Motus-E: immatricolazioni auto elettriche in crescita a settembre, ma la quota di mercato rimane trascurabile

Al 30 settembre il parco circolante elettrico italiano risulta composto da 261.731 auto

La 500e è una delle auto elettriche più vendute in Italia, ma i numeri sono comunque molto bassi.

Nonostante la crisi automotive il mercato italiano delle auto elettriche accelera a settembre. Il mese scorso sono state infatti immatricolate in Italia 6.308 vetture full electric, in crescita del 27,3% rispetto a settembre 2023, con una quota di mercato pari al 5,2% (dal 3,6% di settembre 2023). Nei primi 9 mesi del 2024 le auto elettriche registrate nella Penisola sono 47.559, in aumento del 3,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una market share di poco inferiore al 4%, in lieve aumento rispetto al periodo gennaio-settembre 2023. Al 30 settembre il parco circolante elettrico italiano risulta composto da 261.731 auto. Considerando tutte le alimentazioni, il mercato auto italiano segna a settembre una contrazione dell’11% a 121.666 unità immatricolate, e un passo avanti del 2,1% nei 9 mesi a quota 1.181.117 immatricolazioni.

«La volatilità delle immatricolazioni di auto elettriche di questi mesi riflette l’andamento delle consegne dopo l’impennata di ordini dello scorso giugno, quando gli incentivi messi a disposizione sono andati esauriti in appena 9 ore» commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, sottolineando che «se da un lato quanto accaduto evidenzia l’attenzione degli italiani verso questa tecnologia, dall’altro dimostra l’importanza della programmazione delle politiche incentivanti».







«Un’esigenza meritoriamente riconosciuta dallo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione della riunione di agosto del Tavolo Automotive, in cui è stato preannunciato un nuovo piano pluriennale di agevolazioni», conclude Pressi, «di cui diventa ora essenziale pianificare rapidamente la messa a terra delle risorse, per scongiurare l’asincronia tra annunci ed effettiva disponibilità del bonus che ha fortemente penalizzato il mercato nella prima metà del 2024».














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