Telemedicina, IoT, digital twin, formazione: così Engineering supporta il piano Mattei e la crescita del continente africano 

Lo ha confermato Maximo Ibarra, ceo di Engineering, durante la riunione ministeriale del G7 di Roma su industria e innovazione tecnologica

Maximo Ibarra, ceo di Engineering.

A conclusione del suo intervento nella riunione ministeriale del G7 di Roma su Industria e innovazione tecnologica, Maximo Ibarra, ceo di Engineering, unica azienda italiana invitata all’evento a conferma del costante impegno del Gruppo nella ricerca e nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, dichiara: «È stato un onore rappresentare l’industria IT e digitale italiana e portare le nostre progettualità in ambito AI e a supporto del Piano Mattei a un evento così rilevante, in cui il ministro Urso e l’organizzazione del “G7 Industria e Innovazione Tecnologica” hanno creato un tavolo di confronto internazionale per il progresso economico e sociale dei Paesi africani».

Tre gli obiettivi condivisi

Engineering è impegnata da quarant’anni nella ricerca e sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, nella convinzione che rappresenti una leva per migliorare le condizioni di vita delle persone e perseguire uno sviluppo davvero sostenibile in tutto il mondo. Per questa ragione, in linea con i principi dell’AI Hub di cui facciamo parte, abbiamo presentato progetti in ambito sanitario e idrico, che grazie all’uso del digitale e dell’Intelligenza Artificiale contribuiranno alla realizzazione del Piano Mattei, creando impatti positivi sul tessuto economico e sociale dei Paesi africani, in un’ottica di “growing together” e benefici reciproci. Tre gli obiettivi condivisi: aumentare l’efficienza sanitaria grazie a soluzioni di telemedicina e diagnostica avanzata; migliorare la gestione delle risorse idriche con tecnologie IoT e digital twin; supportare la formazione delle giovani generazioni per renderle protagoniste della trasformazione digitale. Grazie all’esperienza maturata con la nostra Academy, accompagneremo ciascun intervento con percorsi formativi solidi e mirati. Solo attraverso la diffusione della conoscenza, i benefici generati avranno un impatto duraturo e significativo, così da garantire all’Africa una nuova stagione di crescita e integrazione nel contesto globale”.




















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