Edge, il vangelo secondo Stratus

di Marco Scotti ♦︎ L'azienda americana procede spedita con l'implementazione di strumenti per la raccolta dei dati on site. Parola d'ordine: zero touch e tempi rapidi d'installazione. Così si apre la strada alla smart factory, tra costi ridotti e sicurezza aumentata. Ne abbiamo parlato con il country manager dell'azienda Giacomo Ghidini

«La nostra “rivoluzione per il settore OEM” è iniziata un paio d’anni fa, a maggio 2018, con l’introduzione del primo modello di ztC Edge. Da allora abbiamo rilasciato altre due release e un “fratello maggiore” che ci hanno permesso di venire incontro alle esigenze dei nostri clienti». Giacomo Ghidini, country manager di Stratus Technologies Italia, spiega in un’intervista a Industria Italiana quali siano le peculiarità dell’offerta edge messa a punto dalla multinazionale con sede nel Massachussets. L’azienda è leader globale nella fornitura di piattaforme per l’Edge Computing zero-touch semplici, protette e autonome destinate alle aziende che stanno trasformando digitalmente i loro processi. In una parola, accompagnano le imprese verso la smart factory, una transizione che è fondamentale per le fabbriche: il 63% delle aziende sta investendo in questa trasformazione, che promette un Roi in meno di un anno. Con un plus ulteriore: la semplicità di implementazione, oltretutto proteggendo la business continuity.

Stratus si trova a competere in un mercato, quello dell’edge computing, che sta riscontrando qualche difficoltà a venire pienamente adottato in Italia. Principalmente per la mancanza di formazione, ma anche per la sicurezza che molte piattaforme, ad oggi, non riescono a garantire. La peculiarità dell’offerta di Stratus risiede, invece,  proprio in un edge industriale con caratteristiche di robustezza adatte ad ambienti produttivi. L’azienda americana ha pubblicato diversi report, white paper e studi per affrontare le diverse criticità rispetto all’adozione dell’edge computing e fornire strategie per una corretta implementazione, best practise di successo, casi concreti di applicazione Per provare a fare il punto della situazione, l’azienda ha anche realizzato un white paper specificamente rivolto al mondo degli OEM dal titolo “Le smart factory necessitano di macchine e linee più intelligenti”.







Giacomo Ghidini, country manager di Stratus Technologies Italia

«Il mercato di produzione di macchinari e apparecchiature – si legge nel documento – sta intraprendendo un’evoluzione che porterà tanti cambiamenti, proprio come è successo in passato con il PCL. L’Edge Computing rappresenta una tecnologia fondamentale che favorirà e semplificherà questa transizione. Le piattaforme di Edge Computing giocheranno un ruolo critico nell’espansione delle tradizionali funzionalità di controllo e automazione delle apparecchiature. Forniranno inoltre ai costruttori di macchine la base per adottare le iniziative di trasformazione digitale in prima persona e integrarle negli ambienti dei clienti».

 

Perché puntare sull’edge

Da Stratus e altri analisti (Gartner e IDC su tutti) questa tecnologia è ritenuta un driver abilitante per l’utilizzo delle soluzioni IIoT e la raccolta intelligente dei dati ricavati dai sensori. Inoltre, rende le informazioni disponibili sia in loco, sia sul cloud aziendale; estende controllo e monitoraggio oltre gli schermi tradizionali e su nuovi dispositivi, come smartphone, tablet, laptop e war room; evita problemi di latenza, raccogliendo ed elaborando le informazioni in modo sicuro nei pressi dell’area di elaborazione. Infine, migliora l’affidabilità, garantendo un avanzamento significativo delle prestazioni aziendali.

«Stiamo creando – ci spiega Ghidini – una parte di software che renderà ancora più semplice l’utilizzo degli ztC Edge quando negli impianti sono decine o centinaia. Stiamo continuando a sviluppare il nostro prodotto di punta e, a giugno, abbiamo dato comunicazione che il “fratello maggiore” era diventato disponibile con memoria raddoppiata da 32 a 64 GB».

Ztc di Stratus, esempio di installazione

Lo ztC Edge è l’ultimo prodotto in casa Stratus: il 100i è stato lanciato sul mercato a maggio del 2018, mentre l’anno successivo è stato messo in vendita il modello ztC Edge 110i, che è poi l’offerta attuale, seppur con una memoria raddoppiata. La realizzazione e lo sviluppo di nuovi prodotti avvengono grazie al continuo confronto con i partner. «La prima versione dello ztC Edge 110i era stata rilasciata con 32 GB – aggiunge Ghidini – ma il riscontro che ci è arrivato è che serviva maggiore capacità di memoria per poter ospitare alcune operazioni software».

Nell’area ricerca e sviluppo dell’azienda c’è un percorso ad hoc, “Metodologia Agile”, che chiede precisi riscontri e feedback da parte dei clienti partner in modo che l’evoluzione dell’offerta proceda nella direzione desiderata da chi vuole acquistare prodotti Stratus. Soprattutto nel campo dell’edge computing Stratus ha un ruolo preminente grazie a una piattaforma virtualizzata ad hoc per l’industria che promette di essere facile da manutenere e da gestire.

L’Edge Computing è una tecnologia modulare scalabile che supporta lo sviluppo di componenti software e applicazioni standardizzate per aumentare l’efficienza. Consente di consolidare le applicazioni esistenti, come software di controllo e monitoraggio, in una singola piattaforma, permettendo contemporaneamente l’esecuzione di altre applicazioni critiche sulla medesima piattaforma. In questo modo è più semplice sviluppare macchinari e apparecchiature intelligenti e compatibili con l’Industrial Internet of Things (IIoT) oltre che aggiungere senza problemi applicazioni future a supporto delle esigenze in continua evoluzione per Industria 4.0 e produzione intelligente. Una volta implementato, l’Edge Computing è in grado di favorire un’evoluzione fluida dalle apparecchiature odierne alle macchine digitalizzate del futuro, integrate nelle procedure operative dei clienti. Si tratta di diverse funzionalità, ad esempio la connettività on premise o cloud, fino ai macchinari intelligenti completamente integrati che sfruttano la trasformazione digitale senza rendere necessari un ammodernamento o una riprogettazione complessi.

 

Da dove viene l’intelligenza

I principali vantaggi derivanti dall’adozione di Ztc di Stratus Technologies

«Quello che osserviamo da qualche tempo – chiosa Ghidini – è che l’intelligenza che viene attribuita a queste macchine e linee sta nella capacità di verificare che funzionino bene ma anche alla possibilità di essere messe rapidamente sul mercato o, ancora, alla necessità – causa Covid – di dematerializzare il più possibile cambiando definitivamente le abitudini e i comportamenti di chi lavora». Tutti questi oggetti, dunque, devono essere dotati di device che hanno intelligenza intrinseca, di tecnologia IIoT con cui sempre più spesso vengono equipaggiati. L’intelligenza dunque si muove attraverso due fattori complementari e ugualmente importanti: software e macchine. Il primo, oltre a coprire esigenze di controllo e supervisione, spazia anche in ambiti di analytics, realtà aumentata, connessione veloce verso le altre parti dell’azienda. «I device – aggiunge il country manager di Stratus Italia – creano e raccolgono dati che queste applicazioni devono elaborare. Questa analisi in real time è sempre più richiesta, tramite virtualizzazione ed edge computing. La prima consente di evitare la proliferazione di pc industriali o di elementi computazionali che poi devono essere gestiti facendo aumentare la complessità. L’edge computing, invece, fa uscire dalla logica tradizionale propria dei data center o dei cloud, avvicinandosi all’origine dei dati, dove devono essere elaborati».

Questi due elementi sono dunque fondanti dell’evoluzione e della trasformazione digitale, perché se una macchina non viene dotata di un elemento computazionale non potrà ospitare le esigenze anche future. Ci troviamo in un momento di transizione verso la definitiva digital transformation e l’edge computing è un tassello su cui puntare. «D’altronde – aggiunge Ghidini – abbiamo realizzato ztC Edge in quest’ottica: una piattaforma di edge computing in grado di riconoscere le due necessità di capienza per i requisiti di cpu e adatta a un ambiente di virtualizzazione».

 

La riduzione dei costi

Propensione all’adozione dell’edge computing

Ogni trasformazione che si rispetti chiede – e, anzi, pretende – che si ottenga un guadagno dal punto di vista della competitività, che si accresca l’efficienza e che si ottenga una riduzione dei costi. Questo non significa semplicemente un taglio lineare della spesa, ma anche in rapporto alla prestazione ottenuta. «È necessario – aggiunge Ghidini – che si abbia la percezione di fare un investimento che dà più benefici che altro. Le applicazioni aiutano a ridurre i costi anche nell’ottica della manutenzione predittiva, che consente di avere visione anticipata dei guasti ed evitare il fermo macchina. Il nostro prodotto è facilmente installabile: ci vuole meno di mezz’ora ed è pronto ad ospitare le macchine virtuali. Dal punto di vista del deploy, inoltre, è molto veloce rispetto ad altre tecnologie che richiedono molto testing»:

Dunque l’auto-riconoscimento delle anomalie, la gestione automatizzata degli allarmi e l’auto-sincronizzazione garantita dai prodotti di Stratus consentono un saving in termini futuri, più che presenti, evitando la perdita di dati e anomalie funzionali. Ad esempio, avviene un costante upgrade su una doppia unità fisica in modo da rendere le informazioni pienamente ridondate. «Infine – aggiunge Ghidini – se ci posizioniamo nell’edge eliminiamo dei costi di trasporto dei dati grezzi che sulle reti hanno comunque un prezzo. E se si vuole trasportare queste informazioni verso il cloud, all’aumentare dei dati abbiamo un incremento dei costi».

Si legge nel white paper di Stratus che «l’adozione dell’Edge Computing diventa fattibile solo laddove non entra in conflitto con i limiti economici dei mercati altamente competitivi in cui operano i produttori di apparecchiature. Nel valutare le piattaforme di Edge Computing, è importante considerare l’investimento iniziale oltre ai costi di sviluppo e continui. Oltre ai risparmi dovuti alla virtualizzazione, il costo dipende dal valore. Le piattaforme più costose offrono un maggiore valore e vantaggi aggiuntivi rispetto ai dispositivi o ai gateway più semplici con minore potenza di elaborazione. L’approccio ridurrà altri costi come quelli legati al monitoraggio manuale, al downtime, al personale e all’efficienza dell’applicazione. Alcuni di questi costi potrebbero essere meno tangibili, ma via via che l’industria si rivolge all’automazione, alla trasformazione digitale e alle iniziative correlate, come l’Industria 4.0, la produzione intelligente e l’IioT, i costruttori di macchine devono valutare le applicazioni future e le variazioni implementate negli ambienti dei clienti».

 

Il rapporto con gli Oem

Su ftServer di Stratus, a parità di hardware, si può installare a scelta uno dei tre sistemi operativi open più diffusi: VMware vSphere, RedHat Linux, Windows Server

Le piattaforme di edge computing di Stratus sono fornite da una serie di vendor e non tutti sono consapevoli dell’ambiente operativo di destinazione delle apparecchiature. Non si tratta solo di avere a disposizione strumenti solidi, ma anche di eliminare il downtime, semplificare manutenzione e supporto e offrire monitoraggio remoto. Analogamente, le piattaforme di Edge Computing in ambito OT devono poter operare in modo autonomo per lunghi periodi, poiché spesso potrebbe non essere disponibile la connettività con l’ambiente esterno.

«I costruttori di macchine – aggiunge Ghidini – esportano la maggior parte dei loro prodotti e hanno necessità di avere piattaforme che garantiscano una gestione di impianti lontani o venduti ad altre aziende. Una volta ci raccontava un nostro partner che la parte più complicata era quella di installazione: una volta costruita la macchina, veniva portata al destino con almeno un operatore che procedeva al settaggio delle funzioni. Questo significava dover predisporre una trasferta e mettere in conto una dilatazione dei tempi. Una piattaforma come la nostra, invece, consente di avere un’applicazione standard uguale per tutti. In questo modo completiamo anche quel problema dell’integrazione tra It e Ot garantendo un prodotto che può essere installato anche dai cosiddetti “hard hats”».

Oltre che facile, Stratus garantisce che la sua piattaforma è anche robusta. Questo perché è stata ingegnerizzata con un involucro molto resistente, capace di sopportare escursioni di temperatura e che può quindi essere installato il più vicino possibile alla macchina. L’ambiente software continua a funzionare anche in caso di guasto del macchinario, promettendo semplicità, protezione e autonomia.

 

L’integrazione tra It e Ot

Si tratta probabilmente di un argomento raramente preso in considerazione dai produttori di macchinari e apparecchiature, ma ricopre un ruolo sempre più importante nelle iniziative di trasformazione digitale. Si legge nel white paper di Stratus che «le applicazioni di controllo e automazione che supportano le macchine sono note agli ingegneri e ai clienti che le usano. Sono concentrati sulla tecnologia operativa (OT). Le competenze per sviluppare funzionalità di analisi sofisticate, includendo machine learning e intelligenza artificiale, oltre alla possibilità di trasferire in modo sicuro i dati giusti a un data center o al cloud sono spesso l’ambito di competenza degli esperti IT. Le piattaforme di Edge Computing rispondono ai requisiti OT e IT. È importante garantire che una piattaforma che supporta diversi livelli di applicazioni operative sia semplice da implementare e gestire e facile da utilizzare per i professionisti OT e IT».

 

L’impatto del Covid

L’emergenza da Covid ha costretti a fare delle cose in modo diverso, a trasformare la popolazione da “office based” a “smart worker” o “remote worker”. E questo non con un processo lento e studiato, ma nel giro di poche ore. Fonte Lenovo

Il Coronavirus ha messo in evidenza alcune esigenze della fabbrica del futuro: le macchine, ad esempio, devono essere non solo intelligenti, ma anche gestibili da remoto. «Devono – conclude Ghidini – avere una capacità che noi riassumiamo con l’aggettivo “autonomo”, ovvero un livello tale di automazione che consente una sorta di autogestione, in quali casi mandare gli allarmi, avvertire di un possibile guasto e garantire una certa operatività. Anche questo, per noi, è parte del prodotto ztC Edge, anzi è l’aspetto più interessante per i clienti. E questo lo stiamo vedendo in tutti i discorsi che facciamo con le aziende. Non è una novità per noi, ma oggi è una risposta perfetta».

 

ztC Edge

ztC Edge 110i introduce un nuovo repository di file basato sullo Stratus Cloud e la sua memoria è stata portata a 64 GB, fatto che consente ai clienti di consolidare più applicazioni, ad esempio Scada, su un’unica macchina. Stratus ha inoltre aggiunto la certificazione Classe I Divisione 2, cosi da poter integrare la piattaforma anche in luoghi considerati pericolosi. Passando alle funzionalità, l’aggiornamento permette di archiviare in modo facile e veloce le impostazioni di sistema e le preferenze utente di ztC Edge in un’unità locale o su Stratus Cloud. Il backup e il ripristino semplificati del sistema permettono alle aziende di risparmiare tempo automatizzando determinate procedure e riducendo l’errore umano. È inoltre possibile creare e archiviare diversi modelli a seconda di casi d’uso, carichi di lavoro o sedi.

 

 














Articolo precedenteEnel X e Bcc insieme per potenziare la mobilità elettrica
Articolo successivoPrysmian e Umicore rafforzano la partnership per produrre fibre ottiche più sostenibili






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui