Dassault Systèmes: l’energia solare sostiene l’innovazione dell’industria estrattiva

di Thomas Grand*♦︎ Il settore minerario si affida sempre di più alle rinnovabili: l'evoluzione dei sistemi di accumulo e la diminuzione dei costi delle green energy rendono queste alternative più accessibili

Il futuro dell’industria mineraria è all’insegna della sostenibilità: una svolta guidata dall’innovazione in un settore nel quale le società minerarie e i loro partner (i grandi contractor) stanno adottando nuovi modi di pensare e agire. Le aziende del settore cominciano a “ripulire” le loro attività puntando su fonti energetiche alternative per combattere i cambiamenti climatici e ridurre l’impatto delle loro attività sulle comunità locali. Sostenibilità e nuove strategie energetiche sono ormai diventati temi centrali negli obiettivi di gran parte delle società minerarie moderne.

Con lo sviluppo di attività estrattive in luoghi sempre più remoti, la disponibilità di energia è un fattore chiave del cambiamento, perché sempre meno siti sono collegati alla rete elettrica e devono quindi dipendere da generatori diesel. Il carburante per questi generatori viene trasportato con cisterne o tramite oleodotti, dovendo spesso coprire lunghe distanze su terreni difficili, con costi elevati e il rischio di ritardi nelle forniture e perdite nell’ambiente.







Le società minerarie nei Paesi africani che devono affrontare la sfida di gestire miniere in zone sperdute sono state le prima a puntare sulle energie alternative. Nel Burkina Faso, la miniera d’oro Essakane di IAMGOLD, che dista 330 chilometri dalla rete elettrica del Paese, ha accesso a elettricità “senza carbonio” prodotta dalla più grande centrale solare-termica ibrida del mondo, recentemente avviata da Total Eren. La centrale ridurrà le emissioni di anidride carbonica di 16.800 tonnellate e il consumo di carburante di sei milioni di litri all’anno.

Anche i siti minerari collegati alla rete elettrica sono comunque soggetti a problemi di affidabilità che sfuggono al loro controllo: i costi per una miniera che resta senza corrente possono essere molto salati. Un blackout di 24 ore in Australia Meridionale nel 2016 ha bloccato la produzione della miniera Olympic Dam di BHP per quasi due settimane. L’evoluzione dei sistemi di accumulo dell’energia e la diminuzione dei costi dell’energia solare ed eolica stanno contribuendo a rendere queste alternative più interessanti e accessibili.

Per pensare e agire in modi nuovi servono collaborazione e un modello di business basato su un’unica fonte di dati e informazioni che consenta di acquisire e capitalizzare le conoscenze di ogni soggetto coinvolto. Le società minerarie e i loro partner potranno così velocizzare il cambiamento e ottenere risultati migliori. In questo contesto, un modello master, costruito partendo dalla “fonte unica della verità”, si collega a tutti i documenti e i dati lungo tutto il ciclo di vita del progetto, eliminando barriere e compartimenti stagni. Questo modello basato sulla piattaforma armonizza la conoscenza e il lavoro di tutti gli addetti e di tutte le discipline, riducendo i rischi.

Con un numero crescente di progetti per la produzione di energia pulita nel settore minerario, crescono le opportunità per i grandi contractor (EPC) e gli operatori di sviluppare i progetti in modo digitale per garantire la puntualità delle consegne nel rispetto delle specifiche e l’efficienza delle attività operative prima ancora di cominciare a scavare.  Migliorando la pianificazione fin dalle fasi iniziali di un progetto si riducono i costi perché le decisioni vengono anticipate e possono quindi incidere positivamente sulle prestazioni future.

I progetti di ingegneria e costruzione sono estremamente complessi e coinvolgono numerosi attori. Servono collaborazione e informazioni accurate per garantire che le attività di ingegneria e assemblaggio siano “giuste fin dalla prima volta”. L’approccio tradizionale è invece caotico, caratterizzato da un insieme di figure isolate che gestiscono e condividono le informazioni in modo non strutturato, spesso via mail e con molti documenti cartacei.

I progetti sono inevitabilmente soggetti a modifiche e questa confusione contribuisce ad amplificare gli effetti negativi quando la gestione delle modifiche è inadeguata. Incompatibilità di progetto, ritardi negli approvvigionamenti, scarsa visibilità sui costi, complicazioni nelle approvazioni e autorizzazioni, prestazioni operative subottimali sono solo alcuni esempi di conseguenze negative. Un sistema basato su un modello digitale supera tutte queste problematiche allineando tutto e tutti, in modo tale che le modifiche a monte possano essere comprese e considerate da chi sta a valle. I sistemi basati su modelli hanno l’ulteriore vantaggio di consentire l’utilizzo di gemelli digitali delle attività operative, che agevolando le attività stesse e la manutenzione.

Sta dunque nascendo un’industria estrattiva più ecologica ed efficiente, grazie alle aziende che adottano una mentalità orientata alla sostenibilità. Le piattaforme basate su modelli che abilitano la collaborazione e un modello di business basato su un’unica fonte di conoscenza possono aiutare le aziende del settore a realizzare i loro obiettivi ambiziosi rendendo il processo di cambiamento più veloce, efficiente e sicuro grazie all’allineamento di tutti gli attori coinvolti in ogni progetto.

Per maggiori informazioni visitate la nostra pagina web dedicata all’industria di Energia e Materiali:  https://ifwe.3ds.com/energy-materials

 

Thomas Grand è Vice President, Energy & Materials, Dassault Systèmes














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