L’Intelligenza Artificiale sarà il motore della produttività italiana. Parla Vincenzo Esposito, ceo Microsoft Italia

di Alessandro Polli ♦︎ Al Microsoft AI Tour, Vincenzo Esposito, ad di Microsoft Italia, analizza il ruolo cruciale dell'Intelligenza Artificiale per potenziare la produttività del Paese. Evidenziando i benefici strategici in più settori. I casi Inps, Lavazza, San Raffaele e Roma. La GenAI per supportare la crescita delle imprese e rispondere al calo demografico. La visione sul futuro di Satya Nadella

Vincenzo Esposito, ad di Microsoft Italia.

Una recente ricerca, presentata al Forum di Cernobbio e Ambrosetti, ha indicato che l’IA generativa potrebbe significare un aumento del Pil annuale italiano di 312 miliardi di euro nei prossimi 15 anni. Vincenzo Esposito (amministratore delegato di Microsoft Italia – Microsoft’s AI Strategy for our Country) incalza «in Italia, il cambiamento di paradigma tecnologico si traduce in un valore economico importante per le nostre aziende. Abbiamo una vocazione imprenditoriale con tante piccole e medie aziende e l’impatto economico dell’intelligenza artificiale può essere straordinario».

«Le aziende che stanno utilizzando l’intelligenza artificiale generativa vedono un aumento della produttività superiore all’1% in un anno di testing», dichiara Esposito. «Con un incremento del 5% per quasi il 50% di loro. Un dato rilevante se confrontato con l’incremento storico di solo 1-1,5% di produttività in 30 anni in Italia.» La sfida, come sottolineato, riguarda anche il nostro modello demografico: «Non abbiamo una curva demografica favorevole. Il nostro paese invecchia e dobbiamo trovare modi per generare maggiore produttività con meno persone».







Secondo Esposito, sotto il profilo dell’IA l’Italia non è rimasta indietro, come spesso accade quando si parla di digitalizzazione. Anzi. In occasione del Microsoft AI Tour l’azienda ha portato alcuni casi d’uso concreti che mostrano come realtà come Brembo, Ferrero, Inps, Lavazza, Rina, Unipol Università Vita-Salute San Raffaele e Campari, stiano sfruttando Copilot per potenziare le proprie attività. L’evento è stata anche l’occasione per svelare i nuovi AI Agent dedicati a specifiche attività e Copilot Studio, lo strumento per creare assistenti IA personalizzati.

Come spingere la produttività italiana: la via di Microsoft

Vincenzo Esposito è l’amministratore delegato di Microsoft Italia.

L’Intelligenza Artificiale come motore della produttività italiana? La parola a Vincenzo Esposito: «L’Europa, e ancor più l’Italia, ha bisogno di una spinta in termini di produttività rispetto a Stati Uniti e Cina. Stiamo parlando di un mercato in cui, negli ultimi 30 anni, la produttività in Italia non è aumentata significativamente». Quale sarebbe allora la soluzione? Secondo Esposito: «integrando intelligentemente le nostre eccellenze con una tecnologia capace di cambiare il mondo e trasformarci in un paese vincente».

«Pensate a Copilot, con tutte le aziende con cui stiamo sperimentando, stiamo vedendo risultati tangibili in termini di produttività e tempo lavorativo risparmiato», aggiunge Esposito. L’importanza di sperimentare e di formare il personale sulle7 nuove tecnologie emerge come una strategia chiave per sfruttare appieno le capacità dell’IA».

«Fondamentale» ha proseguito Esposito «è coinvolgere le persone, non solo a livello top-down ma anche dentro l’organizzazione. Una delle analogie che usa Satya Nadella (trovate le sue dichiarazioni qui) è quella di Excel, quando noi abbiamo lanciato Excel tanti anni fa, non è che avevamo tutti gli use case disponibili. Dopodiché quando le persone hanno incominciato ad utilizzarlo, si è sviluppata una community capace di generare tutta una serie di use case. E la stessa cosa sta avvenendo con Copilot, noi presentiamo al cliente tutta una serie di use case, ma una volta che poi loro li traducono all’interno della loro realtà, ci sorprendono alcune volte con degli utilizzi a cui noi neanche avevamo pensato.»

Tecnologie ed eccellenze italiane

L’avvento dell’IA generativa può dunque rivelarsi un’opportunità trasversale per il mondo imprenditoriale: «Lavoriamo per portare le soluzioni tecnologiche direttamente alle eccellenze italiane», afferma Esposito menzionando i collaboratori italiani tra cui Brembo, Ferrero, Inps, Lavazza, Rina, Unipol Università Vita-Salute San Raffaele e Campari.

Il coinvolgimento delle persone e la sperimentazione sono centrali per Esposito: «Sperimentare non per morire di PoC, ma per scalare. Le persone devono imparare ad usare la tecnologia, perché anche noi ci sorprendiamo di quanto sia malleabile e delle soluzioni inattese che emergono dal coinvolgimento delle persone». In termini di risultati, Esposito indica che «l’incremento di produttività si traduce in risparmio e tempo guadagnato, qualcosa di inestimabile nel contesto economico attuale».

Energia & Industria

E, a proposito di scenari energetici e produttività: «Nel contesto di una demografia sfavorevole, solo attraverso una tecnologia intelligente possiamo fare di più con meno risorse, formando così un futuro sostenibile e vincente per il nostro paese».

Italia al passo

Secondo Luba Manolova, (director modern work Western Europe at Microsoft), l’Italia non è dietro ad altri Paesi per quanto riguarda l’adozione di Copilot.

A farci una fotografia della situazione italiana ci ha pensato Luba Manolova, (director modern work Western Europe at Microsoft): «l’Italia è assolutamente in linea con la media europea per quanto riguarda l’adozione di Co-pilot» e ha sottolineato il potenziale vantaggio competitivo del paese.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle aziende, come Microsoft 365 Copilot, sta diventando sempre più diffuso. Attualmente, il 60% delle aziende Fortune 500 utilizza Microsoft 365 Copilot. Alcuni esempi dimostrano il potenziale impatto: Lumen Technologies prevede un risparmio annuo di 50 milioni di dollari grazie a Copilot; Honeywell ha equiparato l’incremento di produttività a quello di 187 assunzioni a tempo pieno; Anche in Italia si vedono risultati significativi: «Sace,» racconta Luba Manolova, «ha dotato Copilot per tutti I dipendenti dell’azienda, rivedendo I processi HR, marketing, vendite, IT ed è riuscita a ridurre la settimana lavorativa da cinque a quattro giorni grazie all’uso dell’intelligenza artificiale».

Detto fra noi

Dall’osservatorio di Industria Italiana non possiamo fare a meno di constatare che la traiettoria verso l’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale in Italia è chiaramente delineata nonché ben avviata. L’ambizione è di trasformare la teoria in azione concreta, assicurando che l’eccellenza italiana sia non solo preservata, ma esaltata, grazie all’ingegnosità nostrana e alla tecnologia più avanzata disponibile. Poi se c’è ancora qualcuno che si stupisce che Microsoft (che per l’intero anno fiscale 2024 ha riportato un fatturato totale di 211 miliardi di dollari) abbia deciso di investire in Italia 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni… be’ basta sapere che Idc stima «un ritorno di 3.5 dollari su ogni dollaro investito in intelligenza artificiale generativa».

Abbiamo visto che anche l’uso dell’IA si sta evolvendo nonché cambiando forma. Se prima ci accontentavamo di un singolo prompt (spesso ripetuto n volte prima di beccare quello giusto), con l’avvento degli AI Agents la faccenda si fa sempre più interessante ma anche complessa. Potremo creare agenti personalizzati nonché specializzati e, come per un progetto aziendale possono sedere allo stesso tavolo figure professionali diverse (ad esempio uno sviluppatore, un legale, un graphic designer, un commerciale) per fornire ciascuno il proprio contributo, così sarà per gli agenti virtuali: potremmo avere l’agente che analizza i dati commerciali, quello che studia le policy aziendali, quello che interpreta i gusti dei consumatori… e questi nono solo dovranno interfacciarsi tra di loro ma interagire anche con le figure aziendali in carne e ossa nonché con i consumatori finali. In qualsiasi azienda, l’organizzazione del personale è fondamentale per una efficace realizzazione del lavoro collettivo. Allo stesso modo lo sarà per gestire le specificità dei vari agenti virtuali, nonché le relazioni sia tra gli AI Agents, sia tra questi e i colleghi umani.

Gli AI Agents attingono al contesto dei dati di lavoro presenti nel Microsoft 365 Graph, nei sistemi di registrazione, in Dataverse e in Fabric, e possono supportare attività che spaziano dall’assistenza IT e l’onboarding dei dipendenti fino a fungere da concierge personale per le vendite e il servizio clienti.

In un simile scenario, capite bene, che diventa improrogabile un importante salto culturale che noi italiani dovremo compiere al più presto. Il progresso tecnologico e l’Intelligenza Artificiale sono ormai sempre più preponderanti nel nostro quotidiano lavorativo e non (oggi c’è chi usa l’IA anche per programmarsi le vacanze), anche volendo, tornare indietro non è più possibile.

Sebbene l’adozione di agenti intelligenti prometta di trasformare i flussi di lavoro e migliorare la produttività, è essenziale ripensare e adattare tutti i processi aziendali per potenziarli con l’IA e massimizzarne i benefici. L’integrazione efficace degli agenti nei sistemi aziendali esistenti è cruciale: solo dopo averli inquadrati con successo potremo davvero parlare di accelerazione tecnologica.

Vi è poi un altro punto che sarebbe importante fare dell’Italia un paese in forte crescita. Smettiamola di pensare l’introduzione della IA come una scusa per licenziare personale. L’Intelligenza Artificiale è un moltiplicatore di produttività ed efficienza. Sarebbe un peccato vederne esclusivamente un risparmio sulle buste paga senza schiodarsi dal livello produttivo preesistente. Non faremmo altro che usare la tecnologia più avanzata per creare una recessione da cui sarebbe difficile uscire. L’IA ci permetterà di avere più tempo a disposizione sia per far crescere le nostre aziende…  sia per far crescere la nostra popolazione.

Un agente per ogni ruolo

AI Agents, ok, ma cosa potranno fare in concreto? Le applicazioni possono essere infinite ma eccovi qualche figura di agente già collaudata:

Agente di qualificazione vendite: aiuta i venditori a concentrarsi sulle opportunità più promettenti, ricercando informazioni e personalizzando le comunicazioni. Chissà se un giorno l’Enasarco chiederà i contributi anche agli agenti di commercio virtuali…

Agente di comunicazione con i fornitori: ottimizza la supply chain, monitorando le performance dei fornitori e gestendo i ritardi in modo autonomo. Fornitori tremate, le IA sono arrivate.

Agente di gestione delle conoscenze clienti: migliora il servizio clienti apprendendo come risolvere problemi comuni e arricchendo la base di conoscenza aziendale con articoli informativi per diffondere le migliori pratiche. E vedremo se sarà ancora il cliente ad avere ragione…

Il caso Inps: l’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione

Massimiliano D’Angelo di Inps, intervenendo all’evento Microsoft, ha illustrato come l’ente stia sfruttando l’intelligenza artificiale per migliorare l’interazione con i cittadini. Inps, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è l’ente principale in Italia per la gestione della previdenza sociale, con il compito di erogare pensioni, indennità di disoccupazione, assegni familiari e altri servizi di welfare. «Quando si parla di Inps, si pensa sempre alle pensioni. In realtà, siamo il secondo bilancio dello Stato dopo lo Stato stesso». Ha poi evidenziato l’importanza dei numeri per comprendere il ruolo dell’istituto: «nel 2023, il nostro portale ha registrato 560 milioni di accessi, con 4 miliardi di pagine visitate, 20 milioni di chiamate al contact center e 2 milioni di interazioni tramite ‘Inps Risponde’». D’Angelo ha ribadito: «Non facciamo business, non produciamo beni. Produciamo servizi per l’utente italiano e cerchiamo di generare valore». L’innovazione tecnologica è dunque vista come un driver essenziale per migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi offerti.

