Macchine autocertificate per facilitare gli incentivi della Nuova Sabatini Green. La soluzione di Fanuc Italia

di Laura Magna ♦︎ La Nuova Sabatini Green aiuta le pmi ad acquistare o noleggiare macchinari avanzati a basso impatto ambientale. Fanuc Italia, leader globale nell’automazione industriale, punta sulla documentazione per facilitare l’accesso alle agevolazioni. Come? Autocertificando le macchine in base al loro indice di riciclabilità. L’importanza dell’etichettatura sulle linee di prodotto Robodrill, Roboshot, Robocut. Ne parliamo con Umberto Dassi, technical manager Fanuc Italia

Fanuc Roboshot utilizza la tecnologia di precisione Cnc all'avanguardia tipica delle operazioni di tornitura e fresatura e la applica allo stampaggio a iniezione elettrica.

La transizione green? Necessità della collaborazione tra pmi che si digitalizzano e produttori di macchine. Perché le prime hanno necessità di fruire degli incentivi pubblici sull’acquisto di macchine, incentivi che sono sempre più numerosi, ma allo stesso tempo sempre più complessi e insidiosi. E allora, ad aiutarle deve essere chi produce la macchina, certificando la conformità della stessa sul fronte ambientale (e traendone un vantaggio a sua volta).
È, in estrema sintesi, l’idea alla base del progetto RM Sabatini Green, elaborato da Fanuc Italia, la filiale milanese del colosso giapponese della robotica. Un progetto che porta la firma di Umberto Dassi, technical manager Fanuc Italia e che si sostanzia nel fornire le macchine di Fanuc di una dichiarazione di sostenibilità, in base al loro indice di riciclabilità. Un unicuum nel settore al momento. L’obiettivo finale della certificazione è rendere più facile la fruizione delle agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini Green, per le pmi che comprano centri di lavoro e presse Fanuc. E si fonda su un assunto chiave: la Nuova Sabatini – come d’altronde anche Transizione 5.0 – chiede alle pmi che acquisteranno macchine per la digitalizzazione di dimostrare che queste macchine hanno impatto anche in termini di efficienza energetica o ambientale. A differenza di Transizione 5.0 (che riguarda l’efficienza energetica) la Nuova Sabatini Green riprende la sostenibilità in termini di efficienza del processo. Alle pmi è richiesto dunque un grande sforzo in termini di misurazione e di certificazione.

Nuova Sabatini Green e Transizione 5.0: il quadro della situazione

«Il progetto lo abbiamo lanciato nel 2023: consente all’industria italiana di sfruttare le agevolazioni della “Nuova Sabatini Green”, con l’acquisto di macchine Fanuc (RM sta per Robomachines, quindi i macchinari di produzione, ndr) conformi alle nuove direttive – dice Dassi a Industria Italiana – Ci tengo a dire che fa capo alla filiale italiana. L’idea è appunto quella di autocertificare le macchine sulla base del loro indice di riciclabilità, in modo che la pmi non abbia difficoltà a produrre i documenti necessari alla fruizione dell’incentivo. E non rischi negli anni successivi accertamenti o contestazioni».







Umberto Dassi, technical manager Fanuc Italia.

Vale la pena ricordare cosa sia la Nuova Sabatini Green: ovvero una versione aggiornata della Nuova Sabatini, rivolta specificamente a incentivare investimenti in beni strumentali che favoriscono la sostenibilità ambientale. Questa iniziativa mira a sostenere le piccole e medie imprese nell’acquisto o nel leasing di macchinari, impianti e attrezzature che siano tecnologicamente avanzati e a basso impatto ambientale (come macchinari ad alta efficienza energetica, impianti per la produzione di energie rinnovabili, e attrezzature che riducono l’impatto ambientale dei processi produttivi). Le imprese possono beneficiare di un contributo del Mimit, che copre una parte degli interessi sui finanziamenti bancari contratti per questi investimenti. In dettaglio il valore del contributo viene determinato in misura pari a quello degli interessi calcolati su un finanziamento di 5 anni con un tasso di interesse del 3,5%, che corrisponde al 10% delle spese ammesse. La misura facilita l’accesso al credito per le Pmi, rendendo più agevole ottenere finanziamenti a condizioni favorevoli per l’acquisto di beni strumentali innovativi e sostenibili.

Inoltre la Nuova Sabatini Green è cumulabile con altri incentivi, come il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali e anche il credito della Transizione 5.0, permettendo alle imprese di massimizzare i benefici fiscali. Questa misura si inserisce all’interno delle politiche italiane ed europee per la promozione della sostenibilità ambientale e della crescita economica sostenibile, supportando le imprese nel processo di innovazione e transizione verso un’economia più verde.

Il processo che le pmi devono seguire per rientrare nella Nuova Sabatini Green

Fanuc ha realizzato l’etichettatura sul centro di lavoro a cinque assi Robodrill (la cui gamma consta di 5 modelli).

Per ottenere le agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini Green, le imprese devono seguire una serie di passaggi e soddisfare determinati requisiti. Innanzitutto, devono identificare l’investimento ammissibile, che può comprendere macchinari, impianti, attrezzature, hardware e software con caratteristiche di sostenibilità ambientale. Successivamente, devono presentare una domanda di finanziamento presso una banca o un intermediario finanziario convenzionato con il Mimit. E dunque fare la domanda di contributo. Il Mimit verifica quindi la conformità della domanda e delle caratteristiche dell’investimento ai requisiti della Nuova Sabatini Green. Se la domanda è conforme, concede il contributo e lo erogato in quote annuali, in base al piano di ammortamento del finanziamento. Le imprese che desiderano accedere a questa agevolazione devono soddisfare alcuni requisiti, tra cui essere una pmi con sede operativa in Italia, iscritta al Registro delle Imprese, e non essere in stato di difficoltà o sottoposta a procedure concorsuali. Devono inoltre presentare una serie di documenti, come il modulo di domanda compilato, un piano di investimento dettagliato, documentazione che attesti le caratteristiche di sostenibilità dell’investimento e le dichiarazioni e autocertificazioni richieste dalla normativa. Le imprese devono inoltre mantenere la documentazione relativa all’investimento e alla sostenibilità per eventuali controlli e rendicontazioni successive.

Industria 5.0 garantisce alta sostenibilità: riduzione del consumo energetico, nessun olio, pochissimi scarti. Uso della plastica riciclata e dell’intelligenza artificiale.

Il progetto Rm Nuova Sabatini Green di Fanuc Italia

Ed è proprio su questo tema della documentazione che il progetto di Fanuc Italia fa la differenza. Presente a livello globale con 270 filiali e oltre 9.400 dipendenti, Fanuc è leader globale nell’automazione industriale con sistemi Cnc, robot, macchine utensili e presse. Con sede a Lainate, nella provincia di Milano, Fanuc Italia conta 173 dipendenti. «Quello di cui parliamo è il primo progetto orientato alla sostenibilità delle macchine che Fanuc ha sviluppato: lo abbiamo presentato nel 2023 – dice Dassi – Fanuc Italia in questo modo ha voluto cogliere i massimi benefici di questa agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese. La misura consente di finanziare l’acquisto e il leasing di macchine e attrezzature a basso impatto ambientale. L’obiettivo è migliorare la sostenibilità dei processi produttivi. Ragione per cui è cumulabile con i crediti del nuovo Decreto Transizione 5.0». In altre parole, soddisfacendo i requisiti richiesti dalle due normative, «si avrà la possibilità di beneficiare congiuntamente del contributo previsto dalla Sabatini e del 5.0. e quindi da un lato, con il 5.0, finalizzare l’acquisto di macchine che consentano di ottimizzare il risparmio energetico. Dall’altro con la Sabatini di dare forza alla sostenibilità del processo produttivo».

Le macchine Fanuc? Hanno un indice di riciclabilità del 98%

Le macchine di Fanuc hanno raggiunto un indice di riciclabilità del 98% in media, con un minimo del 92%.

Cosa fa Fanuc per offrire la dichiarazione ambientale di prodotto? «Abbiamo utilizzato la definizione di riciclabilità: che si definisce come la capacità di un bene di essere riutilizzabile alla fine del suo ciclo di vita, al fine di ridurre l’inquinamento. Abbiamo chiesto alla casa madre di fornirci i valori di riciclabilità delle macchine che vendiamo. In questo modo abbiamo creato etichette ambientali di tipo 2 (l’anello di Moebius della riciclabilità), auto-certificabili dal produttore, che attestano la riciclabilità dei materiali utilizzati nelle macchine. E siamo in grado di dire che le nostre macchine rispettano i criteri stabiliti dalla normativa internazionale Uni EN Iso 14021», dice Dassi. Fanuc ha realizzato l’etichettatura su tutte le tre linee di prodotto: il centro di lavoro a cinque assi Robodrill (la cui gamma consta di 5 modelli), presse elettriche per materie plastiche, in otto modelli della gamma Roboshot, e macchine per la elettroerosione a filo, nella gamma Robocut.

Viene indicata anche la tipologia di materiale impiegato e quanto in percentuale e in valore assoluto sul peso totale è ghisa o acciaio, rame e così via.

«Abbiamo valutato la riciclabilità delle nostre macchine e rilevato che mostrano un indice di riciclabilità del 98% in media, con un minimo del 92%. Numeri notevoli. Un ulteriore passo è definire la quantità di materia prima che viene riutilizzata nella realizzazione delle macchine nuove. Fatto cento il peso di una macchina, il 28-30% proviene da un riciclo, che è a sua volta un dato rilevantissimo. Fanuc è a oggi l’unico produttore di macchine a fornire questi dati». E non solo. «Siamo in grado di fornire con la certificazione la tipologia di materiale impiegato e di indicare quanto in percentuale e in valore assoluto sul peso totale è ghisa o acciaio, rame e così via. E questo vale anche per altri materiali come polimeri termoplastici o materiali elettrici».

Tutti questi dati sono importantissimi quando si parla di studio di fattibilità per il cliente: «Fanuc assicura sostenibilità al cliente e la certifica – continua Dassi – ma il progetto porta vantaggi anche a noi: sia dal punto di vista economico che ambientale. Dal punto di vista economico, l’accesso alle agevolazioni fiscali permetterà di ridurre i costi di finanziamento, incentivando l’acquisto e il leasing di nuove tecnologie. Dal punto di vista ambientale, l’attenzione alla riciclabilità e alla disassemblabilità dei prodotti contribuirà a ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive, promuovendo pratiche più sostenibili e in linea con le normative europee e internazionali».














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