La produzione additiva sta progressivamente e rapidamente uscendo dall’ambito della sola prototipazione, dimostrandosi una tecnologia matura anche per la produzione in serie. La stampa 3D, infatti, porta una serie di vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali. E non sempre è necessario avere internamente le competenze e i macchinari: sempre più aziende si appoggiano a servizi di stampa in outsourcing, che permettono di ridurre i costi, in ogni caso mediamente inferiori rispetto alla predisposizione di macchine per la produzione secondo i canoni tradizionali. Fra le aziende specializzate in servizi di stampa 3D si distingue Madeinadd, start-up torinese fondata all’interno di un’iniziativa di Cdp Venture Capital e sostenuta da soci come Dumarey Automotive (ex Punch Torino, ex General Motors) e il Gruppo Fomas.
Sono differenti i fattori che spingono le imprese ad affidarsi a service esterni per la stampa di parti in 3D:
Accesso a competenze specializzate: la produzione additiva richiede conoscenze e competenze specifiche per la progettazione e la gestione del processo di stampa 3D. Attraverso l’outsourcing, le aziende possono accedere a fornitori specializzati che hanno l’esperienza e le competenze necessarie per ottenere risultati ottimali. Questo consente di superare la curva di apprendimento iniziale oltre a garantire una produzione efficiente e di alta qualità.
Riduzione dei costi di investimento: l’acquisto di attrezzature e macchinari per l’additive manufacturing può richiedere investimenti significativi. Attraverso l’outsourcing, le aziende sono messe nelle condizioni di evitare di impegnare risorse finanziarie importanti per l’acquisto e la manutenzione di attrezzature specifiche. Invece, possono beneficiare dei servizi offerti dai fornitori di stampa 3D industriale, pagando solo per i pezzi o i componenti prodotti.
Flessibilità produttiva: L’outsourcing nella stampa 3D consente alle aziende di adattarsi rapidamente alle fluttuazioni della domanda e alle esigenze di produzione specifiche, specie per ciò che concerne le produzioni in serie. Ciò significa che, quando ci sarà bisogno di aumentare la capacità di produzione o di produrre nuovi pezzi, sarà possibile fare affidamento sui fornitori esterni in modo da soddisfare tali requisiti senza dover investire in ulteriori risorse interne.
Risparmio di tempo: Da un lato le tecnologie tradizionali richiedono la realizzazione di tool di produzione che richiedono lunghi tempi di attesa, dall’altro l’additive manufacturing interno prevede un certo impegno di ore per la progettazione, la preparazione dei file e l’ottimizzazione dei parametri di stampa. L’outsourcing in materia di Additive Manufacturing consente alle aziende di risparmiare tempo prezioso delegando queste attività ai service. Ciò consente al management aziendale di concentrarsi sulle proprie competenze principali e accelerare i tempi di consegna dei prodotti finiti.
Innovazione e accesso a tecnologie avanzate: Collaborare con fornitori esperti in produzione additiva significa avere accesso a tecnologie e materiali all’avanguardia. I fornitori esterni spesso investono in ricerca e sviluppo per migliorare i processi di stampa 3D e introdurre nuove soluzioni. L’individuazione di questi fornitori offre alle aziende la possibilità di beneficiare di tali innovazioni senza dover investire risorse interne nelle fasi di sperimentazione e sviluppo.
I metodi di approvvigionamento esterno nella stampa 3D industriale
In merito all’outsourcing le scelte sono abbastanza ampie, oltre che in continua evoluzione. Si parte dai sistemi standard, a cui sono ormai abituate molte aziende, che prevedono l’individuazione di uno service a seguito di uno scouting iniziale. In altri casi intervengono soggetti terzi, come società di consulenza o studi di ingegneria, che fungono da intermediari per la ricerca e l’individuazione dell’azienda o delle aziende che dovranno occuparsi dello sviluppo delle produzioni additive.
Un processo lungo – in particolare per ciò che attiene alla fase di ricerca – con il rischio che la scelta cada su un produttore, precedentemente specializzato in sistemi sottrattivi, senza una consolidata esperienza nel settore. Capita anche che la stessa azienda intenzionata a produrre in additive manufacturing possa acquistare direttamente le stampanti 3D per iniziare a realizzare i primi oggetti. Ma questa scelta non è sempre la migliore: c’è il rischio di essere vincolati a una specifica tecnologia, magari ideale per un singolo progetto ma inadatta ad altri. La spesa iniziale per l’acquisto può essere elevata, ed è necessario avere competenze interne per far funzionare adeguatamente questi macchinari.
Ci sono poi i marketplace digitali puramente transazionali, che hanno come primo obiettivo quello di vendere un servizio, lasciando però sguarniti alcuni aspetti focali quali il design ottimale e la qualità finale del prodotto che verrà realizzato, senza offrire cioè alcun servizio di advisory.
Infine, la piattaforma digitale Madeinadd offre un servizio completo, in grado di rispondere alle esigenze delle aziende.
L’approccio di Madeinadd
Madeinadd si differenzia rispetto ad altri service per la stampa 3D grazie a un approccio particolare in cinque punti:
- Il cliente che intende stampare in 3D uno o più componenti carica il progetto sulla piattaforma digitale, specificando i requisiti che dovrà avere il prodotto finito, attraverso un apposito configuratore.
- Madeinadd proporrà la soluzione migliore in termini di tecnologia da utilizzare, materiali e design. Ciò si traduce in costi ottimizzati, riduzione dei tempi di gestione di tutti i processi per le quantità di pezzi richiesti.
- Tra i vari aspetti Madeinadd provvede anche a ridisegnare il progetto del prodotto in funzione delle più appropriate tecnologie additive.
- L’eco-sistema di Madeinadd è completo, prevede infatti produzione, post processing e controllo qualità.
- Consegna: l’azienda riceverà il prodotto o i prodotti finiti, tutti validati, attraverso un servizio di logistica particolarmente affidabile e veloce.