L’adozione di Copilot rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione dei processi e il miglioramento dell’esperienza utente. Copilot è stato integrato nei processi interni per supportare la gestione delle richieste e ottimizzare l’operatività quotidiana. «L’introduzione di Copilot non è solo per pochi esperti, ma per tutti, partendo dai vertici e coinvolgendo i responsabili di struttura», ha spiegato D’Angelo. Questo step culturale ha migliorato la gestione delle informazioni e la consapevolezza delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale.

D’Angelo ha descritto le sfide affrontate nell’introduzione dell’IA, come superare i blocchi culturali e garantire risposte precise e normativamente corrette. L’uso di Copilot Studio è stato esteso anche ai servizi vocali, con l’obiettivo di ridurre la pressione sui touchpoint e fornire risposte più coerenti e tempestive. «Abbiamo integrato Copilot nei nostri sistemi di Crm e sui portali vocali per dare servizi a valore aggiunto e standardizzare la conoscenza dell’istituto», ha spiegato D’Angelo. Questo approccio permette a tutte le strutture di accedere a una base di conoscenza condivisa, migliorando la coerenza del servizio.

Un altro elemento chiave è la proattività e l’automazione. L’IA non si limita a rispondere agli utenti, ma mira a prevenire i problemi, fornendo suggerimenti prima che vengano richiesti. «L’obiettivo è fornire un servizio standard, indipendentemente dai touchpoint», ha affermato D’Angelo, sottolineando come la tecnologia permetta di personalizzare il servizio in base alle esigenze dei cittadini. Copilot ha creato una «unica data reference» su cui costruire servizi rapidi e puntuali.

D’Angelo ha concluso auspicando un modello di servizio sempre più personalizzato e rapido. «Il nostro obiettivo è migliorare l’esperienza dei cittadini, offrendo servizi efficienti e capaci di rispondere proattivamente alle loro esigenze», evidenziando l’impegno di Inps verso un’innovazione continua e centrata sull’utente.

Il caso Lavazza: let’s get phigital!

Enrico Contini, chief human resources officer di Lavazza Group,ha sottolineato la complessità delle “road to market,” ovvero dei diversi canali distributivi che includono retail, online, horeca e vending machine.

Enrico Contini, chief human resources officer di Lavazza Group, durante il suo intervento sull’uso di Copilot, ha evidenziato come la trasformazione digitale sia centrale nella strategia dell’azienda, tradizionalmente conosciuta per il caffè. «Lavazza è un gruppo storico e tradizionale, con oltre 3 miliardi di tazzine servite ogni anno e un fatturato di oltre 3 miliardi di euro, di cui il 70% generato all’estero.» Contini ha sottolineato la complessità delle “road to market,” ovvero dei diversi canali distributivi che includono retail, online, horeca e vending machine, spiegando che la strategia omnicanale di Lavazza, definita Phygital, integra fisico e digitale. «Con Microsoft, abbiamo avviato nel 2023 un progetto pilota con 400 utenze di Copilot, che espanderemo a 2.500 entro la fine del 2024.» Uno dei metodi d’impiego presentati coinvolge una chat Copilot che, integrata con un partner esterno, risponde alle domande sui dati delle macchine connesse, riducendo i ticket ai call center.

Il caso San Raffaele

Il settore sanitario sta affrontando sfide sempre più complesse, tra cui l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei costi di trattamento. Secondo l’ospedale San Raffaele, «l’IA e l’IA generativa possono essere la chiave per fare di più con meno». Collaborando con Microsoft, Università Vita-Salute San Raffaele (parte del Gruppo San Donato) ha sviluppato una piattaforma cloud avanzata, alimentata da machine learning e IA generativa, che trasforma la ricerca clinica e la medicina di precisione.

Strumenti come Microsoft Azure Cognitive Services e i modelli linguistici di OpenAI sono integrati per automatizzare compiti ripetitivi, come la creazione di report, l’anonimizzazione dei dati e l’integrazione di testi e immagini mediche, consentendo ai medici di concentrarsi su diagnosi e trattamenti. La piattaforma utilizza anche Microsoft Copilot, che supporta i ricercatori nell’estrazione di informazioni critiche dai modelli di studio, agevolando un approccio terapeutico personalizzato.

