Buone notizie per i lavoratori: Acciaierie d’Italia riavvia Altoforno1

È stato avviato un piano che coinvolgerà circa 4.000 lavoratori, con 120.000 ore di formazione totali su tutti i siti dell’azienda. All'accensione presente il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, presente alla riaccensione dell'Altoforno1

La riaccensione dell’Altoforno 1 (AFO1) non solo rappresenta un passaggio importante nel processo di rilancio dello stabilimento di Taranto, segnando l’inizio di un percorso che mira alla transizione verso la decarbonizzazione e l’adozione di forni elettrici, ma anche una tappa fondamentale che farà registrare, a regime, una diminuzione del numero di lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (Cigs) e riporterà l’azienda su una strada di crescita sostenibile.

L’avvio del secondo Altoforno, avvenuto il 15 ottobre 2024, ha coinvolto circa 3.000 lavoratori e avrà effetti visibili sugli impianti a valle del ciclo integrale jonico e sugli altri stabilimenti come Genova e Novi Ligure.







Nei primi mesi dall’insediamento, inoltre, la Struttura Commissariale ha siglato un accordo di grande rilevanza sulla Cigs, raggiunto con tutte le Organizzazioni Sindacali (OO.SS) e il supporto del Ministero del Lavoro. L’accordo ha rappresentato un importante elemento di discontinuità rispetto al passato e ha previsto un’integrazione salariale fino al 70% della retribuzione per i lavoratori in Cigs. Sono esclusi coloro che svolgono attività essenziali di manutenzione e sicurezza legate al Piano di Ripartenza. È prevista anche una rotazione programmata per garantire equità tra i dipendenti coinvolti. Saranno poi introdotte nuove misure di welfare, come lavoro da remoto e orari flessibili, per favorire la conciliazione tra vita e lavoro.

Un aspetto fondamentale dell’accordo riguarda la formazione: è stato avviato un piano che coinvolgerà circa 4.000 lavoratori, con 120.000 ore di formazione totali su tutti i siti dell’azienda, tra cui corsi di alfabetizzazione informatica, riqualificazione tecnica e formazione sulla sicurezza e sull’ambiente. Particolare attenzione è rivolta alla formazione green per la produzione con forno elettrico, una tecnologia chiave per il futuro dell’azienda.

Attualmente sono circa 2.800 i lavoratori coinvolti nella CIGS, ma la ripartenza e lo sviluppo della produzione consentiranno una progressiva riduzione di tale numero con il rilancio complessivo dell’azienda. L’obiettivo è affrontare con coraggio e determinazione le sfide attuali e future, mettendo al centro i lavoratori e promuovendo un modello industriale più sostenibile e innovativo.

«La riduzione della Cigs, resa possibile dalla riattivazione dell’Altoforno 1, rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più stabile e sostenibile per tutti i dipendenti di Acciaierie d’Italia. Questo processo proseguirà gradualmente, accompagnando la ripresa produttiva e le nuove iniziative di rilancio. Il nostro obiettivo è quello di garantire una transizione equa e inclusiva, che valorizzi le competenze dei lavoratori e crei concrete opportunità di crescita professionale attraverso percorsi formativi avanzati. Per noi, il rilancio dell’azienda passa soprattutto attraverso l’investimento sulle persone», commenta Giancarlo Quaranta, commissario straordinario di Acciaierie d’Italia in AS.














Articolo precedenteI nuovi progetti di Zucchetti nelle tecnologie abilitanti l’industria
Articolo successivoImmobiliare logistico: il primo pezzo del puzzle della supply chain. Il caso Giovi Logistic Park






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui