Dopo il mercato del Lussemburgo, Satispay mira a estendere la sua presenza su quello tedesco, caratterizzato da un elevato potenziale e con dinamiche di pagamento simili a quelle italiane. L’azienda ha nominato come country manager per la Germania Eric Lein, laureato in Economia Aziendale presso la Libera Università di Berlino e coinvolto nel settore fintech dal 2012, quando lavorava per TrialPay. Nel 2015 Lein assume il ruolo di amministratore delegato della società, prima di entrare in Satispay. ù
«Sono stato subito convinto. Il mondo FinTech è molto attivo da anni e Satispay ha già ampiamente dimostrato la sua rilevanza in questo contesto», ha commentato Lein. «Con il loro intuito originale e la loro capacità di tradurlo in un servizio di successo, i fondatori di Satispay hanno cambiato le abitudini di pagamento di una comunità in forte crescita con già oltre 1,2 milioni di utenti attivi in Italia. La piattaforma è incredibilmente innovativa ed efficiente e, a mio parere, colma una lacuna nel mercato tedesco. Il team di Satispay è riuscito a costruire una soluzione che rappresenta un valore aggiunto sia per gli utenti finali che per gli esercenti. Non è una sfida facile, ma vogliamo portare questa soluzione anche in Germania, per riuscire a replicare il successo ottenuto in Italia».
«Nel muovere i primi passi in un nuovo Paese, il nostro primo impegno è stato quello di trovare qualcuno che sposasse i nostri valori e che potesse arricchire le nostre competenze», ha dichiarato Alberto Dalmasso, ceo di Satispay. «In Eric abbiamo trovato queste caratteristiche e siamo felici di affrontare la nuova fase di espansione con lui al nostro fianco. Abbiamo scelto la Germania come primo grande mercato europeo per la sua crucialità e perché presenta una dinamica di pagamento molto simile a quella italiana. Anche in Germania crediamo di poter accelerare l’emergente consapevolezza rispetto ai vantaggi offerti dai pagamenti elettronici portando un servizio che può realmente fare la differenza nel quotidiano delle persone. Lo faremo facendo tesoro dell’esperienza maturata qui in Italia, dove abbiamo dimostrato che il modello funziona, e replicando gli step di sviluppo. Punteremo molto sui piccoli centri, dove è più rapida la creazione di un network e le persone potranno percepire più rapidamente i vantaggi».