Attualmente, questa tecnologia è applicata in studi su cancro, diabete e malattie cardiovascolari. «Siamo impegnati a utilizzare IA e IA generativa per comprendere meglio le malattie e migliorare i trattamenti», dichiara San Raffaele, che sta collaborando con altre istituzioni per rendere la sanità più sostenibile. Programmi come Copilot e Azure permettono di ottimizzare il flusso di lavoro medico, mentre l’analisi predittiva migliora la precisione delle cure.

 

Collaborando con Microsoft, Università Vita-Salute San Raffaele (parte del Gruppo San Donato) ha sviluppato una piattaforma cloud avanzata, alimentata da machine learning e IA generativa, che trasforma la ricerca clinica e la medicina di precisione.

Il caso Roma: l’IA Julia per il Giubileo

No, non ci riferiamo alla cara Giulia di Gianni Togni ma alla gentilissima Julia virtuale che accoglierà per il Giubileo i turisti a Roma. La capitale italiana diventerà una capitale turistica più accessibile grazie alla consulente digitale descritta da Antonio Preiti (ceo della Fondazione per l’Attrazione Roma & Partners) come «un consigliere personale che hai in tasca». Basato su Gpt-4 di Azure OpenAI, Julia permette ai visitatori di chiedere via WhatsApp domande tipo: “Cosa posso fare questa sera a Roma?” o “Sono davanti a qualcosa di bello, puoi spiegarmi?” Secondo Camilla Giacometti (Innovation Analyst Nttdata), responsabile del progetto, Julia è «un unico punto di accesso per tutte le modalità di vivere Roma», fornendo informazioni direttamente da proprietari di ristoranti e hotel. Questo approccio mira a «creare un campo di gioco più equo per tutti gli stakeholder» e a valorizzare «la bellezza, l’arte e la storia della città». L’iniziativa, in partenza con il Giubileo (che s’inaugura il 24 dicembre 2024), punta a trasformare l’esperienza turistica in un investimento emotivo e migliorare la conoscenza delle gemme nascoste della città, combattendo la disinformazione e offrendo esperienze personalizzate.

Basato su Gpt-4 di Azure OpenAI, Julia permette ai visitatori di chiedere via WhatsApp domande tipo: “Cosa posso fare questa sera a Roma?” o “Sono davanti a qualcosa di bello, puoi spiegarmi?”

E adesso?

La creazione di agenti autonomi tramite Copilot Studio è in anteprima pubblica in questi giorni, e presto sarà disponibile per alcune aziende selezionate. Questi agenti possono supportare i team nelle vendite, nei servizi, nella finanza e nella gestione della supply chain, ottimizzando vari processi aziendali. Gli agenti possono agire come assistenti personali, gestendo attività come la generazione di lead o l’automazione della supply chain. Satya Nadella (ceo Microsoft) ha definito il momento attuale «incredibile non solo per ciò che è possibile, ma per ciò che vediamo possibile per la società». Con il potere del calcolo e l’IA generativa, Nadella ha sottolineato sottolinea l’opportunità di «trasformare il modo in cui viviamo, lavoriamo e costruiamo». Ci ha poi ispirato parlandoci dell’Azure Quantum Compute Platform, progettata per accelerare la scoperta scientifica, integrare algoritmi quantistici e promuovere la ricerca con l’IA. Un altro suo esempio concreto di cosa si potrà fare con l’IA riguarda l’energia: Microsoft, in collaborazione con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, ha creato la prima molecola sintetica utilizzabile nelle future batterie elettriche, riducendo del 60% il bisogno di litio tradizionale. Questo risultato, afferma Nadella, «gratta solo la superficie di ciò che è possibile con l’IA». Il futuro include potenziali cure per malattie infettive e nuove scoperte chimiche, rendendo le possibilità praticamente illimitate.

La prossima tappa italiana del Microsoft AI Tour si terrà il 26 marzo 2025 a Milano, presso il Palazzo del Ghiaccio. Vedremo dove questa cavalcata tecnologica ci porterà nei prossimi mesi, intanto, se volete iniziare a chattare su WhatsApp con Copilot vi basta cliccare qui:  https://wa.me/message/TJ5MI22N6WUVD\














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