L’ultimo arrivato in casa Ascom: il telefono Dect d83, robusto e resistente per funzionare negli ambienti ad alto rischio di esplosione

Il dispositivo d83 risponde esattamente alle esigenze di tutte quelle realtà industriali per le quali è indispensabile fornire ai lavoratori la libertà di movimento in piena sicurezza e nel rispetto di elevati standard in termini di requisiti, funzionalità e prestazioni

Un esempio chiave di dispositivo rugged è Ascom Dect d83, progettato per settori industriali complessi, soggetti alle direttive europee che regolano le modalità di gestione attrezzature e luoghi di lavoro ad alto rischio esplosioni. In questo tipo di ambienti, definiti Atex (ATmosphères EXplosives), è alta la possibilità di dispersione nell’aria di gas, polveri o vapori che possono causare esplosioni e mettere a rischio i lavoratori. «Il dispositivo d83 risponde esattamente alle esigenze di tutte quelle realtà industriali per le quali è indispensabile fornire ai lavoratori la libertà di movimento in piena sicurezza e nel rispetto di elevati standard in termini di requisiti, funzionalità e prestazioni», dice Villa.

I case study di Newchem – azienda pharma oggi a controllo cinese, che utilizza i ricevitori Ascom insieme alla piattaforma Ofelia nella fabbrica di Verona. E dell’utility francese Edf che ha adottato il sistema in diversi impianti di produzione: con 1500 access point, 2500 terminali e 15 server di allarme

Il ricevitore offre la qualità voce, l’affidabilità, la messaggistica e le funzioni di allarme oggi più richiesti sul mercato e, oltre alla direttiva Atex per l’Europa, rispetta la certificazione Csa per l’America Settentrionale e lo schema Iecex per il resto del mondo. Ed è in uso in Newchem – un’azienda chimico-farmaceutica attiva italiana oggi parte del gruppo Zhejiang Xianju Pharmaceutical – insieme alla piattaforma Ofèlia nello stabilimento di Verona.

Ad adottare dispositivi Dect, dal 2013, è anche Edf, produttore e fornitore leader di elettricità in Francia e nel mondo. Tecnici della manutenzione, agenti di controllo della produzione sono mobili o isolati e vengono dotati del dispositivo mobile di Ascom, associato alla piattaforma software con un duplice obiettivo: avere una visione globale in tempo reale di tutti i flussi critici e comunicarli alla persona giusta nel momento giusto, garantendo così la sicurezza dei collaboratori, dei macchinari e delle infrastrutture soggette a fenomeni come inondazioni, incendi e bassi livelli dell’acqua, nonché la sicurezza dei processi automatici relativi alla produzione nel sito. Ad oggi, nei vari gruppi di impianti di produzione del gruppo sono stati impiegati circa 1500 access point, 2500 terminali e 15 server di allarme.

«L’azienda che adotta queste soluzioni – conclude Villa – si è dotata di un processo gestito e automatizzato che comprime i tempi di intervento: normalmente quello che viene fatto in assenza del sistema è innescare l’allarme, con una telefonata che dice che la persona ha avuto un incidente. Se la persona non è collaborativa la procedura di soccorso è inefficiente. Quello che stiamo cercando di portare sul mercato è un approccio che miri a gestire l’allarme in modo informato. Così quando si riceve l’allarme si sa esattamente cosa fare, i fattori umani che possano inserire inefficiente nel ciclo sono mitigati perché dò a chi deve intervenire tutti i dati utili. Innesco un processo immediatamente: perché il soggetto che riceve la segnalazione non deve capire come muoversi, ma sa dal flusso di informazioni che riceve cosa fare, dove andare e che tipologia di incidente si troverà davanti. I nostri dispositivi hanno anche funzionalità di allarme silenzioso: utile per esempio nei casi di aggressione per richiedere aiuto senza essere visti».














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