Crisi Volkswagen: il Gruppo respinge le richieste dei sindacati. Lavoratori minacciano scioperi

«Dobbiamo garantire il futuro e la competitività di Volkswagen nel lungo periodo. Per farlo, dobbiamo ridurre i costi», commenta Arne Meiswinkel, negoziatore capo del Gruppo

Il contratto collettivo di Volkswagen si applica a circa 120.000 collaboratori degli stabilimenti di Wolfsburg, Braunschweig, Hannover, Salzgitter, Emden e Kassel.

I comitati di contrattazione collettiva di Volkswagen e le sezioni IG Metall della Bassa Sassonia e della Sassonia-Anhalt hanno iniziato ad Hannover i colloqui per la contrattazione collettiva del 2024. Le parti avevano già concordato di anticipare di un mese l’inizio dei negoziati, inizialmente previsto per la fine di ottobre. A causa delle attuali sfide economiche, Volkswagen si è sentita costretta ad aggiungere ulteriori questioni alle trattative, oltre alla richiesta salariale di IG Metall, e per la prima volta a risolvere i contratti collettivi con effetto dal 31 dicembre 2024. Tra questi, le tutele per i siti
produttivi e i posti di lavoro, l’assunzione di apprendisti e studenti duali, l’applicazione della fascia Tarif Plus e tutti gli accordi collettivi sull’impiego di lavoratori temporanei.

La posizione di Volkswagen

All’inizio dei colloqui, Arne Meiswinkel, negoziatore capo di Volkswagen e responsabile delle Risorse Umane del brand Volkswagen, ha spiegato la posizione dell’azienda: «La situazione in Germania è molto seria. Volkswagen sarà in grado di mantenere la propria posizione di vostruttore leader in termini di volumi solo se adesso riusciremo a garantire il futuro dell’azienda, di fronte all’aumento dei costi e alla forte crescita della concorrenza. Una riduzione sostenibile dei costi, unita a una maggiore efficienza e produttività, sono l’unico modo in cui potremo investire in nuove tecnologie e prodotti, salvaguardando così l’occupazione nel lungo periodo». Arne Meiswinkel ha inoltre sottolineato: «Ci impegniamo per la Germania come business location e per i posti di lavoro nel settore industriale. Ma ciò richiede un elevato livello di competitività. È arrivato il momento di agire insieme e in modo lungimirante».







Le richieste del sindacato IG Metall

In precedenza Thorsten Gröger, negoziatore capo e responsabile di IG Metall in Bassa Sassonia e Sassonia-Anhalt, aveva chiesto un aumento salariale del 7% e un pagamento base di 170 € per gli apprendisti e gli studenti duali. Durante le trattative, Arne Meiswinkel ha respinto le richieste di IG Metall, affermando: «Possiamo
garantire il futuro di Volkswagen solo se siamo competitivi. Per riuscirci, abbiamo bisogno di riduzioni sostenute dei costi e di una struttura a prova di futuro per le condizioni di lavoro coperte dal nostro contratto collettivo. Il riallineamento sul tema delle tutele per i siti produttivi e i posti di lavoro, l’applicazione della Tarif Plus, un programma formativo basato sulle necessità e l’impiego di lavoratori temporanei a condizioni competitive sono elementi chiave. Dobbiamo anche ridurre il costo del lavoro in Germania. Possiamo mantenere la nostra posizione al vertice e salvaguardare i posti di lavoro nel lungo termine solo se lavoriamo in modo più economico. L’uno presuppone l’altro e non sarà possibile senza il contributo dei collaboratori. Nelle prossime fasi della contrattazione collettiva, quindi, cercheremo soluzioni che rafforzino sia l’azienda che i dipendenti nel lungo periodo. Ora spetta a noi, in quanto parti del contratto collettivo di lavoro, collaborare per definire la futura redditività dell’azienda e tutelarla a lungo termine».

Il primo round di negoziati si è concluso dopo tre ore. L’obbligo di astensione dalle azioni sindacali termina il 30 novembre 2024. Il contratto collettivo di Volkswagen si applica a circa 120.000 collaboratori degli stabilimenti di Wolfsburg, Braunschweig, Hannover, Salzgitter, Emden e Kassel, e riguarda anche i dipendenti di Volkswagen Financial Services, Volkswagen Immobilien e dx.one.

Le richieste di Volkswagen:

  • Salvaguardia dei posti di lavoro
    In Volkswagen, la tutela dei posti di lavoro è stata parte del contratto collettivo dal 1994. Con la risoluzione del contratto collettivo per il futuro e dell’accordo “Digital Transformation Roadmap”, l’azienda ha reagito alle attuali sfide economiche e strutturali, con l’obiettivo di un riallineamento sul tema delle tutele per i siti produttivi e i posti di lavoro.
  • Applicazione della Tarif Plus
    L’applicazione della fascia Tarif Plus è regolata da un contratto collettivo di lavoro separato [RTV T+] per i collaboratori in posizioni specialistiche o manageriali. Le condizioni lavorative della fascia Tarif Plus differiscono da quelle previste dal contratto collettivo standard, per esempio in termini di orario lavorativo, bonus e utilizzo di un’auto aziendale. Alla fine del 2023, l’azienda aveva già annunciato una stabilizzazione per i collaboratori di questa fascia retributiva al momento della nomina. L’azienda ha ora rescisso questo accordo, con l’obiettivo di un riallineamento sull’applicazione della fascia Tarif Plus.
  • Assunzione di apprendisti e studenti duali
    Nel proprio contratto collettivo di lavoro per gli apprendisti, Volkswagen si è impegnata a mettere a disposizione 1.400 posizioni all’anno. A causa della minore domanda, in passato garantire l’assunzione degli apprendisti è stata spesso una sfida. Con la risoluzione di questo accordo, l’obiettivo è adattare alle esigenze effettive il numero di posti messi a disposizione e l’assunzione di apprendisti e studenti duali, garantendo così una migliore programmazione sia per i lavoratori, sia per l’azienda.
  • Lavoro temporaneo
    Volkswagen ricorre a questa tipologia per far fronte ai picchi di produzione e alle fluttuazioni della capacità. Con la risoluzione dei contratti collettivi sull’impiego di lavoratori temporanei in Volkswagen, l’azienda intende ricorrervi alle condizioni collettive di riferimento per il settore e non a costi molto più elevati rispetto a quelli sostenuti dai concorrenti, come avviene attualmente.













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