Alla scoperta di H2Alp-120, la soluzione chiavi in mano di Hydroalp per produrre idrogeno verde

Di Renzo Zonin ♦︎ L'azienda controllata da BM Group ha realizzato una soluzione per le aziende che vogliono iniziare a sperimentare l'idrogeno. Un dispositivo che si collega a una fonte d'acqua e a un impianto fotovoltaico e produce idrogeno verde. Il sistema di depurazione dell'acqua, quello di sicurezza per prevenire incendi. La gestione da remoto. Ne parliamo con l'ad Luca Mion

H2Alp 120 è un generatore di idrogeno verde con una potenza di 120 kWatt, capace di produrre circa 20 Nm3 di gas ogni ora.

Cresce il consenso verso l’idrogeno verde, gas ottenuto dall’acqua tramite elettrolisi, usando energia prodotta da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico o l’eolico. In un’ottica green, il ruolo dell’idrogeno è quello di fungere da sistema di accumulo per conservare l’energia prodotta in eccesso dalle fonti rinnovabili, energia che, se non utilizzata subito, andrebbe dispersa per mancanza di sistemi di conservazione adeguati. Tuttavia, fino a oggi lanciarsi sulla strada dell’idrogeno richiedeva alle aziende una sorta di “atto di fede”. Difficile creare progetti pilota senza fare grossi investimenti, difficile progettare l’impianto su misura per le proprie esigenze, difficile gestire l’impianto senza assumere o formare appositamente un gruppo di specialisti.

Oggi però questi problemi sono stati risolti da un’azienda, Hydroalp, che ha presentato un apparecchio chiamato H2Alp-120. Si tratta di un impianto di produzione di idrogeno da energia rinnovabile “chiavi in mano”, installato interamente all’interno di un container. Il sistema, che ha una potenza di 120 kW e produce fino a 20 Nm3 di idrogeno per ora, viene offerto sia in vendita, sia con una formula di noleggio operativo su base mensile. In entrambi i casi, è possibile per l’azienda che lo installa delegare la gestione del sistema a Hydroalp, che lo controllerà da remoto secondo le modalità tipiche dell’Industry 4.0. Grazie alla piccola taglia, H2Alp-120 è particolarmente adatto sia per le aziende medio piccole, sia alle aziende più grandi e strutturate che vogliono realizzare un progetto pilota prima di lanciarsi in un investimento più corposo con idrolizzatori da 1 MW o più.







H2Alp-120: basta collegarlo a una fonte d’acqua e a un impianto fotovoltaico per iniziare a produrre idrogeno verde. Include un sistema di depurazione dell’acqua, fondamentale per il suo funzionamento.

Perché l’idrogeno verde

Uno dei due idrolizzatori McPhy da 60 kWatt ciascuno che equipaggiano il container.

Con il diffondersi degli impianti di produzione elettrica basati su energie rinnovabili, (idroelettrico, solare, eolico…), caratterizzati tipicamente da un funzionamento intermittente e non sempre predicibile, ci si trova sempre più spesso davanti al problema di come immagazzinare l’energia prodotta in eccesso per riutilizzarla quando la sorgente rinnovabile non è operativa. Rivenderla all’operatore di rete, infatti, in genere non è l’opzione migliore da un punto di vista economico. Ci sono soluzioni per le piccole utenze (batterie di varie tecnologie) e per quelle molto grandi (pompaggio d’acqua in quota per stoccaggio sotto forma di energia meccanica), ma scarseggiano le soluzioni adatte a utenze medie quale potrebbe essere, per esempio, uno stabilimento industriale. Una soluzione che riscuote consensi crescenti è l’utilizzo dell’energia elettrica in sovrappiù per produrre idrogeno verde, da non confondere con l’idrogeno “grigio” e “blu”, ottenuto da gassificazione del carbone o a partire dal metano.

L’idrogeno prodotto va conservato in appositi serbatoi per essere poi usato come carburante (per motori, forni, turbine) o per alimentare pile a combustibile, le quali partendo da idrogeno e aria generano elettricità e ossigeno. Ma anche per un’azienda che disponga di una centrale di produzione di energia rinnovabile, dotarsi di un generatore di idrogeno comporta alcune problematiche, legate soprattutto alla mancanza di know-how specifico, che rende difficile capire innanzitutto se l’idrogeno è la soluzione migliore per le esigenze dell’azienda, e poi anche il dimensionamento necessario e le esigenze di gestione dell’apparato.

H2Alp 120 dispone di una console di azionamento locale, ma è controllabile da remoto.

La soluzione Hydroalp

A risolvere tutti questi problemi ci ha pensato Hydroalp, azienda di BM Group. Hydroalp ha presentato a metà maggio H2Alp-120, un generatore di idrogeno containerizzato, basato su due idrolizzatori McPhy da 60 kW in parallelo per un totale di 120 kW. Tutta l’apparecchiatura, compresi i sistemi di filtraggio e preparazione dell’acqua demineralizzata, i sistemi antincendio, quelli di essiccazione e purificazione dell’idrogeno, il sistema di automazione della gestione delle temperature (tramite scambiatori aria/acqua) e il sistema computerizzato per la gestione da remoto, è inserita in un container di dimensioni standard, che viene spedito all’utilizzatore già premontato, praticamente “plug&play”.

Ecco come funziona la produzione di idrogeno verde.

Un sistema perfetto per i progetti pilota

H2Alp-120 è un apparecchio che può essere adatto sia all’azienda di piccole dimensioni, che ha un piccolo surplus energetico e può utilizzare i 20Nm3/h (normal metro cubo per ora) di idrogeno prodotto, sia ad aziende più grandi, che vogliono sperimentare con un progetto pilota prima di dotarsi di un impianto di produzione e stoccaggio dell’idrogeno di dimensioni più rilevanti. Questa predisposizione per l’utilizzo nella sperimentazione e nei progetti pilota è confermata anche dalle politiche commerciali che Hydroalp applica all’apparecchiatura, con due diversi modelli di business pensati per le aziende energivore.

Luca Mion, ad di Hydroalp.

«Il primo è quello di consentire un utilizzo attraverso una formula di noleggio operativo – ci ha detto Luca Mion, amministratore delegato della società – Hydroalp può fornire dei contratti mensili di affitto dove noi arriviamo presso l’impianto del cliente, installiamo questa nostra soluzione plug and play e ci occupiamo della sua gestione nel tempo, assicurando un flusso di idrogeno che il cliente può utilizzare per i suoi test o la sua produzione. Il secondo modello di business prevede di realizzare dei prodotti che possono essere anche venduti a pieno titolo e per i quali noi possiamo comunque continuare a occuparci del servizio di gestione post-vendita. Questa soluzione è più indicata qualora il destinatario finale abbia l’interesse a mantenere in uso questa tecnologia per un tempo più lungo». In entrambi i casi, l’azienda produttrice assicura la gestione dell’apparecchiatura, sollevando il cliente da ulteriori complicazioni. Un tipico caso di servitizzazione in ambito Industry 4.0, potremmo dire. «Sì, l’apparecchio è un bene 4.0, e ha tutte le caratteristiche per essere interfacciato con una rete telematica sia aziendale sia telecontrollata da remoto – conferma Mion – A seconda del contratto, noi possiamo occuparci dell’intera gestione oppure, nel caso il cliente decida di acquistare il bene, lo può far periziare come bene 4.0, usufruendo di tutti i benefici di legge. Allo stesso tempo, relativamente ai meccanismi del 5.0, questa tipologia di applicazione può entrare a pieno titolo in un processo di innovazione e decarbonizzazione di un’azienda, quindi godere anche di questi benefici».

Chi è Hydroalp

Nella progettazione è stata data grande importanza ai sistemi di sicurezza e antincendio.

Hydroalp è un Epc contractor (Engineering, procurement, and construction) che opera nel settore delle energie rinnovabili dal 2015. Grazie alla pluriennale competenza ed esperienza del dipartimento tecnico, l’azienda è cresciuta rapidamente acquisendo una posizione di rilievo nel mercato per quanto riguarda la realizzazione di turbine e impianti idroelettrici, attività di revamping e manutenzione. Recentemente, l’azienda ha creato una nuova divisione specializzata nella fornitura “chiavi in mano” di impianti per la produzione di idrogeno verde. Con l’acquisizione di Al.fa Impianti, l’azienda ha inoltre aggiunto alla proposta la realizzazione di skid modulari per la gestione di fluidi, gas, biofuel e combustibili innovativi, come biometano, metanolo, ammoniaca e idrogeno verde, rivolti ai settori energetico, dei trasporti, navale ecc.

Hydroalp fa parte di BM Group, gruppo internazionale con quartier generale a Borgo Chiese (TN), che unisce varie società specializzate in tecnologie digitali e ambientali per l’industria. Il gruppo conta su oltre 350 collaboratori che seguono le tre macroaree di specializzazione: automazione, meccatronica ed energie rinnovabili.














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