«Con le attuali difficoltà dell’industria italiana, i produttori di automazione hanno tutto l’interesse a ricollocarsi da settori di destinazione ciclici a quelli cosiddetti difensivi; questo riposizionamento, però, diventa veramente possibile solo nel caso in cui l’offerta sia completa dal punto di vista tecnologico e trasversale a diversi settori industriali». Lo afferma Cristian Bosi, managing director di Fanuc Italia, filiale italiana della multinazionale giapponese Fanuc, specializzata nello sviluppo di robot e cobot, controlli numerici computerizzati (Cnc), macchine utensili e altro. Fanuc, 4,9 miliardi di euro di fatturato consolidato a livello globale nell’anno fiscale appena concluso, è l’unica azienda ad offrire una gamma completa di tecnologie e prodotti per l’automazione industriale. Fanuc Italia, sede a Lainate e filiale italiana che fa capo a Fanuc Europe, conta 170 dipendenti e l’anno scorso ha generato un fatturato di circa 180 milioni di euro: si occupa non solo di vendita di soluzioni tecnologiche avanzate, ma anche di formazione e di supporto post-vendita lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti e in ogni caso per 30 anni dall’acquisto del bene, unica azienda ad assicurare questo tipo di servizio e a fornire quindi la massima continuità operativa ai propri clienti. La strategia di crescita di Fanuc punta anche sull’investimento di risorse per integrarsi efficacemente in diversi settori produttivi. L’obiettivo è sia abbracciare e supportare i nuovi trend, che consolidare la presenza in comparti industriali che, per la loro natura, tendono a mantenere una domanda stabile e costante anche in periodi di crisi economica o di recessione: ad esempio, il food & beverage e il farmaceutico, la logistica e il packaging, in quanto rispondono a bisogni essenziali della popolazione, come l’alimentazione e la salute.
Fanuc affronta queste sfide avendo a disposizione un ampio portafoglio di tecnologie flessibili e diversificate. Si tratta dell’unica azienda di automazione in grado di produrre tutta la tecnologia necessaria al mondo produttivo, dai robot ai macchinari di produzione (Robomachines), dai Cnc ai componenti di automazione che controllano il movimento delle macchine. Le sue soluzioni di automazione si adattano facilmente ai settori “difensivi”, che richiedono specifiche esigenze in termini di velocità, precisione, qualità e rispetto delle normative. Queste soluzioni rispondono alle necessità sia dei grandi gruppi che delle piccole e medie imprese. Ad esempio, i robot collaborativi della serie Crx, facili da usare e integrare, permettono anche alle piccole aziende di automatizzare i processi in modo efficiente, con un ritorno sull’investimento spesso entro 12 mesi.
Parlando invece di macchine multifunzione, come il centro di lavoro compatto Robodrill D28, che combina diverse lavorazioni in un’unica soluzione, sono ideali per soddisfare esigenze diversificate, anche in applicazioni complesse e in mercati come luxury e automotive.
Non solo innovazioni tecnologiche. Oltre alla parte di prodotto Fanuc pensa alla parte green e energy saving con queste soluzioni, comuni a tutti i settori. Tecnologie come i servomotori a basso consumo, i nuovi Cnc e controllori per robot con funzioni di energy saving integrate, e il nuovo pacchetto PowerMeter 5.0 per monitorare e ridurre il consumo energetico, migliorano l’efficienza dei processi produttivi. Il risultato è una riduzione dei costi operativi e un aumento della competitività aziendale, rispondendo alle esigenze di sostenibilità, un elemento sempre più centrale per le imprese che operano in mercati stabili e in espansione.
D: Il mercato dell’automazione sembra attraversare una fase di incertezza. Qual è la sua opinione in merito?
R: Il mercato industriale sta attraversando un periodo complesso e contraddittorio, caratterizzato da diversi fattori che ne influenzano l’andamento. In primo luogo, abbiamo assistito all’impatto della pandemia da Covid-19, che ha generato una flessione significativa nel 2020, un momento difficile per l’intero settore industriale. Tuttavia, con la ripresa economica, abbiamo anche visto un aumento della domanda e una certa volatilità causata dalle interruzioni nelle catene di fornitura. Questa combinazione di fattori ha creato una situazione di instabilità, che certamente influenzato il mondo dell’automazione. Ad esempio, il settore automotive, soprattutto in Europa, ha registrato una contrazione significativa. Questo non è dovuto solo a difficoltà interne al comparto auto; e in ogni caso ha influenzato anche a tutti i settori che vi gravitano attorno, come quello della meccanica e della produzione di componenti.
D: Pensa che tutto ciò abbia impattato sul mercato delle macchine utensili?
R: Il settore delle macchine utensili, storicamente legato all’industria automobilistica e relativo indotto della componentistica meccanica, è stato penalizzato negli ultimi tempi da una serie di fattori negativi, tra cui l’aumento dei costi energetici prima e successivamente la forte contrazione legato al mondo EV. Invece, la robotica ha subito meno difficoltà, grazie alla sua capacità di diversificarsi in più settori.
D: Dunque, in questo particolare contesto, lei pensa che sia strategico ampliare il ventaglio di settori su cui puntare?
R: Senza dubbio, allargare il ventaglio dei settori di riferimento, ove possibile, è essenziale per garantire maggiore stabilità in un mercato in continuo mutamento. A mio avviso, un’azienda che opera nell’automazione industriale deve sempre avere la capacità di diversificare i propri mercati di sbocco. I settori più ciclici, come l’automotive, possono essere soggetti a fluttuazioni, ecco perché non bisogna dimenticarsi delle industrie più “difensive”.
D: Quali sono queste industrie “difensive”?
R: I settori “difensivi” sono quelli che mantengono una domanda costante anche durante le crisi, come packaging, food & beverage, pharma. Questi ambiti, per la loro natura, non possono fermare la produzione e devono sempre cercare di migliorare la produttività. Con l’efficienza produttiva e la sicurezza diventate priorità assolute, l’automazione è diventata una soluzione fondamentale. Le aziende alimentari stanno investendo sempre più in processi automatizzati per garantire elevati standard di sicurezza e qualità, riducendo al contempo i costi operativi. Anche il settore farmaceutico ha visto un’accelerazione nell’utilizzo di soluzioni di automazione, soprattutto dopo la pandemia.
D: Fanuc è già focalizzata in questi settori?
R: Sì, Fanuc è già da molti anni attiva in questi settori. Prendiamo ad esempio la palletizzazione, che è uno dei nostri punti di forza. La palletizzazione è una tecnologia trasversale che trova applicazione in moltissimi ambiti, dal food & beverage fino al farmaceutico e alla logistica. È una soluzione fondamentale per migliorare l’efficienza operativa delle aziende. Oltre a questo, siamo presenti in altri segmenti anche con soluzioni dedicate e su misura, sviluppate in sinergia con i nostri partner tecnologici, gli integratori di sistemi, vera eccellenza dell’industria italiana. La nostra offerta di robot industriali, cobot (robot collaborativi) e sistemi di automazione completa trova così impiego in un’ampia gamma di applicazioni.
Roboshot, la prima pressa full electric, l’unica gestita tramite controllo numerico. I vantaggi rispetto ai tradizionali modelli idraulici? Prima di tutto la sostenibilità: non necessità di olio e riduce le variabili di processo, evitando sprechi. Gli azionamenti rigenerativi per recuperare parte dell’energia e riutilizzarla.
D: Al di là della diversificazione, quali sono gli altri pillar della strategia di crescita di Fanuc Italia?
R: La nostra strategia di crescita in Italia si allinea strettamente con quella di Fanuc a livello globale. I tre pilastri fondamentali su cui si basa la nostra visione a lungo termine sono l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la formazione. Per quanto concerne l’innovazione tecnologica, Fanuc ha sempre puntato sull’evoluzione continua dei suoi prodotti, in modo da rispondere non solo alle esigenze attuali del mercato, ma anche da anticipare le necessità future. L’innovazione digitale, che comprende la robotica avanzata, i controlli numerici e le soluzioni di automazione in un’ottica easy to use, è alla base di tutto quello che facciamo. In termini di sostenibilità, come accennato, Fanuc ha una lunga storia nello sviluppo di soluzioni attente al consumo di energia. Non si tratta solo di dare una risposta alle tendenze recenti che necessariamente spingono le aziende a cercare soluzioni sempre più efficienti, ma di un impegno che abbiamo preso da decenni nei confronti del mondo industriale e dell’ambiente. Infine, la formazione, che si declina come aggiornamento professionale e come education nei confronti delle nuove generazioni, con l’obiettivo comune di colmare lo skill gap (lo sviluppo di nuove competenze) e lo skill mismatch (la mancanza di incrocio tra domanda e offerta). Crediamo fermamente che l’innovazione tecnologica debba andare di pari passo con la formazione delle nuove generazioni. La nostra divisione Fanuc Academy collabora con scuole, università e centri di eccellenza per avvicinare gli studenti al mondo dell’automazione e prepararli alle sfide del futuro. Questo impegno ci permette di formare e certificare nuovi talenti, che sono essenziali per sostenere la crescita dell’industria dell’automazione.
D: Veniamo all’innovazione tecnologica. Quanto investite in R&D? E dove si svolge questa attività?
R: Fanuc investe una parte significativa delle sue risorse in ricerca e sviluppo, impiegando circa il 30% del suo personale, composto principalmente da ingegneri, in queste attività, che si svolgono in Giappone. È una percentuale molto elevata, e dimostra quanto la nostra azienda sia focalizzata sull’innovazione continua. Non solo, Fanuc è anche una delle poche aziende che dispone di una produzione completamente automatizzata: i nostri robot fabbricano i robot e le soluzioni di automazione del futuro. Il nostro obiettivo principale è impegnarci al massimo per garantire un miglioramento costante della qualità dei nostri prodotti con un livello di affidabilità riconosciuto del 99,9%. Questo target è parte integrante della nostra strategia, e ciò che i nostri clienti apprezzano maggiormente è questa qualità. D’altra parte, è ciò che consente a Fanuc di conservare la sua unicità sul mercato.
D: Di quale unicità stiamo parlando?
R: Fanuc è l’unica azienda in grado di offrire una soluzione completa per l’automazione dei processi produttivi, e questo è un vantaggio strategico unico nel nostro settore. Non ci limitiamo a fornire singoli componenti come robot, controlli numerici, IoT e centri di lavoro; mettiamo a disposizione dei nostri clienti un intero ecosistema di tecnologie che copre ogni aspetto della produzione automatizzata. Offriamo una vasta gamma di robot per tutte le esigenze, dai piccoli cobot fino ai robot industriali per la movimentazione pesante, che possono essere impiegati in diversi settori industriali. Inoltre, disponiamo di sistemi Cnc e controller avanzati, che sono il cuore della precisione operativa nelle macchine utensili e nei robot. In aggiunta, sviluppiamo soluzioni software dedicate all’Internet of Things e ad interconnettere tra loro tutte le fasi dei processi produttivi. Tutti questi componenti sono progettati e sviluppati internamente da Fanuc, il che ci permette di garantire un’integrazione perfetta tra robot, controlli numerici e centri di lavoro. Il fatto che non dipendiamo da fornitori esterni per nessuna delle nostre soluzioni ci consente di offrire un’ottimizzazione continua su tutta la linea.
D: Quale ruolo gioca l’IA?
R: Per noi, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo chiave nella Factory Automation, perché consente di ottimizzare i processi, ridurre i consumi energetici e migliorare la produttività. L’AI, applicata ai nostri sistemi, permette alle macchine di “imparare” e di adattarsi alle esigenze del cliente, rendendo il processo produttivo sempre più efficiente e competitivo. Per Fanuc l’AI non è solo una moda del momento, ma parte integrante della nostra filosofia ormai da svariati anni, e continuerà a guidare l’evoluzione delle nostre soluzioni nel prossimo futuro.
D: Veniamo dunque al secondo pillar, quello della sostenibilità
La nuova serie di Cnc FS500i-A e i nuovi controller per robot R-50iA potenziano ulteriormente questo aspetto del risparmio energetico, in quanto presentano un’architettura elettronica completamente rinnovata che offre prestazioni superiori e dispongono di funzioni di energy saving integrate.
R: In realtà sostenibilità e innovazione sono interconnesse. In 50 anni, la nostra azienda ha sempre investito in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di creare soluzioni che non siano solo efficienti dal punto di vista produttivo, ma anche sostenibili in termini di consumo energetico e impatto ambientale. Un esempio concreto di questa filosofia è l’evoluzione dei nostri servomotori. Questi dispositivi sono stati progettati con materiali nobili, semiconduttori di ultima generazione, geometrie costruttive che consentono di ridurre il consumo energetico mantenendo al contempo elevate prestazioni. La nuova serie di Cnc FS500i-A e i nuovi controller per robot R-50iA potenziano ulteriormente questo aspetto del risparmio energetico, in quanto presentano un’architettura elettronica completamente rinnovata che offre prestazioni superiori e dispongono di funzioni di energy saving integrate. Le nostre macchine non solo riescono a ottimizzare il tempo ciclo mantenendo i consumi sotto controllo, ma possono anche recuperare parte dell’energia utilizzata nel processo. Anche i robot sono progettati per utilizzare l’energia in modo intelligente, e per andare automaticamente in modalità Eco quando non sono operativi. Tutti questi accorgimenti fanno sì che il risparmio sia evidente, per gli utilizzatori dei nostri prodotti.
D: Ci sono soluzioni altre specifiche che Fanuc ha sviluppato per la transizione 5.0?
R: Certamente. Il nuovo pacchetto PowerMeter 5.0 consente un monitoraggio continuo del consumo energetico, permettendo alle aziende di valutare l’efficacia delle loro strategie di sostenibilità e di accedere ai crediti d’imposta messi a disposizione dal PNRR. Questo potente strumento è costituito dal software di monitoraggio MT-LINKi e da un contatore certificato MID: la sinergia tra le due soluzioni attiva un monitoraggio in tempo reale del consumo di energia e delle prestazioni delle macchine, offrendo un controllo completo sul processo produttivo. Inoltre, la nostra partnership con enti di certificazione offre ai clienti la possibilità di accedere in modo consapevole e sicuro ai vantaggi economici messi a disposizione delle aziende dal Piano Transizione 5.0.
D: Sulla scorta di questa strategia, quali sono gli obiettivi di fatturato per Fanuc Italia?
R: Uno dei nostri obiettivi principali è mantenere una crescita sostenibile nel lungo periodo, garantendo un incremento sia del fatturato e delle risorse umane, con un focus particolare sul potenziamento delle soluzioni personalizzate per i clienti. Stiamo investendo molto non solo nell’innovazione tecnologica, ma anche nel supporto post-vendita e nel servizio clienti, aree che riteniamo fondamentali per mantenere un rapporto di fiducia con i nostri clienti e aumentare il nostro giro d’affari.
D: Come vede il futuro del mercato dell’automazione?
R: Il futuro dell’automazione è senza dubbio orientato verso una maggiore integrazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, i big data e la gestione automatizzata dei processi produttivi. Queste tendenze sono già in atto e rappresentano il cuore della prossima evoluzione industriale. Le aziende che sapranno sfruttare queste innovazioni saranno in grado di aumentare significativamente la loro produttività e mantenere un vantaggio competitivo in un mercato sempre più globalizzato. Dobbiamo anche considerare il problema della mancanza di manodopera specializzata. In molti Paesi, è difficile trovare tecnici qualificati, e questo rende ancora più urgente l’adozione di soluzioni automatizzate. L’automazione può colmare questo vuoto, permettendo alle aziende di mantenere alti livelli di produzione anche con una forza lavoro ridotta. Inoltre, l’automazione offre la possibilità di riqualificare il personale, spostando le competenze verso la gestione e la supervisione di processi automatizzati, piuttosto che verso attività manuali. In definitiva, il mercato dell’automazione è destinato a crescere, spinto da queste tendenze tecnologiche e dalla necessità di migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei processi produttivi.