Allarme macchine utensili: Ucimu prevede un calo della produzione del 6,2% a fine 2024

Sul risultato complessivo della produzione italiana di settore pesa la grande debolezza del consumo nazionale che dovrebbe ridursi del 25,9%

Il presidente di Ucimu per il biennio 2024-25 è Riccardo Rosa, presidente di Rosa Ermando.

La conferenza stampa di presentazione di 34.Bi-Mu è stata l’occasione per presentare l’aggiornamento delle previsioni dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione per il 2024, a cura del Centro Studi di Ucimu, e per illustrare le previsioni di andamento della domanda mondiale di macchine utensili, nel 2024-2026, elaborate da Oxford Economics. Le indicazioni del mercato degli ultimi mesi, hanno spinto, infatti, il Centro Studi di Ucimu a rivedere (al ribasso) le stime per l’anno in corso rispetto a quelle elaborate nella prima parte dell’anno. Dopo un 2023 mediamente positivo per l’industria italiana di settore, il 2024, fin dal suo esordio, ha mostrato un ritmo differente rispetto al trend degli ultimi anni.

Previsioni 2024 Ucimu

Secondo le previsioni, nel 2024, la produzione calerà, del 6,2%, a 7,1 miliardi di euro. L’export manterrà un buon passo crescendo ancora e attestandosi a 4,4 miliardi, il 4,4% in più rispetto al 2023. Questo incremento non sarà però sufficiente a mantenere in area positiva il dato di produzione, come invece è accaduto nel 2023 quando consumo e consegne sul mercato interno già segnavano il passo. Sul risultato complessivo della produzione italiana di settore pesa la grande debolezza del consumo italiano che, secondo le stime appena rielaborate, dovrebbe ridursi, del 25,9%, a 4,3 miliardi, impattando sulle consegne dei costruttori italiani, che si fermeranno a 2,7 miliardi (-19,5%), e sulle importazioni (-34,8%).







Previsioni 2024-2026 Oxford Economics

D’altra parte, come emerge da una prima anticipazione dei dati elaborati da Oxford Economics per l’autunno, il 2024 si conferma anno complicato per l’industria mondiale di settore ma la ripresa è prevista già nel 2025. Il 2024 si chiuderà con un calo della domanda mondiale di macchine utensili, del 6,4%, a 68,1 miliardi di euro. Ma già nel 2025 è prevista un’inversione di tendenza che dovrebbe concretizzarsi in un incremento dell’8% del consumo fino a raggiungere i 73,6 miliardi. Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2026 quando l’incremento dovrebbe essere del 6,7%. In questo contesto di recupero, l’Italia mostrerà una forte capacità di ripresa. Dopo il calo del 2024, già nel 2025, assisteremo ad un rimbalzo importante della domanda di investimenti in nuove tecnologie di produzione da parte degli utilizzatori italiani, pari al 17,5%. ll trend positivo dovrebbe continuare anche nel 2026 sebbene con ritmo più contenuto (+ 4,2%).

Riccardo Rosa, presidente di Ucimu ha affermato: «Oggi le aziende italiane che intendono fare investimenti in nuove tecnologie di produzione hanno a disposizione due provvedimenti alternativi Transizione 4.0 e Transizione 5.0 decisamente interessanti e le risorse sono importanti. Il 5.0 arriva dopo una lunga ed “estenuante” attesa e sappiamo che l’effetto non potrà essere così diffuso come quello del 4.0 perché prevede regole e iter completamente differenti, i tempi di utilizzo sono stretti (scadenza 31/12/2025) e l’obiettivo del provvedimento è, in effetti, quello di premiare le aziende che sono pronte a lavorare sul risparmio energetico».

Alfredo Mariotti, direttore generale di Ucimu ha affermato: «Ora gli strumenti a disposizione delle aziende sono chiari, BI-Mu ha quindi il timing perfetto per intercettare la domanda congelata per mesi e crediamo che, come già accaduto in passato, potrà fare da booster per il riavvio degli investimenti in beni strumentali. A conferma della fiducia che gli operatori del settore ripongono in Bi-Mu sono i numeri di questa manifestazione che, nonostante il contesto particolarmente complicato, ha saputo difendere la sua posizione di evento di riferimento per l’industria manifatturiera».

Il 37% delle aziende presenti a 34.Bi-Mu è di provenienza estera

Protagoniste della manifestazione sono oltre 750 imprese, l’8,5% in più di quelle registrate per l’edizione del 2022. Il 37% delle aziende presenti è di provenienza estera: Germania, Giappone, Taiwan, Svizzera, USA, Spagna, Francia, Cina, Corea del Sud, Austria, UK, Turchia, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Paesi Bassi, San Marino, Irlanda, Hong Kong, Belgio sono i paesi rappresentati. Le tecnologie in mostra, distribuite su una superficie totale di 65.000 metri quadrati nei quattro padiglioni allestiti per l’evento, 9-11/13-15, rappresentano al meglio l’offerta internazionale di settore. La manifestazione – che ha ottenuto la Certificazione Icim Iso 20121: 2013 che attesta che 34.Bi-Mu è evento sostenibile organizzato secondo i principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale – si presenta con numerose novità molte delle quali legate al tema dei giovani, della formazione e del lavoro.

Il nuovo progetto Education & Job è stato pensato per favorire il dialogo tra mondo della scuola e industria di settore e per attrarre talenti che, in fiera, possono verificare da vicino contenuti, valore, opportunità offerte dal settore e dalle imprese che ne fanno parte. Tra le numerose iniziative realizzate nell’ambito di Ucimu Academy vi è Robotgames, il nuovo concorso di automazione robotica per gli studenti delle scuole superiori, promosso da Fondazione Ucimu e realizzato da Efim con il supporto di Fondazione Fiera Milano, la cui finale si terrà venerdì 11 ottobre a Bi-Mu. L’approfondimento culturale tematico è offerto, come da tradizione dal ricco programma di incontri e convegni: una ottantina di appuntamenti, a cura di organizzatori ed espositori, la gran parte dei quali ospitati dall’Arena BI-MUpiù organizzata per tematiche (venerdì giornata della robotica – calendario completo in bimu.it).

34.BI-MU si apre con la Cerimonia inaugurale, mercoledì 9 ore 10.30, Arena Bi-Mupiù (Padiglione 11 F26), fieramilano Rho. Intervengono alla cerimonia: Enrico Pazzali, presidente Fondazione Fiera Milano, Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico Regione Lombardia, Riccardo Rosa, presidente Ucimu-Sistemi per produrre, Andrea Ragaini, vicedirettore generale Banca Generali, Matteo Zoppas, presidente Ice-Agenzia (invitato), Federico Faggin fisico e inventore del microprocessore. Intervista e modera Simone Spetia, Radio 24.

 














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