Confindustria Lombardia: il 65% delle imprese segnala difficoltà nelle ricerche di personale

«Politiche retributive adeguate, responsabilizzazione e gratificazione dei giovani, migliore bilanciamento vita-lavoro sono formule che molte imprese lombarde già adottano», dichiara Francesco Buzzella, presidente dell'associazione

Il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella.

L’indagine sul lavoro, svolta annualmente dal Sistema Confindustria tra le imprese associate sui vari temi che attengono la gestione delle risorse umane, è concepita principalmente come strumento a beneficio di chi in azienda si occupa di capitale umano. In Lombardia hanno partecipato alla survey 840 aziende associate alle 9 territoriali di Confindustria Lombardia, per un totale di 155 mila dipendenti. Profili professionali introvabili, necessità di individuare formule per l’attraction e la retention, crescita del turnover, aumento della flessibilità organizzativa e retributiva: sono le principali indicazioni emerse dall’estratto regionale dell’Indagine sul Lavoro ‘I numeri per le risorse umane’ realizzata da Confindustria Lombardia.

In generale, gli occupati delle imprese che forniscono servizi risultano, in proporzione sul totale, godere dello smart working per periodi più estesi rispetto ai lavoratori dell’industria; per tutti i settori, però, l’estensione temporale del fenomeno si concentra su un periodo di massimo 3 giorni a settimana (fino a 12 giorni al mese).

«L’indagine fornisce una serie di conferme di ciò che le imprese affrontano in questi anni quando si rivolgono al mercato del lavoro. Politiche retributive adeguate, responsabilizzazione e gratificazione dei giovani, flessibilità nell’offerta di strumenti di welfare aziendale e dei sistemi di incentivazione, migliore bilanciamento vita-lavoro, sono formule che molte imprese lombarde già adottano per attrarre e trattenere i lavoratori ma che, per Confindustria Lombardia, dovranno diventare la base di partenza per la creazione di rapporti dai quali a beneficiarne siano l’impresa e il lavoratore. Rapporti basati sulla fiducia reciproca nei quali la crescita del dipendente e la crescita dell’impresa vanno di pari passo» ha commentato il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella.







L’elevata quota di personale operaio (47%, con punte del 51% nell’industria) riflette la vocazione
fortemente manifatturiera del tessuto imprenditoriale lombardo,

Lombardia – I principali risultati

  • Il 65% delle imprese segnala difficoltà nelle ricerche di personale in corso: maggiori problematiche per le competenze/mansioni tecniche (77%) e quelle manuali (49%);
  • Il tasso di sostituzione della forza lavoro nel 2023 è stato del 23,3%, di questi il 6,4% è stato turnover volontario;
  • Il 51% ha attivato lo smart working, fenomeno più diffuso nei servizi (67%) contro il 46% nell’industria;
  • La percentuale di smart worker in Lombardia è del 26%;
  • Il 38% delle imprese lombarde nel 2023 ha formalizzato una politica retributiva, di queste il 3,6% ha programmato incrementi retributivi di merito per il 2024 (+3,3% operai, +4,2% impiegati);
  • Il 69% mette a disposizione strumenti di welfare aziendale;













Articolo precedenteTutto su Innovative-Automation!, la strategia di Omron per creare fabbriche intelligenti e interconnesse
Articolo successivoFotovoltaico chiavi in mano, Comunità Energetiche rinnovabili, e-mobility e… la strategia di E.on per le imprese






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui