Angelini Industries, utile netto 2023 a 98 milioni (+22,8%). Ricavi a 2,1 miliardi (+7%)

Il 55% del fatturato è generato in Italia, il 37% in Europa e l’8% nel resto del mondo. La maggior parte della produzione è concentrata nel Bel Paese

Sergio Marullo di Condojanni, ceo di Angelini Industries.

L’assemblea dei soci di Angelini Holding ha approvato il bilancio consolidato dell’esercizio 2023, chiuso con una sensibile crescita rispetto ai valori di fine 2022. Angelini Holding è la capogruppo di Angelini Industries, gruppo industriale italiano attivo in 21 paesi con circa 5.800 dipendenti nei settori Salute, Tecnologia Industriale e Largo Consumo. Angelini Industries è oggi presente con proprie legal entity in 21 Paesi del mondo: Italia, Austria, Bulgaria, Cina, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria. Le società operative che fanno parte del Gruppo sono: per il settore Salute, Angelini Pharma e Angelini Ventures; per il settore Tecnologia Industriale, Angelini Technologies-Fameccanica; per il settore Largo Consumo, Fater, joint-venture paritetica con P&G, Angelini Beauty e Angelini Wines & Estates.

Risultati consolidati 2023

I ricavi sono stati – per la prima volta nella storia del Gruppo – pari a € 2.149,6 milioni, in aumento di oltre il 7% rispetto al 2022 (€ 1.998,0 milioni): un risultato che si inserisce in un percorso di costante crescita che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni di Angelini Industries. L’Ebitda ha raggiunto € 303,7 milioni (+19,2% vs 2022), l’Ebit i € 91,2 milioni (+132,1%), mentre il risultato netto della gestione finanziaria è di € 44,9 milioni; il risultato ante imposte è di € 136,1 milioni (+ 48,4%) e il risultato netto di € 98,3 milioni (+22,8%).







Sergio Marullo di Condojanni, ceo di Angelini Industries, ha dichiarato: «Il bilancio del 2023 è stato il migliore di sempre per il Gruppo: una crescita costante che rappresenta il risultato del percorso strategico avviato nel 2020, che ha portato a un aumento del fatturato di oltre il 25% negli ultimi 4 esercizi, grazie a investimenti per oltre 800 milioni di euro. Ritengo che siano state poste le basi per un’evoluzione ancora più significativa del Gruppo: vogliamo proseguire con determinazione in questo percorso di crescita, consolidando la nostra posizione a partire dal settore farmaceutico, dove abbiamo solidi brand che garantiscono elevata visibilità alla nostra capacità di generare cassa e una promettente pipeline di sviluppo».

Composizione dei ricavi

Analizzando nel dettaglio i settori di business in cui Angelini Industries è presente, i ricavi nel 2023 sono aumentati trasversalmente e risultano composti per il 57% dal settore Salute, per il 33% dal Largo Consumo e per il 10% dalla Tecnologia Industriale. Il 55% del fatturato è generato in Italia, il 37% in Europa e l’8% nel resto del mondo. La maggior parte della produzione è concentrata in Italia dove si trovano 6 impianti produttivi su 12 totali del Gruppo e circa 4.000 dipendenti su 5.800.

Andamento dei risultati operativi

I risultati operativi di tutte le società del Gruppo, determinanti nel garantire la crescita registrata nel corso dell’esercizio 2023, testimoniano la capacità di Angelini Industries di sterilizzare i crescenti costi delle materie prime dovuti alla marcata tendenza inflazionistica che ha caratterizzato i mercati lungo il corso dell’anno.

Focus sulle società controllate nel settore Salute

Angelini Pharma, la principale società operativa del Gruppo, ha consolidato ricavi per 1.220,9 milioni (+3,5% vs 2022), di cui il 49% generato su mercati internazionali, con un Ebitda di € 243,8 milioni (+12,2% vs 2022) e un Ebitda margin del 20% (18,4% nel 2022). La società ha generato nel 2023 un cash flow operativo, al netto delle operazioni di cash pooling con la capogruppo Angelini Holding, di 135,6 milioni di euro. Nel 2023 ha completato il lancio nei principali paesi europei del cenobamato – l’innovativa molecola anti-epilettica di cui ha ottenuto nel 2021 la licenza esclusiva per la commercializzazione nell’Unione Europea e in altri Paesi dello Spazio Economico Europeo (Svizzera e Regno Unito). Tale molecola è entrata nel portafoglio di Angelini Pharma grazie all’acquisizione di Arvelle Therapeutics, per circa 470 milioni di euro, avvenuta nel 2021, che ha segnato l’ingresso della società nell’area terapeutica dell’epilessia. Grazie a questo investimento – il più importante mai effettuato dal Gruppo nella sua storia – oggi Angelini Pharma offre soluzioni terapeutiche per tre dei maggiori disturbi del sistema nervoso centrale – Cns (epilessia, schizofrenia e depressione). Il Cns rappresenta un’area di sviluppo strategica per la società, grazie a un mercato potenziale stimato in circa 150-170 miliardi di euro e in crescita del 6-8% medio all’anno nei prossimi 5 anni (fonte: Iqvia).

L’area Cns di Angelini Pharma è cresciuta del 27,2% nel 2023, con un’incidenza del 14,5% sui ricavi, e si prevede che possa continuare a crescere più del mercato nei prossimi 5 anni. Nell’ottica di rafforzare ulteriormente il suo impegno in questa area, e in particolare per i pazienti affetti da epilessia, Angelini Pharma ha siglato, inoltre, nel 2023 un accordo esclusivo con la giapponese Jcr Pharmaceuticals, per lo sviluppo di nuove terapie biologiche capaci di penetrare la barriera emato-encefalica, con un investimento fino a 505,5 milioni di dollari in base alle milestone raggiunte. Le altre principali business unit della società, Specialty & Primary Care e Consumer Health Care, che contribuiscono rispettivamente per il 40,9% e il 34,5% al totale dei ricavi, hanno complessivamente registrato un incremento del 3,0%, facendo leva su affermati brand globali e locali di grande successo, in particolare nell’ambito della terapia del dolore e dei sintomi influenzali. Si tratta di prodotti le cui vendite conferiscono visibilità ai ricavi di Angelini Pharma, avendo dimostrato una solida tenuta nel tempo anche dopo la naturale scadenza dei brevetti. Il restante 10,1% dei ricavi è generato dalle business unit Materie Prime e prodotti di Largo Consumo, tipicamente di canali Gdo.

Angelini Pharma ha investito nel 2023 € 55,9 milioni in Ricerca e Sviluppo, con un focus particolare su early research, salute mentale con diverse attività precliniche e cliniche a sostegno del cenobamato (epilessia) e trazodone (depressione), nonché lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche personalizzate.

Angelini Ventures – società internazionale di venture capital di Angelini Industries nata nel 2022 con un capitale fino a 300 milioni di euro – ha impegnato € 80 milioni, di cui € 52,9 milioni già erogati nel 2023 in soluzioni BioTech, Medtech e Digital health ad alto impatto sulla salute delle persone. In particolare, l’azienda ha investito in 14 realtà innovative che stanno sviluppando, per esempio, una terapia di neuro-modulazione per il trattamento dell’epilessia focale resistente ai farmaci, in età pediatrica e adulta, e nuove biotecnologie per la fertilità femminile.

Governance e strategia

I risultati del 2023 sono frutto di una nuova visione, già adottata a partire dal 2020, che si è espressa attraverso uno strutturato sistema di governance, un’organizzazione disegnata per sostenere lo sviluppo e una strategia di investimenti finalizzati alla crescita nei due settori Salute e Tecnologia Industriale. L’attuale consiglio di amministrazione di Angelini Holding è composto, oltre che dal ceo e vice presidente, Sergio Marullo di Condojanni, e dalla vice presidente Esecutiva, Thea Paola Angelini, da 5 membri indipendenti, che vantano professionalità di elevato profilo.

Partecipazioni finanziarie

Il Gruppo, tramite Angelini Investments, detiene alcune partecipazioni finanziarie, che rappresentano una diversificazione rispetto al business industriale, prima fra tutte quella in Tamburi Investment Partners, oltre ad alcuni club deals e fondi di private equity. La strategia futura prevede un progressivo ribilanciamento e una diversificazione del portafoglio, anche conseguentemente alle uscite dal capitale di Prysmian, Unicredit e Mediobanca avviate nel 2023 e concretizzatesi nel 2024.














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