La partita a scacchi di Gi Group, fra Great Reskilling, Industria, High-Tech e…

di Laura Magna ♦︎ Le agenzie per il lavoro, ormai da tempo, non sono più operatori dell'interinale, ma formano direttamente le risorse da inserire nella aziende, che ne sono disperatamente alla caccia. Mentre il Governo è al lavoro sul potenziamento dell'istruzione superiore tecnica, Gi Group - il più grande operatore italiano - punta sulle Academy, percorsi d'eccellenza sviluppati insieme alle aziende. Training Hub: laboratorio per la formazione con simulatori e laboratori di meccatronica, meccanica ed elettronica. L'accordo con Microsoft. Ce ne parla Zoltan Daghero, managing director di Gi Group

«Le agenzie per il lavoro non si occupa più solo di fare matching. Una parte centrale della nostra attività è lo sviluppo di percorsi formativi con cui cerchiamo di colmare l’”ultimo miglio” delle competenze richieste dalle aziende e spesso difficili da reperire sul mercato». A dirlo a Industria Italiana è Zoltan Daghero, managing director di Gi Group, società di Gi Group Holding – la prima multinazionale italiana del lavoro – che si occupa di Temporary, Permanent e Professional Staffing. La società supporta le persone nell’ingresso nel mondo del lavoro e le sostiene in ogni fase della loro carriera professionale, ma si pone come partner delle aziende per contribuire alla loro crescita, che dipenda in maniera determinante dalla disponibilità di talenti.

Il processo in atto nel mercato del lavoro è definito dal manager di Gi Group come “l’era del Great Reskilling”. Un trend che i numeri hanno intercettato e a cui anche la politica sta dando ascolto. Secondo lo studio di Excelsior Unioncamere, tra le 30 professioni più difficili da reperire la causa è in generale la mancanza di candidati. Le figure tecniche e gli operai specializzati risultano difficili da trovare anche perché le imprese giudicano inadeguato il livello di preparazione dei candidati. Come se ne esce? Con il potenziamento dell’istruzione tecnica superiore. Anche per questo il Governo ha recentemente approvato un progetto di riforma di tutta l’istruzione tecnico professionale. La riforma rientra nelle azioni previste dal Pnrr e mira ad allineare l’offerta degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze del tessuto produttivo, in coerenza con l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e l’innovazione digitale in atto in tutti i settori del mercato del lavoro. La sperimentazione prenderà avvio nel 2024-25 e si propone di creare una vera e propria “filiera formativa tecnologico-professionale” che collega i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore e quelli di formazione professionale con i percorsi formativi degli Its Academy. Con la riforma l’istruzione tecnico-professionale avrà una durata minima di quattro anni a cui si potranno aggiungere due ulteriori annualità negli Its Academy, ed è previsto inoltre un rafforzamento dell’apprendistato di primo livello e dell’alternanza scuola-lavoro allo scopo di realizzare un efficace interscambio fra il mondo scolastico e quello del lavoro.







Gli Its hanno un ruolo centrale nella formazione dell’ultimo miglio. Ecco perché sono il fulcro della formazione scientifico-tecnologica e come andrebbero potenziati

Zoltan Daghero, managing director di Gi Group.

Nel nostro Paese c’è un problema, atavico, di competenze ma anche di orientamento dei giovani al lavoro. che deriva anche da un’impostazione familiare e culturale che tende a svalutare il lavoro dell’industria come sbocco occupazionale e a privilegiare professioni tradizionali ed educazioni teoriche e classiche. Il fenomeno dei Neet si inquadra in parte in questo contesto. «Molti giovani sono inattivi, poiché la scuola non è riuscita ad attrarli, e il mercato richiede profili altamente specializzati che il sistema scolastico spesso non è in grado di formare», dice Daghero. Profili che potrebbero venire fuori dagli Its? «Assolutamente sì – risponde Daghero – Strumenti come gli Its, insieme agli Ifts e all’apprendistato di primo livello, favoriscono circoli virtuosi tra istruzione e mondo dell’impresa e andrebbero valorizzati e diffusi maggiormente, anche perché la loro efficacia è comprovata: secondo i dati Indire, infatti, nove diplomati su dieci (87%) in questi percorsi risultano occupati a un anno dal diploma e di questi il 93,8% in un’area coerente con il percorso portato a termine. Non è un caso che la riforma degli Its figuri fra gli impegni contemplati nel Pnrr prevedendo maggiori collegamenti col mondo del lavoro e un’intensa collaborazione con gli istituti internazionali. Noi abbiamo sempre creduto in questa misura e auspichiamo che la riforma possa accelerarne la diffusione, intervenendo così anche sul fenomeno dei Neet e sullo skill mismatch, che gravano sulla sostenibilità del mercato e del Paese».

La domanda dell’industria manifatturiera: manutentori e operatori su macchine a controllo numerico e neolaureati in ingegneria meccanica, elettrica, elettronica, gestionale. Ma anche in filosofia

Focalizzando lo sguardo sull’industria, quali specifiche richieste arrivano dai settori manifatturieri? «Nel settore manifatturiero, vi è una forte domanda di figure tecniche per le quali spesso è previsto un percorso di specializzazione – dice il ceo di Gi Group – mi riferisco ad esempio a manutentori e a operatori su macchine a controllo numerico; parallelamente sono molto richiesti anche i neolaureati in ambito ingegneristico, soprattutto in ingegneria meccanica, elettrica, elettronica, gestionale».

E ovviamente l’Ict è uno dei settori che vive un forte dinamismo, per il quale si è alla costante ricerca di neodiplomati/neolaureati per la programmazione, anch’essi introvabili. «Così come consulenti applicativi tecnici e funzionali, specialisti della cybersecurity e del cloud, data scientist e data engineer, sistemisti. La ricerca di professionalità nel settore si estende oltre i percorsi informatici, includendo candidati e candidate con lauree Stem, economia o filosofia. Molto spesso si tratta di profili che possono integrare alcune competenze hard frequentando Academy o brevi corsi di formazione più verticali sulla figura che potranno poi ricoprire in azienda», precisa Daghero.

Le Academy: nuovi enti formativi nati dalla collaborazione delle agenzie per il lavoro con l’industria. La formazione diventa on-demand

Per potenziare il sistema della formazione e renderlo più attinente alle domande che arrivano dai datori di lavoro, le Academy, che nascono anche in seno alle agenzie per il lavoro, sono un altro canale sempre più rilevante. «Si tratta di percorsi d’eccellenza che sviluppiamo insieme ad aziende, istituzioni e partner di primissimo piano su tutto il territorio – dice Daghero – Le diverse iniziative attivate hanno permesso a candidati e candidate in cerca di nuova occupazione di sviluppare le competenze più richieste dal mercato e di inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro».

Le competenze digitali sono fra quelle più richieste dalle imprese. In Italia, però, sono relativamente pochi i candidati che posseggono anche solo quelle di base. (Fonte: Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2023).

Nello specifico nel 2023 Gi Group ha realizzato oltre 275 Academy, attraverso le quali ha formato più di 2.000 profili qualificati. I settori maggiormente interessati sono stati logistica e trasporti, produzione di macchinari, metalmeccanico, packaging, packaging cosmetico, fabbricazione di macchinari, fabbricazione di semiconduttori, industria manifatturiera e Gdo.

«Tra i percorsi mi piace sottolineare le Academy del progetto Women4, con cui favoriamo l’occupazione femminile in settori tradizionalmente a prevalenza maschile, sfatando stereotipi e luoghi comuni e valorizzando percorsi di formazione e crescita per le lavoratrici. Un’altra formula efficace e molto apprezzata è quella delle Academy 100% Employability che garantiscono l’inserimento in azienda ai partecipanti».

Il training hub: il “competence center” targato Gi Group. Un laboratorio per la formazione con simulatori e laboratori d’avanguardia di meccatronica, meccanica, elettronica, macchinari per taglio laser e meccanico e prototipazione

Gi Group ha inaugurato a Milano nel 2021 Gi Group Training Hub, uno spazio interamente dedicato a formazione e orientamento per rispondere all’esigenza di costruire e sostenere percorsi di formazione sia per i giovani sia per gli adulti. Una delle aree formative a disposizione dei candidati e delle candidate è il settore dell’automazione meccatronica. All’interno del Training Hub, infatti, sono presenti simulatori e laboratori d’avanguardia di meccatronica, meccanica, elettronica, macchinari per taglio laser e meccanico e prototipazione per garantire un percorso di formazione strutturato e l’acquisizione delle skills più richieste dalle imprese.

Il Gi Group Training Hub è uno spazio interamente dedicato a formazione e orientamento per rispondere all’esigenza di costruire e sostenere percorsi di formazione sia per i giovani sia per gli adulti.

«Il nostro centro si propone di essere uno spazio libero e aperto di confronto e condivisione, un punto di incontro che offra le condizioni necessarie affinché i diversi attori della formazione possano interagire e lavorare in sinergia (dalle fondazioni Its, alle imprese, dalle associazioni di categoria alle scuole, ai competence center industry 4.0)».

Training Hub è un progetto formativo pensato per chi vuole entrare o rientrare nel mondo del lavoro o acquisire nuove competenze per fare un passo avanti nella propria carriera.

Insomma, l’agenzia per il lavoro diventa un fulcro nodale del sistema di competenze di cui le industrie hanno fame e necessità. «Come agenzia per il lavoro, continueremo a investire nella formazione e nella riqualificazione professionale delle persone, assicurandoci che candidati e lavoratori siano sempre aggiornati sulle nuove tecnologie e metodologie – conclude Daghero – Inoltre, dovremo adottare un approccio sempre più data-driven, utilizzando l’analisi dei dati per prevedere le tendenze del mercato del lavoro e rispondere rapidamente alle nuove esigenze. Infine, sarà fondamentale promuovere sempre di più ambienti di lavoro inclusivi, valorizzando la diversità e favorendo la partecipazione di tutte le categorie di lavoratori al mercato del lavoro».

L’agenzia per il lavoro diventa uno dei nodi della filiera formativa tecnico-scientifica

La struttura di Gi Group ha come nucleo centrale gli Headquarters, con sede nel Palazzo del Lavoro di Milano

In passato, l’agenzia per il lavoro si concentrava principalmente sul fare “matching”. Oggi, va oltre: genera sinergie, costruisce reti tra aziende, territori, imprese e scuole per promuovere l’occupabilità delle persone lungo l’intero arco della vita professionale, ottimizzare le opportunità di impiego per tutte le categorie di lavoratori e sviluppare percorsi di carriera attraverso una formazione di qualità, progettata secondo le esigenze delle imprese e le aspettative di candidati e lavoratori.

«Insieme a servizi di matching tra domanda e offerta specialistici, focalizzati sulle specifiche industry, una parte centrale della nostra attività è lo sviluppo di percorsi formativi con cui cerchiamo di colmare l’”ultimo miglio” delle competenze richieste dalle aziende e spesso difficili da reperire sul mercato», dice Daghero. «Un’altra area cruciale per noi è quella dell’orientamento, che presidiamo con attività personalizzate, adattate alle diverse fasce di età (giovani e adulti) e ai livelli di competenza (alta, media e bassa). Perno di questa attività è la divisione Gi Edu, con cui affianchiamo sia gli studenti sia i docenti per rispondere alle esigenze di orientamento di scuole e università». Oltre a questo, tra gli altri servizi, Gi Group mette a disposizione consulenza e strumenti per supportare le imprese nel rafforzare l’employer branding e migliorare la talent attraction, quindi l’appetibilità sul mercato per i nuovi candidati, e la retention, leve quanto mai fondamentali nello scenario attuale di carenza di talenti.

«L’agenzia può dunque fornire un contributo fondamentale per la definizione di soluzioni capaci di superare importanti criticità – continua Daghero – per esempio il fenomeno Neet e l’alto tasso di inattività dei giovani, il lavoro nero, il disallineamento fra le competenze cercate dalle aziende e quelle disponibili, la distanza fra sistema scolastico e mondo del lavoro, il basso tasso di occupazione femminile, il gender gap, particolarmente elevato nei profili tecnico-ingegneristici, la carenza di candidati e il “degiovanimento” quantitativo e qualitativo dell’Italia».

IA generativa: Gi Group a supporto dei partner dell’AI L.A.B di Microsoft Italia

AI L.A.B – Learn, Adopt, Benefit – è un’iniziativa di Microsoft Italia sviluppata in collaborazione con l’ecosistema dei partner, per promuovere le opportunità dell’Intelligenza Artificiale generativa per le aziende pubbliche e private, i professionisti e gli studenti.

Fra i profili che saranno sempre più ricercati nei prossimi anni ci sono quelli che richiedono competenze specifiche sull’intelligenza artificiale: prompt engineer, specializzati nello sviluppo di prompt di intelligenza artificiale generativa, e gli LLMOps/MLSops engineer, esperti nell’implementazione e nel monitoraggio di soluzioni basate su AI generativa e machine learning. Ma anche GenAI designer e GenAI artist, specializzati nella progettazione e creazione di layout, grafiche e concetti narrativi di tipo visivo attraverso gli algoritmi, e di GenAI dunctional consultant, con il compito di fornire consulenza alle aziende su come migliorare le operazioni e risolvere problemi complessi grazie all’AI generativa.

Per soddisfare queste richieste, Gi Holding è diventata partner del programma AI L.A.B. di Microsoft Itala e supporterà l’ecosistema dei partner dell’AI L.A.B. for Professionals nell’individuazione e nella formazione di profili specializzati, a cominciare dall’ambito della Data Science e del Machine Learning. Nello specifico Gi Group Holding, tramite la propria divisione specializzata nel settore Ict, QiBit, si occuperà di gestire i processi di ricerca e selezione su base nazionale. Sulla base delle specifiche esigenze dei partner, disegnerà percorsi formativi ad hoc, in collaborazione con la società Digital Thinks, gestendo l’intero processo, dalla selezione dei candidati e delle candidate all’inserimento delle risorse formate nelle aziende partner.














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