«L’Italia deve continuare ad essere un Paese manifatturiero. La competitività deve essere un’ossessione». La relazione di Visentin all’Assemblea Generale di Federmeccanica

La ricetta per l'Italia del vicepresidente di Federmeccanica: puntare sull'aumento della produttività, promuovere la crescita delle aziende, combattere i contratti pirata, promuovere l'occupazione femminile, investire nella sicurezza sul lavoro e sull'innovazione

Federico Visentin, presidente di Federmeccanica, durante il suo discorso all'Assemblea Generale 2024

La secondo seconda giornata dell’Assemblea Generale 2024 di Federmeccanica si è aperta con sei tavoli tematici coordinati dai vicepresidenti dell’associazione: Diego Andreis, Fabio Astori, Simone Bettini, Corrado La Forgia, Antonio Liotti, Luciano Sale, Stefano Serra, Daniela Vinci. Il focus è stato su Innovazione e Intelligenza Artificiale, ESG, Competenze di oggi e domani, Cultura d’impresa e Società, Cambiamenti del Lavoro e Crescita delle Imprese e del Territorio.

Ai tavoli hanno partecipato accademici ed esperti oltre ai Main Partner della manifestazione: Intesa Sanpaolo, Fincantieri, Generali, Hitachi, Leonardo, Kpmg, Marelli, Rete ITS Italia, Umana e Würth.







Il pomeriggio, nella parte più istituzionale, ha visto gli interventi di Costanzo Jannotti Pecci (presidente Unione Industriali Napoli), Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli), Federico Visentin (presidente di Federmeccanica), Giancarlo Giorgetti (,inistro dell’Economia e delle Finanze), Marina Calderone (ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made In Italy). Le conclusioni sono state affidate al presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

Uno scatto della seconda giornata dell’Assemblea Generale di Federmeccanica.

«Vorrei ringraziare la Fondazione Ferrovie dello Stato per l’ospitalità in questa bellissima sede». affemra il presidente di Federmeccanica Federico Visentin. «Qui si respira la storia e si parla di futuro. Le regioni più industrializzate d’Italia prima del 1860 erano la Campania, la Calabria e la Puglia. La più grande fabbrica metalmeccanica della Penisola era quella di Pietrarsa, con oltre 1200 addetti. A Napoli inoltre è nato il padre dell’economia civile, Antonio Genovesi, che nel lontano 1765 lasciò un segno profondo e mandò un segnale chiaro per il progresso economico e sociale. Il Rinnovamento avviato da Federmeccanica per la promozione di quello che definimmo Umanesimo Metalmeccanico, trova più di un riferimento nell’opera di quell’illustre pensatore. Anche quest’anno – ha continuato Visentin – il titolo della nostra Assemblea è rappresentato da un acronimo denso di significati: IMPRESA – Industria. Meccanica. Produttiva. Responsabile. Ecologica. Sostenibile. All’Avanguardia».

Federico Visentin (presidente Federmeccanica) ed Emanuele Orsini (presidente Confindustria).

Industria – L’Italia non è un Paese solo per turisti. Grazie all’Industria manifatturiera l’Italia genera la quota più rilevante di Prodotto Interno Lordo, risultando così determinante per non affondare sotto il peso di un debito pubblico che non arresta la sua crescita. Grazie all’Industria manifatturiera l’Italia siede ai tavoli dei Grandi e continua ad essere un riferimento nel Mondo. L’Italia è, e deve continuare ad essere, un Paese Manifatturiero.

Meccanica – La Metalmeccanica/Meccatronica produce il cento per cento dei beni di investimento, grazie ai quali l’innovazione tecnologica viene trasmessa in tutti i rami dell’Industria. Per far conoscere tutto questo siamo da tempo impegnati, e continueremo ad esserlo, nella campagna culturale Generazione Meccatronica. Con orgoglio possiamo affermare ancora una volta che le imprese metalmeccaniche/ meccatroniche sono la massima espressione di quella eccellenza italiana riconosciuta in tutto il Mondo. Oggi però qualcosa sta cambiando, anche a causa delle tensioni geopolitiche che stanno attanagliando tutti i Continenti. La competitività delle nostre imprese deve essere per tutti noi un’ossessione se amiamo come amiamo il nostro Paese!

Produttiva – Innanzitutto dobbiamo aumentare la produttività, senza se e senza ma. Se non risolviamo il problema della produttività non si possono trovare le risorse necessarie per innovare e non ci può essere una maggiore redistribuzione. Dal 2016 al 2023 la produttività è cresciuta del 2,2%, le retribuzioni del 16,7% e il costo del lavoro per unità di prodotto del 14%. Per prima cosa quindi va rafforzato e migliorato il collegamento tra salari e produttività. In presenza di un margine operativo lordo significativo e crescente, una quota va destinata ai salari, prima dell’utile netto. Nella contrattazione nazionale e aziendale si può trovare il giusto rapporto tra le garanzie minime di adeguamento all’inflazione (IPCA NEI) e le forme di collegamento tra salari e produttività da realizzare nelle singole imprese. L’obiettivo a cui tendere deve essere raggiungere un livello di marginalità adeguato e crescente. Diamoci, quindi, l’obiettivo di superare il 10% del rapporto tra margine operativo lordo e fatturato, anche solo di un punto, in un percorso che sia di crescita costante. Nelle fasi più difficili si deve puntare sul controllo dei costi, non c’è altra via. Per un aumento significativo della produttività e della marginalità dobbiamo impegnarci a far crescere le imprese, dimensionalmente ma soprattutto strutturalmente. E dovremmo farlo velocemente, dunque con processi di aggregazione. Poniamoci l’obiettivo di avviare, nei prossimi dodici mesi, in ciascuna Regione, almeno un progetto finalizzato all’aggregazione di almeno due imprese. Anche il nostro Fondo di Previdenza complementare Cometa può essere una buona leva dandogli un ruolo in più attraverso gli investimenti nell’economia reale. Come sistema della rappresentanza siamo anche chiamati a ricercare nuovi equilibri tra libero mercato e gestione dei rapporti di fornitura. Non vi è dubbio che lungo la catena del valore può determinarsi una forte compressione della marginalità. Il sistema della rappresentanza può e deve attivarsi per evitare speculazioni lungo le filiere. Federmeccanica si farà promotrice di un’azione di sensibilizzazione per affrontare insieme a Confindustria questo tema determinante per la tenuta e per lo sviluppo delle imprese italiane.

Responsabile – Essere responsabili significa anche puntare sulla solidarietà. Solidarietà tra imprese, nei confronti di chi è più debole, e solidarietà verso le persone per aiutare chi ha più bisogno oggi e chi potrà avere bisogno domani. Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale può essere un banco di prova importante per la solidarietà da realizzare a favore delle lavoratrici e dei lavoratori. Essere responsabili significa che non si può scegliere il Contratto che piace di più, finendo, nei peggiori dei casi, dentro l’universo torbido dei Contratti pirata. Occorre evitare deviazioni nella definizione dei campi di applicazione dei CCNL del Sistema Confederale che possano determinare sovrapposizioni tra gli stessi. Occorre combattere la pirateria contrattuale con tutti i mezzi e ognuno deve fare la propria parte, dalle Istituzioni alle Parti Sociali veramente rappresentative. Riteniamo sia giunto il momento di avviare un percorso per la riduzione del numero dei Contratti Collettivi Nazionali. Nella metalmeccanica ci sono ancora troppi Contratti. Dobbiamo attivare tutte le leve affinché il Contratto dei Metalmeccanici sia uno solo. L’occasione può essere il Contratto Collettivo Nazionale ESG. L’abbiamo lanciato l’anno scorso, ora siamo in tempo di rinnovo ed è il momento per concretizzarlo. Un Contratto Collettivo Nazionale ESG può essere un catalizzatore capace di attrarre dentro di sé tutti quei Contratti metalmeccanici che oggi sono separati.

Ecologica – Qualcosa di più si può fare per l’ambiente e per le comunità. Incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico. Pensate al contributo che potremmo dare se i lavoratori metalmeccanici, che sono oltre un milione e cinquecentomila, utilizzassero di più il trasporto pubblico. Un secondo ambito di azione è quello delle filiere. C’è una catena del valore che può diventare cinghia di trasmissione di valori. Si tratta di diffondere principi e pratiche attraverso questo meccanismo capillare di rapporti tra imprese, grandi e piccole.  Possiamo creare una rete che raccolga le buone pratiche rendendole pubbliche, stimolando così una sempre maggiore diffusione delle stesse. Abbiamo già sperimentato la funzionalità della tecnologia blockchain per la formazione con MetApprendo, possiamo quindi pensare a un suo ulteriore utilizzo in un altro ambito di grande valore sociale.

Costanzo Jannotti Pecci. presidente Unione Industriali Napoli.

Sostenibile – Nell’Industria, e in particolare nel nostro Settore, l’occupazione femminile è ancora minoritaria. C’è un problema a monte negli indirizzi di istruzione cosiddetti STEM, dove si creano conoscenze funzionali all’occupazione nell’Industria e dove il numero di studentesse è tutt’ora molto basso. Questa carenza si ripercuote poi a cascata nell’offerta di lavoro femminile, che è inferiore rispetto a quella maschile. Dobbiamo impegnarci di più nell’orientamento, e lo faremo. Questa bellissima due giorni si è aperta con Eureka!Funziona! che per la prima volta è parte integrante dell’Assemblea Generale, ha riguardato le scuole medie. Abbiamo quindi già incominciato a fare qualcosa di più per orientare e ispirare i ragazzi e le ragazze verso lo sviluppo delle competenze. Faremo un passo in più, inviando alla Smiling School di Korogocho in Kenia – creata dall’Associazione “Una mano per un sorriso for Children” – alcuni kit e il relativo materiale didattico affinché i bambini che frequentano la scuola possano cimentarsi nella realizzazione di giocattoli, proprio come avviene nelle nostre scuole. Sempre da questa sede riparte Fabbrica 4D con un premio riconosciuto da Federmeccanica ad una neo laureata in Ingegneria Meccatronica dell’Università Federico II di Napoli. Lo faremo ogni anno per una ragazza in più che si laureerà in Meccatronica. Non intendiamo però fermarci qui. Va ricercato un equilibrio di genere nella forza lavoro, a tutti i livelli. Esistono già strumenti che possono essere veicolati verso la dimensione di genere, penso ad esempio al welfare e alla formazione. Nel CCNL ESG potranno essere studiati ulteriori elementi per diffondere la cultura della Sicurezza sul Lavoro. Già tanto è stato fatto negli ultimi due Contratti Nazionali, e dobbiamo continuare a percorrere questa strada. L’invito che faccio in questa Assemblea alle nostre imprese, anche e soprattutto per la Sicurezza sul lavoro, è di fare qualcosa in più. Un’azione in più, anche una sola, rispetto a quanto previsto dalla legge o dal CCNL.

All’Avanguardia – Dobbiamo essere l’Avanguardia dell’Industria. Per l’innovazione servono risorse. Dobbiamo trovare nelle pieghe dei bilanci le risorse da investire. La bassa marginalità di cui abbiamo parlato pesa tantissimo. La priorità deve essere destinare una quota dei margini all’innovazione, poi viene il resto. La presenza di risorse per l’innovazione è condizione necessaria ma non sufficiente, bisogna anche sapere dove investire. Possiamo fare un passo in più su una delle tecnologie emergenti di cui tanto si parla, che abbiamo trattato in questa Assemblea, l’Intelligenza Artificiale. Pensate se in ogni territorio un’impresa che è avanti in questo percorso ne “adottasse” un’altra per portarla al livello successivo, e se poi quest’ultima facesse lo stesso con un’altra ancora, e così via. Noi faremo la nostra parte, con le nostre forze e con le nostre idee, anche fornendo supporto sul metodo da utilizzare.

Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli)

I M P R E S A – In altre sedi abbiamo discusso con i vari Stakeholders Istituzionali i temi fondamentali per il destino delle nostre imprese e del Paese. Lo faremo ancora perché le imprese non possono essere lasciate da sole. Sappiamo quali sono le priorità, le abbiamo già indicate. Dal taglio strutturale ed esteso del cuneo fiscale riducendo anche il costo del lavoro, alla semplificazione dei premi di risultato senza più l’incrementalità, all’innalzamento strutturale del limite di esenzione per i flexible benefits a 2.000 euro per tutti superando ogni distinzione. Le politiche industriali che sostengano la ricerca e sviluppo e l’innovazione fino agli interventi per la creazione delle competenze necessarie. E ancora, quelle che favoriscano la crescita delle imprese anche attraverso l’esenzione fiscale dei profitti generati dalle aggregazioni. Oggi ci siamo presi la responsabilità di fare noi qualcosa in più, e di farlo a prescindere.














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